624. Risveglio economico

Sottotitolo Organo dell'industria, del commercio e dell'agricoltura poi Organo settimanale dell'industria, del commercio e dell'agricoltura poi Giornale dell'industria, del commercio e dell'agricoltura poi (Gazzetta commerciale). Giornale settimanale dell'industria, del commercio e dell'agricoltura.
Luogo Brescia.
Durata 5 gennaio 1907 (a. I, n. 1) - 17 aprile 1920 (a. XIV, n. 16).
Periodicità Settimanale poi bisettimanale (solo in una settimana del dicembre 1908) poi settimanale.
Direttore Arnaldo Gnaga (nel 1907; l'informazione è ricavata da un articolo interno che non permette di sapere fino a quando mantiene questa carica).
Gerente Giuseppe Braga poi Francesco Poletti poi Enrico Beltrami.
Stampatore Brescia, Premiata stamperia fratelli Geroldi poi Stabilimento tipografico Lenghi & C. poi Stabilimento tipografico Francesco Apollonio e C.
Pagine Da 2 a 4.
Formato 53x38 cm.

Il «Risveglio economico» nasce dalla fusione dei due periodici «Interessi bresciani» e «Gazzetta commerciale»; intende essere "il rappresentante degli interessi generali dell'industria e del commercio, i due precipui fattori della ricchezza del Paese", dei bisogni dei quali desidera farsi interprete, dedicandosi nel contempo anche alle attività della città e della provincia bresciana (20 luglio 1907). Si rivolge quindi a un pubblico di commercianti, esercenti e industriali, per informarli "delle maggiori questioni che si dibattono in Paese, sia pure in forma rapida e succinta"(Il nostro programma. 5 gennaio 1907). Segue quindi tutto ciò che riguarda la vita economica, finanziaria e industriale italiana - pubblicando dati, statistiche e tabelle relative alla produzione anche agricola e commerciale sia italiana sia europea, e notizie sui trattati e le relazioni commerciali con l'estero -, notizie sui convegni delle industrie italiane a Roma e sul raduno della Federazione commerciale e industriale italiana (Il programma della borghesia di lavoro. Per l'organizzazione nazionale del Partito economico, 16 novembre 1907); nel 1911 pubblica la relazione annuale della Confederazione dell'industria. Si occupa inoltre dei problemi e delle vicende delle industrie bresciane (in particolare quella delle armi), informa sulle società operanti nel territorio, sostiene lo sviluppo delle ferrovie locali, pubblica dati sul movimento ferroviario nelle principali stazioni della provincia, articoli sull'attività della Camera di commercio cittadina, sui mercati e fiere della zona e su questioni di interesse cittadino.

Tra le rubriche fisse troviamo "Rivista commerciale" e "Movimento industriale e commerciale (dati e statistiche commerciali, listini prezzi, bilanci di banche, costituzioni di società), "Interessi cittadini", "Interessi agricoli", "Ferrovie e trasporti", "Valori locali". La rubrica "Bollettino dei protesti e dei fallimenti", dal numero 2 del 12 gennaio 1907 diventa un vero e proprio supplemento di due pagine senza numerazione propria ma "vendibile separatamente", e questo fino al 1908, quando ritorna a far parte del corpo del giornale riducendo gradualmente anche lo spazio a sua disposizione.

È del 1907 la polemica con «La provincia di Brescia» e «Brescia nuova», dai quali viene accusato di essere reazionario (Schiarimento, 20 luglio 1907, e Tanto per finirla, 27 luglio 1907). In occasione degli scioperi del 1907-1908 si pone dichiaratamente contro "l'agitazione rivoluzionaria" che "rischia di porre in pericolo la compagine dello Stato" (13 luglio 1907); sempre nel 1907 si fa sostenitore del nascente Partito economico - raggruppamento di commercianti, esercenti e industriali - del quale espone il programma e pubblica il manifesto costitutivo. Nel 1909 si schiera apertamente su posizioni liberal-costituzionali, mentre nel 1913 è oppositore della politica giolittiana, simbolo ai suoi occhi della burocrazia anti-industriale.

Tra le diverse firme che si alternano e susseguono nel corso della vita del periodico, oltre a numerose sigle, troviamo Giovanni Borelli, Carlo Cattania, Alessandro Ceriani, Gianni Colombini, Emilio Lepetit, Vilfredo Pareto, Carlo Sabbatini, Angelo Varisco; firmano gli articoli di apertura Federico Bettoni, Tomaso Borelli - che affianca Arnaldo Gnaga nella direzione del giornale - Filippo Carli, R. Fabris, Alfredo Giarratana, Lamberto Paoletti.

L'ultimo numero, nell'aprile del 1920, annuncia la fusione con «Il Lavoro bresciano».

G. So.

Raccolte: MI120: 1907-1909. BS020