676. La Sicurezza e l'igiene nell'industria

Dal 20 aprile 1927 (a. XIV, n. 4 §Securitas§.

Sottotitolo Bollettino dell'Associazione degli industriali d'Italia per prevenire gli infortuni sul lavoro poi Bollettino dell'Associazione nazionale per la prevenzione degli infortuni sul lavoro poi Rassegna della sicurezza nell'industria e nell'agricoltura poi Rassegna della sicurezza nell'industria e nell'agricoltura. Organo ufficiale dell'ANPI (Associazione nazionale per la prevenzione degli infortuni sul lavoro) poi Rassegna mensile della sicurezza e dell'igiene sul lavoro. Organo dell'Ente nazionale di propaganda per la prevenzione degli infortuni sul lavoro poi Rassegna della sicurezza e dell'igiene del lavoro. Pubblicazione mensile dell'Ente nazionale di propaganda per la prevenzione degli infortuni.
Luogo Milano.
Durata 31 dicembre 1914 (a. I, n. 6) - marzo/aprile 1943 (a. XXX, n. 3/4). Il periodico sospende le pubblicazioni dal maggio 1943 al giugno 1946. Continuerà poi sino al 1981.
Periodicità Bimestrale poi mensile poi trimestrale.
Direttore Nessuno, poi Francesco Massarelli (direttore responsabile) poi Catullo Maurelli (direttore responsabile).
Gerente Gaetano Invernizzi poi Francesco Massarelli (direttore responsabile) poi Catullo Maurelli (direttore responsabile).
Stampatore Milano, Stabilimento Tipografico Stucchi, Cretti e C. poi Casale, Ditta C. Cassone poi Unione Tipografica Popolare Ditta G. Cassone poi Milano, Officina Grafica Cisalpina di C. Bietti, G. Carcano e C. poi Arti Grafiche Milanesi poi Industrie Grafiche N. Moneta poi STEM poi Industrie Grafiche N. Moneta.
Pagine Da 16 a 54.
Formato 24x14 cm poi 31x20 cm.
Note Illustrato. Dapprima copertina di colore rosa contenente il sommario di ciascun numero; poi copertina bianca dapprima con il disegno dello stemma dell'Associazione nazionale per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e poi con illustrazioni varie. In seguito copertina bianca o colorata senza illustrazioni. Precedono e seguono il testo alcune pagine di pubblicità.

UNIFICARE I DUE PROFILI

L’Associazione degli industriali d’Italia per prevenire gli infortuni del lavoro, nata nel 1894, con il compito di “vigilare, studiare, insegnare, propagandare, segnalare gli infortuni e i pericoli del lavoro” delle imprese industriali e di quelle agricole, oltre a svolgere un'azione di controllo in tema di sicurezza e di igiene del lavoro attraverso un’esposizione permanente, oltre allo studio delle norme di sicurezza sul lavoro, e a un’attività di ispezione annuale degli stabilimenti associati, pubblica un Bollettino “inteso a fornire ai soci le istruzioni ed i disegni che valgono ad agevolare la conveniente ed efficace attuazione delle opere”.

Il Bollettino che si dice “accolto con tanto favore dai […] soci” vuole “portare a loro conoscenza notizie tecniche, legislative e giudiziarie interessanti la gestione delle loro aziende”. Negli anni iniziali della pubblicazione il Bollettino risulta composto da una serie di rubriche: “esposizione permanente di sicurezza” (nuove macchine e “apparecchi per la soluzione dei problemi della prevenzione”), “memorie riguardanti la prevenzione degli infortuni” (esempi di situazioni realmente accadute), “patologie e igiene del lavoro”, “giurisprudenza”(quesiti che nascono da reali problemi legati al tema degli infortuni, delle indennità, delle malattie), “congressi e concorsi”, “recensioni”, “notizie sull’Associazione degli industriali d’Italia per prevenire gli infortuni del lavoro”. Ciascuna di queste sezioni risulta corredata da perizie, tabelle, testi di conferenze ed articoli curati dagli ispettori dell’Associazione (gli ingegneri Bulfani, Banassi, Mauro Rana, Francesco Massarelli, Tenua) o tratti da altre riviste specializzate in tema di igiene industriale (tra cui «Giornale di chimica industriale applicata», «Giornale della reale società italiana d’igiene», «La technique moderne»). Dagli anni venti vengono aggiunte le rubriche “prevenzione infortuni”, “istituto sperimentale di sicurezza e igiene”, “bibliografia” e per il solo periodo 1924-1925 un «Bollettino mensile dell’Istituto italiano per l’assistenza sociale» che si interessa di norme e problemi in materia sociale, di assistenza sanitaria “igienica, morale, professionale,culturale, ricreativa e sportiva” dei lavoratori.

