463. L'Industria sportiva

Dal 1° ottobre 1912 (a. III, n. 10): §L'Industria sportiva e del motore§

Sottotitolo Rivista quindicinale illustrata; poi Rivista mensile. Organo ufficiale dell'Associazione nazionale fra esercenti e fabbricanti di cicli ed affini; poi Rivista mensile illustrata poi nessuno poi Rivista mensile tecnica illustrata.
Luogo Milano.
Durata *Dicembre 1911/gennaio 1912 (a. III, n. 11) - marzo 1925 (a. XVI, n. 3)*.
Periodicità Quindicinale poi mensile.
Direttore Nessuno poi Andrea Belloli poi nessuno poi Andrea Belloli.
Gerente Edoardo Casati poi Carlo Giuseppe Marzani poi Vittorio Crotti poi Andrea Belloli poi nessuno.
Editore Ufficio tecnico de "La Pubblicità" poi Casa Editrice E. Arneri.
Stampatore Milano, Stabilimento cromo-lito-tipografico dell'Ufficio tecnico de «La Pubblicità»; poi Stabilimento cromo-lito-tipografico dell'Industria sportiva e del motore poi Unione tipografica poi Stab. grafico Reggiani poi Unione tipografica.
Pagine Da 20 a 64.
Formato 24x16 cm poi 33x23 cm poi 34x24 cm.
Note Contiene disegni.

La rivista, nel corso dei primi anni di pubblicazione, si interessa in prevalenza degli sviluppi dell'industria motoristica e degli sport che ad essa fanno riferimento (automobilismo e motociclismo soprattutto, ma anche motonautica). Non disdegna tuttavia di pubblicare ampi articoli su molte altre discipline sportive, dal ciclismo al calcio, dal rugby all'equitazione, dalla caccia all'atletica, ecc. Larga parte della pubblicazione è dedicata a messaggi pubblicitari.

Netta l'impronta per così dire "positivistica" del periodico, che mostra una grande fiducia nel progresso indefinito della tecnica applicata ai motori. Lunghi articoli, corredati da particolareggiati disegni, si soffermano a spiegare le nuove invenzioni e il funzionamento dei sofisticati meccanismi montati su auto, moto, aerei e biciclette.

Tra le rubriche sono da segnalare: Notiziario commerciale. Le società, che informa sulle costituzioni di nuove imprese, sugli scioglimento, i fallimenti e le assemblee; Da riviste e giornali, che dà conto dei principali articoli apparsi in Italia e all'estero sull'universo dei motori; Leggi e regolamenti, che spiega ai lettori i più recenti provvedimenti normativi in materia, soprattutto, di circolazione automobilistica.

La vivacità di toni e di contenuti del biennio 1912-13 scompare quasi completamente durante il primo conflitto mondiale, e non ricomparirà più negli anni a venire. I numeri del 1916 e del 1917 vedono sparire le informazioni sportive e gran parte delle rubriche a favore di ponderosi articoli sulle possibili applicazioni in campo bellico delle "macchine" progettate e realizzate per tutt'altri fini nei venti anni precedenti. Numerosi sono anche in questo lasso di tempo gli articoli che affrontano il problema della scarsità di combustibile suggerendo possibili surrogati della benzina.

Al termine del conflitto la preoccupazione principale della rivista appare quella di sollecitare gli imprenditori italiani del settore automobilistico ad abbandonare il loro eccessivo ottimismo sul futuro roseo della nostra industria per far fronte allo strapotere della produzione americana: da maggio a ottobre del 1919, ad esempio, appaiono continuamente articoli e tabelle su questo argomento. Per il resto, gli intendimenti del periodico sono ben sintetizzati in un articolo apparso nel dicembre dello stesso anno: "Compito nostro, oltre alla divulgazione di ogni novità tecnica sarà quello di seguire lo svolgersi del commercio mondiale dell'automobile segnalando le opportunità che si presentano alle nostre industrie per affermarsi in ogni campo ed in ogni parte. Le corse e gli avvenimenti sportivi più interessanti ci avranno costantemente giudici imparziali e resocontisti obbiettivi preoccupati solamente di trarre dall'osservazione dei fatti delle conclusioni logiche e pratiche. Le esposizioni e le mostre [...] ci vedranno sempre fra i più caldi loro fautori" (Continuando, dicembre 1919). D'altro canto gli interessi che il foglio propugna sono ben illustrati dalle sue numerose e nuove rubriche: Fiere, campioni ed industria automobilistica; Il commercio automobilistico nel mondo; L'aerotecnica; Nuove invenzioni e spigolature tecniche; Corse e concorsi; Sport-turismo varietà; Salons, esposizioni, mostre; Note di aviazione; Regolamenti e tasse; Motociclismo.

Nel corso del 1920 «L'Industria sportiva», divenuta nel frattempo organo ufficiale della Scuola conducenti automobili dell'Automobile club di Milano e della Scuola di tecnologie meccaniche della Società di incoraggiamento arti e mestieri di Milano, segue con particolare apprensione le agitazioni delle maestranze nelle fabbriche metallurgiche italiane. Il giudizio della rivista sulla occupazione operaia delle aziende del 1920 è netto: "La gestione collettiva delle fabbriche non è forse quell'utopia che tutti dicono, ma è certo un'impossibilità assoluta in questo momento [...]. Gli operai che hanno preso possesso delle officine hanno fatto oltreché un atto di violenza, una cosa perfettamente inutile, e come tutte le cose inutili, dannosa". Tuttavia, la responsabilità di quanto sta accadendo non può essere addebitata in toto alle masse lavoratrici, ché una porzione di colpa l'ha anche "la classe industriale", incapace di comprendere le esigenze e le richieste dei lavoratori (Un triste esperimento, settembre 1920). Nel successivo, comunque, il periodico dimentica le responsabilità degli imprenditori, a cui si rivolge sollecitandoli a sviluppare una decisa azione di "propaganda veramente efficace fra le masse per dimostrare l'errore nel quale sono mantenute" dall'organizzazione sindacale e dagli "estremisti del partito socialista, i massimalisti, che trovano facile tutto, perché il loro programma è unicamente rovina e rivolta, è una negazione, un annientamento" (Per una via sbagliata, ottobre 1920).

Al termine di questa fase travagliata, il periodico cessa definitivamente di intervenire sui temi politico-sociali, tanto che neppure l'ascesa al potere di Benito Mussolini e il consolidamento del suo governo troveranno spazio sulle sue colonne. Esso rimarrà fino alla fine una pubblicazione fondamentalmente tecnico-scientifica ed economica.

A. De C.

Raccolte: MI120: 1911-1925.