704. L'Utile
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Sottotitolo | Giornale per tutti. Rivista delle estrazioni nazionali ed estere. Guida del capitalista poi Economico finanziario. Rivista delle estrazioni. Guida del capitalista poi Economico finanziario. Rivista delle estrazioni. |
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Luogo | Milano. |
Durata | 1°/15 gennaio 1913 (a. XV, n. 131*) - 30 novembre 1943 (a. XLIV, n. 22*). |
Periodicità | Quindicinale poi trimensile poi bimensile poi mensile poi bimensile. |
Direttore | Nessuno, poi Luigi Galimberti poi Eugenio Messeri poi nessuno. |
Gerente | Attilio Zappa poi Luigi Galimberti (redattore responsabile) poi nessuno, poi Nunzia Guarnieri. |
Stampatore | Milano, Stab. Lito-tipografico G. Abbiati poi Tipografia dell'«Utile» poi Tip. Soffientini poi Cusano Milanino, Tipografia A. Colombo e figli. |
Pagine | Da 4 a 10. |
Formato | 43x31 cm poi 38x27 cm poi 38x26 cm poi 50x35 cm poi 35x25 cm. |
Note | Supplemento de «L'Utile quotidiano» fino al numero del 1°-15 febbraio 1913 (a. XV, n. 133). |
«LUtile» è, almeno inizialmente, un periodico che si occupa soprattutto delle estrazioni, ma che pubblica anche delle rubriche, economiche e non: La vita italiana attraverso il microscopio della statistica; Dividendi. Azioni di società e banche; Moda; Massime e pensieri; Consigli del medico; Note agricole; Buona cucina; Motti per ridere, ecc. Con il passare dei mesi, tuttavia, gli articoli economico-finanziari si infittiscono, e sono ospitati solitamente nelle prime quattro pagine del periodico.
Nel numero del 1°-15 aprile 1913 compare un lungo articolo che valuta le cifre relative al consumo di tabacco in Italia. Il fascicolo dell1°-15 maggio 1913 prende invece in esame le spese militari sostenute negli ultimi trentanni dalle maggiori potenze europee (Centocinquantasei miliardi spesi per armamenti dalle sei grandi potenze europee negli ultimi trentanni). Sul medesimo argomento il giornale ritorna col fascicolo del 16-30 settembre 1913, nellarticolo significativamente intitolato Le nuove spese militari in Europa e il pericolo di nuove imposte in Italia.
Il numero del 5 agosto 1914 annuncia linizio della guerra in Europa e, auspicando che lItalia rimanga neutrale, mette in luce quali siano state le gravi ripercussioni a livello economico determinate dallo scoppio delle ostilità (Lora tragica). Da qui in avanti il periodico pubblica una nuova rubrica, Diario della guerra.
Un contributo del 25 settembre 1914 considera tutto sommato positivamente lo stato delleconomia italiana: Leconomia italiana soffre per le conseguenze della guerra, ma il suo malessere ed il grado di sofferenza sarebbe maggiore se la guerra avesse incontrato un organismo economico meno solido del nostro. In questi giorni, infatti, si è visto e si vede quali progressi ha fatto leconomia italiana ed è perciò che si può guardare la situazione con una certa fiducia (Leconomia italiana e la guerra). Sul tema dellimportanza per lItalia di rimanere neutrale l«Utile» ritorna il 5 novembre 1914: Se si faceva la guerra sino dallagosto, né grano né granturco erano trebbiati, le barbabietole non erano raccolte, il riso, la canapa, il lino, pure essendo raccolti, non erano curati. Anche la vendemmia si è compiuta e vanno a novembre e dicembre le olive e allinverno soltanto gli agrumi. Foraggi e bozzoli da tempo sono a posto (I vantaggi economici della nostra neutralità).
Contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere dopo la lettura degli articoli precedenti, lentrata in guerra dellItalia viene salutata positivamente: Certo il nostro paese non poteva restare inerte a guardare il grande conflitto europeo, senza prendervi parte per salvaguardare i suoi più vitali interessi. Oggi non più incertezze, non più dissensi, non più discussioni! (LItalia in guerra, 5 giugno 1915). Nel corso del conflitto le pagine del giornale si riducono a quattro, aumenta lo spazio destinato al riepilogo delle estrazioni e diminuiscono gli articoli di qualche interesse, anche perché, come viene spiegato il 5 novembre 1916, i migliori redattori del foglio sono stati chiamati alle armi e non è facile sostituirli. Scompaiono altresì tutte le rubriche precedentemente elencate e la vivacità di contenuti della rivista del periodo prebellico resterà un ricordo.
Dal 1924 al 1930 i non molti articoli duna certa consistenza recano la firma di Alfio Titta e si connotano per lassoluto asservimento alle direttive del potere fascista.
Va segnalato il fascicolo del 16 ottobre 1933, che pubblica alcuni dati inerenti il commercio mondiale negli anni 1929 e 1932.
Il 26 novembre 1937 si legge un articolo intitolato Autarchia: È significativo pensare che solo una nazione totalitaria come la nostra, in un ambiente politico cioè in cui lunità di comando e lunità di intenti costituiscono i cardini della organizzazione statale, il proposito di instaurare uneconomia autarchica non può essere giudicato disegno utopistico e irrealizzabile.
Il 12 marzo 1938 il periodico si occupa del movimento industriale a Milano: Loccupazione operaia in circa 3300 aziende con 236.000 operai, ciò che rappresenta il 36% delle aziende e il 64% degli operai industriali della provincia, è andata progressivamente aumentando negli ultimi mesi del 1937 fino a raggiungere un numero di ore medio che oscilla tra le 160 e le 180 ore mensili per operaio. Anche per ciò che riflette loccupazione operaia nei lavori pubblici, dopo un periodo di flessione, la curva sembra riprendere.
Il fascicolo del 13 maggio 1939 contiene un articolo che intende illustrare i quali siano i vantaggi economici derivati allItalia dalla conquista dellAlbania (Le risorse economiche dellAlbania).
Nel corso del 1940 i contenuti del periodico si isteriliscono ancor più: sparisce anche il consueto articolo economico di fondo in prima pagina per lasciare ulteriore spazio ai dati delle estrazioni.
A. De C.
Raccolte: MI120: 1913-1919 (a giugno); 1924 (da agosto)-1943.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/704/