Il Bollettino si occupa prevalentemente di argomenti incentrati sul problema degli infortuni sul lavoro, della loro prevenzione, dei materiali della sicurezza, delle norme e delle leggi in tema di lavoro come: le norme per la prevenzione delle esplosioni di materie industriali (carta,olio al solfuro, gas luce,veleni, bombole, proiettili…); la prevenzione degli infortuni causati dai macchinari agricoli; il regolamento d’igiene del 1922; il regolamento edilizio; le norme di sicurezza nelle officine di gas luce; le norme di sicurezza delle “scale a mano durante l’uso”; le norme di prevenzione nelle fonderie e nelle industrie di laterizi…Vengono inoltre affrontati anche temi legati alla salute e all’igiene dei lavoratori come l’eliminazione delle polveri dagli ambienti industriali, l’abbigliamento idoneo per le operaie, l’uso degli occhiali per saldare, le difese da adottare contro alcune sostanze nocive (piombo, verde di Parigi, gas compresso,…), le norme basilari per il pronto soccorso in caso di infortunio sul lavoro (scottature da acetilene, schegge di metallo nell’occhio,…), la “malattia dei cassoni”, ovvero dei lavoratori addetti agli scavi in galleria, l’igiene nei “locali destinati alla trattura della seta”, la silicosi.

Particolare attenzione viene anche riservata alla questione dei collaudi e dei controlli di ascensori, apparecchi di sollevamento e montacarichi; all’ispezione tecnica necessaria annualmente nelle industrie; alle assicurazioni “contro la vecchiaia e la disoccupazione involontarie” e all’educazione preventiva dei lavoratori. Inoltre, nel periodo della prima guerra mondiale l’attenzione del Bollettino si sposta sull’analisi del grave aumento registrato nel numero degli infortuni sul lavoro a causa del “grande numero dei lavoratori dei campi e delle industrie manuali passati alle officine” in conseguenza alla chiamata alle armi degli abituali lavoratori.

Negli articoli, ad una prima analisi descrittiva della situazione esistente sul luogo di lavoro e degli incidenti avvenuti, segue una seconda in cui si propongono soluzioni alternative sia in tema di sicurezza e igiene del lavoro che di normative e prevenzione. Non è infrequente il confronto della situazione preventiva italiana con quella americana che viene considerata all’avanguardia in tema di sicurezza sul lavoro e di cui si riportano anche esempi concreti e “massime-aforismi” sempre incentrati sulla prevenzione.

Annualmente viene anche riportato sul numero di marzo-aprile il “Rendiconto dell’esercizio dell’Associazione degli industriali d’Italia per prevenire gli infortuni del lavoro” che contiene gli atti annuali dell’Associazione il “processo verbale dell’Assemblea generale ordinaria”, il “rapporto del consiglio direttivo sulla gestione tecnica ed economica”, la “relazione del revisore dei conti sul bilancio presentato”, il “bilancio” e le “proposte del consiglio direttivo”.

