620. Il Risparmio nazionale

Sottotitolo Giornale politico, economico e finanziario poi Giornale politico economico bisettimanale.
Luogo Milano.
Durata 5 agosto 1917 (*a. IV, n. 24) - 20-25 aprile 1922 (a. IX, n. 12-13*). Dal gennaio 1918 all'agosto 1919 il giornale è accompagnato da un supplemento «La Vedetta Lombarda» che esce mensilmente e ha da 15 a 24 pagine; solo quello di agosto è di 8 pagine.
Periodicità Settimanale poi bisettimanale.
Gerente De Amici Defendente.
Stampatore Milano, Tip. «Il Risparmio nazionale» poi Tip. E. Zerboni poi Coop. Tip degli operai poi Tip. E. Zerboni.
Pagine 12 poi 8.
Formato 30x21 cm poi 54x37 cm.
Note Le ultime 4 pagine del periodico sono sempre occupate dalla pubblicità di assicurazioni, banche, istituti di credito, società di navigazioni, società di crediti marittimi. Le inserzioni sono a pagamento, come si legge in un riquadro posto sotto la testata. Nei numeri del 1922 la pubblicità occupa l'ultima pagina. All'interno di alcuni articoli talvolta si trovano spazi bianchi con la scritta "censura" (ad esempio nei numeri del 22 novembre 1917, 1° e 8 dicembre 1917). Nei numeri del 1922 accanto alla testata figurano frasi di uomini più o meno noti: Luigi Einaudi (6 gennaio 1922), Giovanni Lombardi (14 gennaio 1922), Filippo Carli (28 gennaio 1922), Giuseppe Licciardelli (8 febbraio 1922), Lloyd George (20-25 aprile 1922).

La rivista, come enuncia anche il sottotitolo, intende occuparsi di politica, economia e finanza; di fatto, però, prevale l'aspetto economico, e la vita politica è analizzata in relazione alle decisioni governative in materia economica e finanziaria.

Nei primi numeri si dà largo spazio ai sindacati di assicurazione contro gli infortuni; nell'articolo I sindacati di assicurazione infortuni operai nella nostra vita commerciale (10 agosto, 1° settembre, 1° dicembre 1917), si esprime un atteggiamento favorevole nei confronti di questo sindacato di recente fondazione, nato per contrastare la Cassa nazionale infortuni. Nello stesso articolo emerge un tema che ritornerà frequentemente sulle pagine del «Risparmio nazionale»: la critica alla diverse forme di trust che si attuano in America (sempre sull'argomento la rivista ritorna nell'articolo Accordo di banche, 9 luglio 1918, in cui si critica l'operato di F. S. Nitti, la cui politica favorirebbe la creazione di monopoli e la concentrazione di capitali). In altri articoli si analizzano le società che si occupano di assicurazione infortuni. La polemica nei confronti dlela Cassa nazionale infortuni continua in altri numeri; si veda in particolare il trafiletto Contro il monopolio dlele assicurazioni operaie, in cui si mette in luce come la Cassa infortuni, essendo statale, rischi di creare una situazione monopolitistica, portando inevitabilmente al fallimento dei Sindacati di mutua assicurazione e delle case private consorziali, "diramazione diretta degli industriali" (16 agosto 1917). Dal numero del 12 settembre 1917 si esaminano alcuni casi di assicurazione infortuni per i contadini e un disegno di legge in proposito.

Nel numero del 16 agosto 1917 si informa che, in seguito alla richiesta da parte dei lettori dei numeri del 1914, si è deciso di ripubblicare lo studio La penetrazione pacifica, in cui si analizza la penetrazione di società estere in Italia, essendo questo "uno dei problemi più delicati ed angosciosi dell'ora presente" (16 agosto, 24 agosto, 6 settembre 1917). A questo proposito è interessante l'articolo che viene ripreso più volte (4, 11, 16, 19, 27 ottobre, 1, 8, 13, 22 novembre 1917), dal titolo La lista nera, in cui si elencano le ditte straniere, europee ed extraeuropee, con le quali i cittadini italiani - dato lo stato di guerra - non possono avere rapporti commerciali, come sancisce un decreto luogotenenziale del 25 agosto 1917.

