345. Federazione commerciale italiana
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Sottotitolo | Nessuno, poi Periodico mensile. |
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Luogo | Milano. |
Durata | Dicembre 1905 (s.a., n. 1) - 1° agosto 1907 (a. III, n. 8*). |
Periodicità | Mensile. |
Gerente | Ettore Posca. |
Editore | Federazione commerciale italiana. |
Stampatore | Milano, Stab. Tip. E. Reggiani. |
Pagine | 16 poi 20. |
Formato | 27x21 cm. |
Note | È rilegato da una sovraccoperta colorata di 4 pagine. |
Il bollettino, diffuso in Italia e all'estero, è lo strumento della Federazione commerciale italiana, "istituzione nazionale", come si legge nella testata, "fondata allo scopo di agevolare le relazioni commerciali dell'Italia con l'estero collegata col Commercial intelligence bureau di Londra"; essa in pratica mette in contatto i propri aderenti con ditte sia italiane che straniere "fornendo informazioni atte a facilitare i loro affari, e procurando in tutti i modi che i suoi aderenti e il loro genere d'affari sieno conosciuti da coloro coi quali è nell'interesse degli aderenti di entrare in relazione" (dicembre 1905). Fra i servizi gratuiti forniti agli aderenti, la Federazione comunica gli elenchi delle ditte "solidamente costituite e di buona riputazione commerciale", le richieste di prodotti dall'estero e informazioni commerciali da tutto il mondo.
Veicolo di queste informazioni è il giornale, distribuito alle Camere di commercio, alle associazioni commerciali e gratuitamente agli aderenti. Esso contiene richieste e offerte di materie prime, campioni, prodotti finiti, agenti di commercio e rappresentanti in Italia e all'estero; pubblica cifre, articoli e interventi - quasi tutti anonimi - sul commercio con i paesi esteri, sulle esportazioni, le esposizioni e le tariffe; riserva gli annunci della rubrica "Offerte per l'esportazione" alle offerte di vendita e alle domande di agenti e commissioni per l'estero; e riporta l'elenco dei promotori e degli azionisti della Federazione.
In alcuni articoli, poi, il periodico esprime pesanti giudizi su quegli industriali che non trattando adeguatamente con "le case che domandano loro di entrare in relazione d'affari", ottengono il solo scopo di ostacolare la diffusione della loro produzione all'estero (Mancanza di organizzazione e di iniziativa, 15 maggio 1906). Altrove depreca pure l'operato del governo, laddove ritiene che alcuni provvedimenti giochino a sfavore dei commerci internazionali (Una enormità. Il posto di delegato commerciale in Cina soppresso, 15 giugno 1906). Infine si scaglia contro la lentezza della burocrazia di alcuni enti pubblici, quali il Ministero di agricoltura, industria e commercio (I delegati commerciali all'estero. Deplorevoli negligenze, 15 luglio 1906 e Il Ministero dell'agricoltura industria e commercio, 1° giugno 1907) o la direzione delle ferrovie (1° agosto 1907).
A. Ac.
Raccolte: MI120: 1905-1907.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/345/