383. Giornale
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Sottotitolo | Nessuno, poi Giornale industriale, politico e commerciale. |
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Luogo | Bergamo. |
Durata | 2 dicembre 1860 (a. I, n. 1) - 29 dicembre 1863 (a. IV, n. 116). |
Periodicità | Settimanale poi bisettimanale poi trisettimanale poi bisettimanale. |
Direttore | Pompeo Cucchi Colleoni. |
Gerente | G. Beolchi poi Marco Antonio Bonaschi poi G. Beolchi. |
Editore | Pompeo Cucchi Colleoni. |
Stampatore | Bergamo, Tip. Crescini poi Tip. Fratelli Bolis. |
Pagine | 4. |
Formato | 22x30 cm poi 22x33 cm poi 24x34 cm. |
Note | Sotto il titolo appare un putto a cavalcioni di un medaglione recante la scritta: "Arti e mestieri". Sullo sfondo sono raffigurati attrezzi del lavoro agricolo, artigianale e industriale. Sin dal primo numero, alla sommità delle pagine 2, 3 e 4 appare la dicitura "Arti e mestieri". Pubblica disegni satirici. |
Giornale liberal-moderato diretto dal nobile Pompeo Cucchi Colleoni, funzionario al Tribunale di Bergamo e commerciante in bachi da seta. Nell'articolo di presentazione (L'industria, 2 dicembre 1860) la redazione ricorda ai lettori che "i requisiti allo sviluppo dell'industria sono un governo libero e nazionale, l'associazione dei capitalisti e l'istruzione degli operai". Al centro del progresso economico è posta l'industria "gran madre di rapide ricchezze, di civiltà, di ben essere fisico-morale", artefice dell'"opera della grandezza del nostro paese"; al contrario, il commercio "abbiamo coraggio di dichiararlo dannoso, ove non si appoggi totalmente all'industria".
Nei primi numeri il settimanale non ha una precisa fisionomia; senza sistematicità compaiono in prima pagina le rubriche "Notizie politiche", a carattere nazionale e spesso con articoli tratti dalla «Gazzetta di Milano», e "Appendice", con notizie storiche e tecniche sulle "scoperte scientifiche ad uso industriale". In terza pagina vi è la rubrica "Varietà" che ospita articoli a carattere tecnico sulla produzione industriale, con particolare attenzione all'industria tessile.
La predilezione verso questo settore industriale è confermata dalla dichiarazione apparsa il 24 febbraio 1861, in cui si avvisano i lettori che il settimanale cesserà di uscire la domenica a favore del martedi, giorno in cui giungono i dati riguardanti "i prezzi correnti sulla piazza di Bergamo e di Milano delle sete, dei bozzoli e della semente dei bachi, e prezzo della foglia dei gelsi".
Con il cambio di testa da «Giornale industriale» a «Arti e mestieri» muta anche la struttura interna, con una maggiore attenzione alle vicende economiche locali, specialmente del settore serico, che trovano posto nella rubrica "Cronaca locale", e con la pubblicazione, in quarta pagina del "Bollettino annonario", largo spazio è dedicato all'istruzione tecnica e all'informazione riguardante lo sviluppo tecnologico. Per questo motivo, sono numerosi nel 1861 gli articoli sull'Esposizione italiana di Firenze e il 4 marzo 1861 viene pubblicato integralmente l'elenco degli industriali e degli operai bergamaschi premiati. Dal 1862 muta sostanzialmente la ripartizione in rubriche fisse; le notizie economiche gradualmente diminuiscono per lasciare il posto al commento politico e, per i primi tre mesi del 1863, al disegno satirico, che occupa l'intera terza pagina dell'edizione domenicale. Solo raramente gli articoli sono firmati: fanno eccezione quelli siglati con gli pseudonimi Moschino e Don Ciccio (questi ultimi a carattere umoristico).
Con il n. 116 del 29 dicembre 1863 il giornale cessa le pubblicazioni per mancanza di abbonati (Signori associali e signori lettori, 25 dicembre 1863).
M. Ge.
Raccolte: BG014: 1860-1863.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/383/