Civico Museo Archeologico di Casteggio e dell'Oltrepo Pavese
Definizione: collezione
Tipologia: artistico
Datazione: post 4500 a.C. - ante 1100
Istituto di conservazione: Casteggio (PV)
Consistenza
Il Museo allestito nelle ali ovest e nord del complesso architettonico di Certosa Cantù, consta di quattro sezioni strutturate su un percorso cronologico e didattico; Geologia e la Paleontologia; Preistoria e Protostoria; le Collezioni; Età romana, tardoantica e medievale.
La I sezione, al piano terreno è dedicata alla Geologia e alla Paleontologia: conserva le testimonianze delle forme di vita, sia marine sia terrestri, precedenti all'arrivo dell'uomo in Oltrepo, pervenute attraverso resti fossili di animali e vegetali.
La II sezione è relativa alla Preistoria e alla Protostoria: il percorso espositivo ripropone la vita dell'uomo a partire dal Neolitico. Ospita vasi in ceramica, strumenti in pietra, oggetti in bronzo, tra cui si evidenzia una rara testina di epoca celtica, che documentano i primi insediamenti umani in Oltrepo Pavese dal Neolitico (IV millennio a.C.), con la capanna di Cecima, fino all'arrivo dei popoli celtici (II secolo a.C.), passando per l'età del Rame, del Bronzo e del Ferro (Voghera-Medassino, Verretto, Guardamonte di Gremiasco, Zavattarello).
L'età romana, tardoantica e medievale è il periodo su sui si sviluppa la III sezione del Museo, la più ricca. Sono esposti reperti che attestano l'arrivo dei Romani nel III secolo a.C. in zona. Numerosi i corredi funerari provenienti dallo scavo della necropoli dell'Area Pleba, riportata alla luce nel 1987 in via Torino a Casteggio o le tombe scavate a Redavalle, fondo Gragnolate e a Castelletto di Branduzzo. Nutrito il materiale da abitazioni di età romana e i ritrovamenti avvenuti durante gli scavi del 1992 nell'area Quaglini di Casteggio, che coprono un arco cronologico dal sec. I a, C. al V sec. d.C.: ceramiche d'uso comune, coperchi, pesi, lucerne, bronzetti, parti di piccola statuaria in marmo. Significativi alcuni oggetti in vetro, tra i quali spiccano un calice di produzione renana, un pregiato vassoio realizzato a stampo e un bellissimo specchietto in vetro e stagno. Diversi i reperti in bronzo e in ceramica, tra i quali le statuette che rappresentano Mercurio, Giove, Minerva e un bambino seduto, o la patera in terra sigillata dotata di bollo in planta pedis.
La IV sezione, dedicata al Collezionismo, ospita alcuni esempi di raccolte locali, frutto di trovamenti in gran parte nell'Oltrepo Pavese, donate da privati al Comune di Casteggio, ma comprendenti anche reperti magno greci, tra i quali un bucchero etrusco e una brocca daunia, oltre a una parte della collezione Giulietti (la restante è ai Musei Civici di Pavia).
Notizie storico critiche
Il Museo archeologico viene fondato nel 1974 per volontà di un gruppo di appassionati locali e dell'Amministrazione comunale, in seguito al significativo ritrovamento di due tombe della necropoli romana dell'Area Pleba, in via Torino a Casteggio. Inizialmente il Museo è ospitato in due sale al piano terreno della Certosa Cantù, la più importante testimonianza artistica settecentesca del borgo collinare. Edificata fra il 1700 e il 1705 da alcuni monaci seguaci di San Brunone, a seguito della soppressione passa all'Ospedale S. Matteo di Pavia e nell'Ottocento in mano a privati, il cui ultimo proprietario il prof. Luigi Cantù, la lascia in eredità al Comune.
Successive acquisizioni di reperti archeologici, in parte frutto di donazioni da parte di cittadini locali, in gran parte risultato di scavi condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia nel territorio oltrepadano inducono, nel 1988, l'amministrazione comunale ad ampliare lo spazio espositivo che viene inaugurato il 10 aprile dello stesso anno. Il museo attuale è il risultato di un ulteriore accrescimento, conseguente alla conclusione dei lavori di restauro di palazzo Certosa Cantù nel 1999. I nuovi spazi espositivi, aperti al pubblico il 20 marzo dello stesso anno, vengono ad occupare le ali ovest e nord del prestigioso complesso architettonico, con un percorso cronologico e didattico che si snoda in tre sale al piano terra e cinque al primo, articolato in quattro sezioni.
Grazie ad una nuova convenzione stipulata tra Comune di Casteggio e Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, è stato possibile acquisire materiali provenienti dagli scavi più recenti effettuati nell'Oltrepo Pavese.