Il periodico pubblica, oltre agli atti dell’Associazione degli industriali d’Italia per prevenire gli infortuni sul lavoro (poi: Associazione nazionale per la prevenzione degli infortuni sul lavoro; poi: Ente nazionale di propaganda per la prevenzione degli infortuni sul lavoro) articoli riguardanti appunto i temi della prevenzione degli infortuni e dell’igiene del lavoro. Sono presenti anche rubriche specifiche riguardanti la “Bibliografia”, la “Legislazione” e la “Giurisprudenza”.

Un indirizzo Ai lettori pubblicato nel numero del gennaio 1922, dopo aver ricordato che il periodico era stato fondato “collo scopo di mantenere il contatto tra i soci e l’Associazione e di essere al tempo stesso un mezzo di volgarizzazione del tecnicismo, della prevenzione degli infortuni e dell’igiene del lavoro”, rileva come “il progresso di tale tecnicismo avvenuto in tutto il mondo industriale, lo stringersi dei rapporti internazionali, il crearsi di nuovi servizi di controllo in seno all’Associazione, il frequente succedersi delle disposizioni legislative in materia di previdenza sociale” avessero consigliato di ampliare e trasformare la pubblicazione in modo che essa potesse contenere “non solo le notizie tecniche che danno lo speciale carattere alla rivista, ma tutte quelle altre che riflettono materia di legislazione e di giurisprudenza, che non devono essere ignorate dalle aziende ben condotte, senza ricorrere ad altre pubblicazioni ufficiali”. A partire da quest’anno la periodicità diventa da bimestrale mensile ed il contenuto viene distribuito in vere e proprie rubriche: “Tecnica della prevenzione e attenuazione degli infortuni sul lavoro”, “Notiziario infortuni”, “Igiene industriale”, “Prevenzione esplosioni e incendi”, “Notizie diverse”, oltre alle già ricordate “Bibliografia”, ”Legislazione” e “Giurisprudenza”.

Il numero del 31 gennaio 1926 informa che con un decreto legge (pubblicato con la relazione che lo precede in altra parte del periodico), l'Associazione degli industriali d’Italia per prevenire gli infortuni sul lavoro è stata trasformata in Associazione nazionale per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, alla quale sarebbero state obbligatoriamente iscritte tutte le imprese industriali e agricole soggette per legge all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Viene espressa approvazione per la decisione promossa dal ministro per l’economia nazionale, Giuseppe Belluzzo, “interprete fedele anche in questa occasione dell’energia fattiva che muove dal Duce amatissimo”. La nuova denominazione dell’associazione compare però nel sottotitolo soltanto col numero del 31 marzo dello stesso anno.

Il numero del 20 aprile 1927 contiene un nuovo indirizzo rivolto Ai nostri lettori: “Da oggi – si legge - la rivista cambia radicalmente nella forma e nella sostanza, pur mantenendo lo spirito della nostra creatura che, sorta in un’umile veste quattordici anni or sono, ha mantenuto il collegamento tra l’Associazione di cui è l’organo e il mondo esterno, sostenendo strenuamente principî ed idee i quali hanno trovato la logica attuazione e il pieno consenso dei pubblici poteri, degli industriali e degli operai […] La Rivista assume da oggi un titolo breve ed espressivo: «Securitas». Esso è il motto che molti anni fa ponemmo a simbolo dell’emblema della vecchia associazione e che riproduciamo in copertina […] Essa deve rispecchiare la vita dell’Associazione nazionale per la prevenzione degli infortuni sul lavoro - voluta dal Governo nazionale - con criteri larghi e lungimiranti che si intonano perfettamente ai principî basilari del Regime”. Oltre al cambio del nome si segnala, a partire da questo numero, un aumento del numero delle pagine, un ingrandimento del formato ed un arricchimento del contenuto. Negli anni 1927 e 1928 compaiono nel frontespizio, sopra la dicitura “I nostri uomini”, le fotografie di eminenti personalità del mondo industriale. Il sommario è riportato, oltre che in italiano, anche in francese, inglese, tedesco e spagnolo. Dopo gli articoli redazionali il resto del materiale è diviso in numerose rubriche: “Atti e comunicazioni dell’ANPI” (poi “Parte ufficiale e attività dell’ENPI”, poi “La vita dell’ENPI”), “I concorsi dell’ENPI”, “Rassegna della stampa”, ”Bibliografia” (poi: “Indice bibliografico”); “Giurisprudenza e dottrina” (poi: “Notiziario legislativo”), “Casistica degli infortuni”, “La pagina per l’igiene dell’operaio” (dal 1937), “Note di propaganda” (poi “Pagine di propaganda e speciali” e “Notiziario”. Quest’ultima fornisce soprattutto informazioni sull’attività delle associazioni collaterali - quali ad esempio l’Istituto fascista di previdenza sociale - e sui congressi aventi per oggetto la sicurezza del lavoro o materie attinenti quali la medicina del lavoro. Il numero del giugno-luglio 1935 reca, in particolare, brevi riassunti delle relazioni presentate al VII Congresso tecnico per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, svoltosi a Parigi dal 14 al 16 maggio dello stesso anno.

