386. Il Giornale dei farmacisti
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Sottotitolo | Rivista scientifica, professionale e commerciale poi Rivista professionale, scientifica, commerciale. |
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Luogo | Milano. |
Durata | Gennaio 1910 (a. V. n. 1*) - 20 aprile 1914 (a. IX, n. 8*). Si interrompe dalla prima quindicina di ottobre 1913 (a. VIII, n. 19) al 5 marzo 1914 (a. IX, n. 1-5); si fonde poi con il «Corriere dei farmacisti» (vedi scheda n. 669*). |
Periodicità | Quindicinale. |
Direttore | Paolo Emilio Alessandri e Giuseppe Oggero (redattore capo) poi G. Oggero (redattore capo) poi A. Guidorizzi, C. Pagani, E. Pavan, E. Pavia, S. Talamo (redattori). |
Gerente | Antonio Buscaini |
Stampatore | Milano, Tipografia L. di G. Pirola poi Milano-Lodi, Soc. Tip. Succ. Wilmant poi Milano, Stabilimento tipografico Borsani poi Stab. Tip. La Stampa commerciale. |
Pagine | 16 poi 24. |
Formato | 36x26 cm poi 31x22 cm. |
Note | Reca diverse illustrazioni solo nei primi numeri; dal 1912 quattro pagine colorate di inserzioni pubblicitarie e amenità. |
Assumendone la direzione, Paolo Emilio Alessandri afferma di voler porre il «Giornale», "oggi completamente rinnovato di forma e di sostanza", nel novero delle "riviste scientifico-tecniche e professionali del Regno"; "Nel campo scientifico, il giornale sarà una palestra aperta a tutte le intelligenze capaci di portare un contributo alla chimica farmaceutica e tossicologica, alla farmacologia, materia medica, farmacia galenica e tecnica [ ] all'igiene e alla bromatologia" (Ai lettori, prima quindicina gennaio 1910). Il periodico pubblicherà poi anche articoli di veterinaria e sulla riforma dell'insegnamento farmaceutico.
Il giornale polemizza subito con il "Corriere dei farmacisti", sorto tre anni dopo di esso e accusato di definirsi "proprietà morale e materiale dei farmacisti", quando invece, a suo dire, è "emanazione diretta di una ditta di specialità farmaceutiche", che dopo aver tentato invano di acquistare il «Giornale» ha aperto un'altra testata strappando al primo il redattore, Adolfo Motta (L'amministrazione, Per mettere le cose a posto, prima quindicina gennaio 1910). In un periodo di divisioni e polemiche nell'ambito della professione, auspica anche una "professionale concordia" perché si arrivi a "una savia legge" sull'esercizio delle farmacie.
Il periodico è suddiviso in una parte tecnico-scientifica di nove pagine, di cui è responsabile P.E. Alessandri, e in una di "Interessi professionali" (notizie degli Ordini, atti e comunicati di federazioni e associazioni), di cinque pagine sotto la responsabilità di Giuseppe Oggero. E si vanta di avere, "da solo, più abbonati che tutti gli altri periodici del genere presi insieme" (nota sotto la testata pubblicata nel numero della seconda quindicina di marzo 1910).
Dall'inizio del 1911 il «Giornale» divide le notizie sia professionali che scientifiche in rubriche fisse per agevolarne la consultazione; dalla fine dello stesso anno introduce una "parte amena di curiosità scientifiche". Nel 1914 grazie a una maggiore disponibilità di spazi e una più ampia redazione, suddivide le materie fra interessi professionali, parte chimico-galenica, parte medica-farmaceutica, tribuna legale, notizie degli ordini professionali.
A. Ac.
Raccolte: MI120: 1910-1912; 1913-1914.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/386/