Nel corso degli anni molti sono i decreti ministeriali e luogotenenziali sui quali si dà un giudizio (per esempio l'articolo comparso il 23 aprile 1918 sul Riordinamento Crespi delle disposizioni annonarie o quello sul disegno di legge sulle assicurazioni contro le malattie, elaborato da G.B. Valente, 14 e 21 maggio 1918).

Il primo numero del 1918 si apre con un saluto ai lettori, che nel quinto anno della rivista esprime la rinnovata volontà di continuare la "libera e reale esposizione delle vicende della nostra economia senza compromessi per tutela e difesa di interessi particolari, difesa ardente di tutto ciò ch'è produzione nazionale e tutto ciò che agl'interessi italici si riconnette" (1° gennaio 1918). Nello stesso numero si rileva la necessità di diminuire il consumo della carta, in seguito all'emanazione di un decreto legge con il quale si limita il numero di pagine dei giornali e si aumenta il loro prezzo. Al tempo stesso si informa il lettore che si è deciso di far uscire un supplemento (Il supplemento al «Risparmio nazionale») in cui si riporteranno solamente "i bilanci, le relazioni consiliari, ecc." di banche, di assicurazioni e aziende, che fino a quel momento avevano occupato gran parte dello spazio del giornale.

Durante il periodo della grande guerra diverse volte il giornale si sofferma sulle vicende belliche, incitando i soldati italiani ed esaltandone il valore (L'ora che volge, 1° novembre 1917; La gazzrra degli speculatori, 8 e 22 novembre, 1° dicembre 1917; Fede, 13 novembre 1917; Nell'ora tragica, 8 dicembre 1917; Trionfo della teleferica, 15 gennaio 1918, apparso quest'ultimo nel "Supplemento"). Nel periodo successivo appaiono diverse notizie su provvedimenti post-bellici: per esempio si analizzano le norme speciali per i profughi delle province venete (dal 26 marzo-2 aprile 1918 al 14 maggio 1918) e la legge che regola le relazioni tra le società di previdenza operanti in Italia con quelle di paesi nemici (14 maggio 1918).

Il giornale muta del tutto nei numeri del 1922. Il nuovo tipo di impaginazione, molto più simile a quello dei quotidiani moderni, permette l'inserimento nelle sei colonne di molti più articoli, ridotti nella lunghezza. In essi si preferisce trattare l'aspetto più specificatamente informativo sugli eventi mondiali o sulla politica italiana, come per esempio nei seguenti articoli: La situazione in Albania (6 gennaio 1922); Nuovi accordi russo-tedeschi contro la politica francese (21 gennaio 1922); Eterno problema atesino (14 gennaio 1922); Le dimissioni del Gabinetto e la gazzarra politica, dove si fa la cronaca della caduta del ministero Bonomi (8 febbraio 1922). Uno sguardo più attento è anche rivolto all'economia di paesi stranieri: La situazione industriale in Francia (6 gennaio 1922), La questione indiana (8 febbraio 1922). Interessanti gli articoli I problemi dell'ora, in cui si prende in esame la situazione dei lavoratori agricoli in rapporto ai datori di lavoro e in rapporto alle scelte sindacali (28 gennaio 1922), e La disoccupazione in Italia, in cui sono riportati in maniera compiuta tutti i dati sulla disoccupazione in Italia nel 1921.

Le rubriche del giornale sono: "Api, mosconi e vespe", che riporta notizie sulla nascita di nuove società economiche e finanziarie; la rubrica "Considerazioni", in cui il più delle volte si analizzano leggi, come per esempio nel caso della legge che pone sotto sequestro le società nemiche in Italia (29 gennaio 1918; 5 febbraio 1918); "Notizie in fascio" (dai numeri del 1922), dove trovano largo spazio le notizie sull'economia italiana ed estere. Altre rubriche che tornano sono: "Notiziario estero"; "Attività industriale"; "Attività bancarie"; "Previdenza" e "Asterischi".

Infine, oltre a quelli già citati, da ricordare gi articoli Sistemi finanziari (dal 5 febbraio al 4 giugno 1918) e La scalata alle mutue (dal 28 maggio al 24 settembre 1918).

M. Ma.

Raccolte: MI120: 1917-1918 (a settembre); 1922.