L’articolo 1914-1932, pubblicato il 31 dicembre 1931, propone un breve rendiconto dei primi diciotto anni di vita del periodico. Dopo avere ricordato la trasformazione dell’associazione in ente nazionale, avvenuta nel 1926, così prosegue: “Si può dire, senza falsa modestia, che la rivista tecnica «Securitas» è certamente tra le primissime che si pubblicano in materia non solo in Europa, ma anche in America, pur avendo una quota d’abbonamento largamente inferiore e al disotto di qualsiasi altra. Tale posizione noi vogliamo mantenere non solo, ma accrescerne il prestigio. Vogliamo che la rivista sia di propaganda, di aiuto agli industriali, agli agricoltori, a tutti coloro che si dedicano ai problemi della salute dei lavoratori, vogliamo altresì che «Securitas» sia campo aperto alla discussione di tutto quello che, in argomenti di legislazione e di applicazioni giuridiche, si collega ai nuovi concetti per la tutela del lavoro”.

Il periodico non contiene alcun riferimento agli avvenimenti politici, ad eccezione della proclamazione dell’Impero, tema trattato nell’articolo titolato appunto Impero (30 aprile 1936).

Un certo spazio è dato, a partire dal 1937, ad articoli concernenti la legislazione tedesca per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.

Dopo il numero del marzo-aprile 1943, il periodico sospende le pubblicazioni. Esse saranno riprese, con periodicità trimestrale, nel luglio-settembre 1946, che si apre con l’articolo Ripresa del commissario governativo dell’ente Giorgio Mastino Del Rio: “Risparmiare vite, dolori e menomazioni - egli scrive - deve essere l’imperativo assoluto di chiunque voglia operare a beneficio della collettività, sia imprenditore che lavoratore; ed il raggiungimento di tale scopo deve essere la nobile preoccupazione di ognuno […] La rivista «Securitas» ha costituito, nella nostra patria, per circa trent’anni, il vessillo di quest’idea: essa è stata palestra di studio e apprezzata fonte di insegnamento. Dopo la triste parentesi della guerra, «Securitas» riprende ora la sua vita e conta di ritrovare i suoi vecchi amici e collaboratori, ma spera, soprattutto, da vederne aumentata sempre più la schiera”.

Il periodico prosegue con le medesime caratteristiche, anche se in tono minore. Il materiale, oltre agli articoli di carattere generale, è distribuito nelle rubriche: “Relazioni e statistiche”, “Studi e ricerche”, “Per la sicurezza del lavoro”, “Per l’igiene del lavoro”, “Notiziario”, “Recensioni bibliografiche”.

Saltuarie sono le collaborazioni. Dal 1938 al 1943 appare la firma di Ermanno Fagioli quale redattore capo.

Il periodico prosegue oltre il 1948.

F. Pe.

Raccolte: MI120: 1914-1926; 1927 (lac.); 1928; 1930 (lac.)-1931; 1932 (lac.)-1943.