602. La Rassegna
Sottotitolo | Commerciale, agricola, industriale e finanziaria poi (Gazzetta provinciale di Bergamo) commerciale, agricola, industriale e finanziaria. |
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Luogo | Bergamo. |
Durata | 13 settembre 1906 (a.I, n. 1) - 24 dicembre 1917 (a. XII, n. 53*). |
Periodicità | Settimanale poi quotidiano poi settimanale. |
Gerente | Alessandro Brignoli poi Carlo Caroli poi Pietro Moretti. |
Stampatore | Bergamo, Tip. R. Gatti poi Edoardo Isnenghi poi Società editrice commerciale. |
Pagine | 4 poi 2. |
Formato | 44x22 cm poi 54x46 cm. |
Intenzione dei redattori è quella di "dar vita a un organismo giornalistico che sia come il termometro del progresso economico crescente della nostra regione" (editoriale del 13 settembre 1906); per questo motivo, accanto alle informazioni economiche nazionali e internazionali (generalmente inserite nella rubrica "Notiziario") il giornale pubblica spesso le relazioni dei consigli di amministrazione, i bilanci e i resoconti delle assemblee sociali delle principali ditte bergamasche. Tra queste segnaliamo la Gregorini di Lovere (cfr. ad esempio, gli articoli Gli altoforni di Lovere, 4 ottobre 1906 e L'assemblea della Gregorini, 30 settembre 1908), l'Istituto italiano di arti grafiche (Istituto italiano d'arti grafiche, 8 giugno 1911), la Società anonima cemento Portland dell'Adriatico (Società anonima cemento Portland dell'Adriatico, 5 marzo 1917), l'Azienda tranviaria (Il bilancio di previsione dell'azienda tranviaria, 28 aprile 1909), l'industria automobilistica "Esperia" ex SAL (cfr., in particolare, la relazione all'assemblea dei soci del marzo 1908 e pubblicata sul numero del 9 marzo 1908); nel periodo giugno-settembre il settimanale dedica poi grande spazio all'andamento degli affari bacologici, sia attraverso la pubblicazione dei prezzi sia attraverso inchieste presso i produttori (Il mercato dei bozzoli, 4 luglio 1907).
Particolare attenzione è posta anche all'attività bancaria, non solo attraverso la pubblicazione dei bilanci, ma anche ricostruendo la storia dei principali istituti bancari cittadini: la Banca mutua popolare (11 ottobre 1906 e 21 febbraio 1911), il Piccolo credito bergamasco (18 ottobre 1900), la Banca operai artisti e professionisti (25 ottobre 1906) e la Banca Bergamasca di depositi e conti correnti (29 novembre 1906); rilievo è dato alla crisi della Banca popolare di Treviglio (La crisi bancaria di Treviglio, 24 dicembre 1908). Scarse sono invece le notizie riguardanti l'agricoltura, tranne quando essa si lega alla produzione industriale (Il commercio dei perfosfati, 17 agosto 1909).
Di notevole interesse sono poi le rubriche "Società industriali e commerciali", che offre notizie sulla costituzione di nuove società commerciali e industriali, non solo a Bergamo, ma in tutta la Lombardia, e "Rassegna della Borsa" con la quotazione dei titoli delle aziende bergamasche; settimanalmente appare il "Bollettino dei fallimenti" e nel 1911 è integralmente pubblicato il ruolo dei contribuenti alle tasse di famiglia per Bergamo (numeri dal 2 al 24 febbraio 1911).
Il commento politico generalmente verte su questioni locali ed è affidato alla rubrica "A Bergamo e altrove"; con la trasformazione del foglio da settimanale a quotidiano, il 23 dicembre 1907, la cronaca politica assume maggiore importanza all'interno del giornale, tanto da occupare spesso l'intera prima pagina. La scelta editoriale viene comunque fatta risalire alla necessità di dar spazio "alla discussione viva ma serena delle cause e degli effetti d'ogni fenomeno economico, alla ripercussione che ogni movimento commerciale e finanziario ha sull'economia generale della nostra regione, all'appoggio che è necessario porgere al lavoro affermantesi in molteplici forme"; il quotidiano professerà "idee schiettamente e liberali" pur non sentendosi rappresentato da nessuno dei gruppi locali: "Se ad un partito dovremo pur far adesione, sceglieremo il Partito Economico, sempre che esso sorga" (Ai lettori, 23 dicembre 1907). Nei confronti delle agitazioni sindacali del 1908 (che trovano spazio in prima pagina) la posizione della «Rassegna» è netta "Noi non disperiamo del rinsavimento della massa operaia, ma se gli avvenimenti dovessero dar ragione ai timori di chi biasima e deplora i sistemi messi in auge nello sciopero di Ranica (sciopero al cotonificio Zopfli) è bene fin da questo momento che ad ognuno venga assegnata la responsabilità che gli compete" (Lo sciopero di Ranica, 20 ottobre 1909).
Il dibattito sulla politica internazionale è seguito con particolare riguardo per quanto attiene alla situazione balcanica (cfr. 8 luglio e 27 ottobre 1908) e alla politica coloniale del governo italiano (L'annessione e il suo fondamento, 24 dicembre 1911); inoltre, adducendo motivazioni fondamentalmente economiche, la «Rassegna» si schiera sin dai primi giorni tra i giornali interventisti (La follia germanica, 11 agosto 1914).
A causa dello scoppio della guerra, il 15 agosto 1914 il giornale torna ad essere pubblicato settimanalmente.
M. Ge.
Raccolte: BG014: 1906-1917.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/602/