542. Motori cicli e sports
Sottotitolo | Rivista per l'industria e il commercio del ciclo e dell'automobile. Aeronautica e motonautica; poi Rivista industriale e commerciale della locomozione meccanica - Automobilismo - Aeronautica - Motonautica - Ciclismo - Letteratura tecnica e sportiva. Organo ufficiale dellAutomobile club dItalia - DellAutomobile club di Torino - DellAutomobile club di Milano - DellAutomobile club di Genova - DellAutomobile club di Sicilia - Del Comitato per le gare automobilistiche di Parma - Pubblica le comunicazioni del Sindacato industriale aeronautico italiano; poi Rivista della mobilitazione industriale e della locomozione meccanica. Organo ufficiale dellAutomobile club dItalia - DellA.C. di Torino - DellA.C. di Milano - DellA.C. di Genova - DellA.C. di Sicilia - Del Moto club dItalia - Del Sindacato industriale aeronautico italiano |
---|---|
Luogo | Milano |
Durata | 1° maggio 1908 (a. I, n. 1) - 7-14 febbraio 1919 (a. XII, n. 5*). La pubblicazione si interrompe nel febbraio 1911 e riprende nell'agosto 1915. |
Periodicità | Quindicinale poi decadale poi settimanale |
Gerente | Ettore Casolati poi Italo Luraschi, poi Carlo Lomazzi |
Editore | Mario Morasso & C. (editori e proprietari) poi Mario Morasso (editore e proprietario) |
Stampatore | Milano, Prem. stab. tip.-lit. Enrico Bonetti poi Milano, Tipografia di motori, aero, cicli e sports. |
Pagine | Da 16 a 56. |
Formato | 27x21 cm. |
Note | Contiene fotografie. |
Il periodico si interessa in particolare dei problemi riguardanti le industrie automobilistiche, motonautiche, aeronautiche e ciclistiche, e segue altresì con particolare attenzione le manifestazioni sportive connesse ai campi merceologici sopra elencati, le mostre e le fiere di settore. Esso mostra grande entusiasmo per i primi passi dell'aviazione, con resoconti dei primi voli e presentazione dei dettagli tecnici dei velivoli. Frequentissimi, e riccamente corredati di fotografie, i servizi sui primi tour automobilistici che attraversano l'Italia.
Tra le rubriche più significative si segnala quella di ciclismo intitolata "Nel mondo del ciclo" che dà conto delle principali gare sportive, illustra i cataloghi delle ditte, spiega le più recenti innovazioni tecniche.
Indicativo del clima che caratterizzò gli esordi dell'automobile l'articolo di Mario Morasso, Una ignobile speculazione, (1° agosto 1908), in cui si legge: "Non bastava la brutalità la brutalità avvinazzata dei carrettieri, non bastava la malignità cupida dei contadini, la malvagità ignorante dei ragazzi scagliatori di sassi, non bastavano tutte le innumerevoli piaghe che trasformano per l'automobilista le strade italiane in un calvario, occorreva che le autorità municipali si aggiungessero con le più inique vessazioni e le più indecenti ed esose estorsioni per disgustare dell'automobile anche il più fanatico chauffeur".
I numeri del periodico pubblicati durante la prima guerra mondiale si dedicano in particolare a illustrare le caratteristiche dei prodotti dellindustria bellica dei settori automobilistico, aeronautico e motonautico.
Il settimanale non trascura inoltre di segnalare le principali novità tecniche introdotte sul mercato.
Articoli di respiro più ampio iniziano ad apparire sul finire del conflitto; tra questi se ne segnala uno pubblicato sul n. del 31 luglio - 6 agosto 1918 che valuta landamento del commercio con lestero dellItalia: Dobbiamo innanzitutto notare che la guerra ha portato un incremento notevolissimo al nostro commercio estero preso nel suo insieme. Il totale di esso, disceso ad una cifra minima nel 1914, primo anno di guerra, ha superato i 7 miliardi nel 1915 e i 7 miliardi e mezzo nel 1916 (Il commercio estero dellItalia e la guerra).
Al termine del conflitto il periodico prende posizione contro i primi provvedimenti governativi tendenti a limitare la produzione di materiale bellico: Con la solita mentalità burocratica si è ordinato di arrestare oggi tutte le lavorazioni belliche per iniziare domani le lavorazioni pacifiche. Pare che da un momento allaltro, mentre siamo tuttora in armistizio e non in pace, ci si sia spaventati al pensiero che la produzione di arnesi militari si prolungasse di unora in più, allidea di possedere qualche centinaio di cannoni, di aeroplani, di automobili oltre quelli già ritirati in servizio [...]. Pareva che lItalia, la quale aveva mostrato di saper sostenere con tanta fermezza la spesa di decine di miliardi allanno per la guerra e di saper affrontare tale spesa, ove fosse stato necessario anche per lanno venturo, pareva, dico, che lItalia dovesse improvvisamente cadere in rovina per quei pochi arnesi guerreschi da ritirare ancora ad esecuzione integrale dei contratti (Mario Morasso, La via sbagliata, 30 novembre-6 dicembre 1918).
Le caratteristiche di fondo del giornale in tempo di pace non mutano sostanzialmente, pur sostituendosi man mano allattenzione predominante per lindustria bellica quella per lindustria civile. Si infittiscono altresì dopo larmistizio gli articoli che criticano la politica economica dellesecutivo. Il periodico si fa interprete delle lamentele delle associazioni industriali che chiedono al governo di ispirare la politica finanziaria dello Stato ad intenti più conformi alla necessità del momento tenendo presente che il colpire i mezzi di produzione ne inaridisce ed estingue la fecondità e lagglomerare nellazienda statale difformi iniziative dindustria e di commercio, come rende più pesante e difficile a muoversi la macchina dello Stato e ne falsa il carattere e la funzione (poiché esso fu sempre [...] industriale e commerciante mediocrissimo e meno abile e diligente dei privati) così a questi ultimi sottrae rami dattività che affidati ai singoli possono convertirsi in cospicue fonti di ricchezza perennemente feconde (La fiera requisitoria dellindustria contro il governo, 7-14 febbraio 1919).
A. De C.
Raccolte: MI120: 1908-1911; 1915; 1917 (lac.); 1918-1919.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/542/