Nato come foglio "non politico", cronista di fatti d'ogni ordine, che avvengano fra le mura di Pavia e nel suo contado, o che riguardino concittadini" (29 maggio 1898), dedica inizialmente molto spazio e risalto agli scritti di economia. Così nel secondo numero sono presenti gli articoli Provvedimenti per l'agricoltura e pei contadini, La Pia Casa d'Industria e Le Fiere di Pavia (1° giugno 1898); nei numeri successivi compaiono articoli sulle leggi relative all'agricoltura e sui patti colonici, sulla navigazione fluviale e l'irrigazione, sul Monte di pietà, sull'esposizione nazionale di Torino, accanto a comunicati del locale Comizio agrario, avvisi di conferenze agrarie, rubriche fisse ("Tra i campi ed i vigneti") e i consueti bollettini sul prezzo di mercato di determinati prodotti (grano). Il giornale pubblica inoltre articoli di cronaca cittadina (nera, giudiziaria, amministrativa, sportiva, di spettacoli), sul lavoro svolto in Parlamento dalle rappresentanze agrarie e sulla politica nazionale, sconvolta dalla "crisi di fine secolo". L'appendice è a carattere letterario o storico-geografico.

Col trascorrere delle settimane, però, è la parte politica a prendere il sopravvento, a tutto discapito della parte economica. Celando la propria identità dietro pseudonimi, i collaboratori del giornale sposano tesi antimonarchiche e avverse al governo "reazionario", incappando più volte nel sequestro delle copie: una di queste fu per aver pubblicato il discorso di Jean Bernard dell' «Indépendence belge», pronunciato al Congresso internazionale della stampa di Lisbona in difesa dei giornalisti italiani condannati per reati d'opinione. Informandone i lettori, la direzione definisce il «Gazzettino» ormai "moribondo" a causa delle "ire della regia procura" (A fascio, 19 ottobre 1898).

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1898.

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