Collezioni del Museo Archeologico di Milano

Definizione: collezione

Tipologia: archeologico

Datazione: post 1814

Istituto di conservazione: Civiche Raccolte Archeologiche, ()

Consistenza

Il Museo Archeologico di Milano è articolato nelle sezioni Milano antica, Cesarea Marittima, arte del Gandhara, etrusca, altomedioevale, greca, della preistoria e protostoria, egizia. La sezione Milano antica conserva un ricchissimo patrimonio di materiali riferibili alla storia della città di Milano, dalle origini dell'insediamento nel V. secolo a. C., fino al declino nel V secolo d. C., oltre ai resti di una "domus" romana del I secolo d. C e le mura romane del III-IV secolo d. C, con una torre poligonale, conservata in lazato fino al tetto. Nel percorso museale è compresa anche una seconda torre, quadrata, che affaccia su via Luini, appartenente ai "carceres", luogo da cui partivano le corse dei cavalli del Circo tardoromano, riutilizzata come campanile della chiesa monastica intorno all'VIII-IX secolo, quando venne aggiunta una loggia colonnata a coronamento della struttura. Vastissimo è il patrimonio di epigrafi, rinvenute a Milano, databili tra il I secolo a. C. e il II secolo d.C. La sezione di Cesarea Marittina raccoglie un nucleo di reperti, databili tra il VI e VII secolo d.C., provenienti dagli scavi condotti nei primi anni Sessanta del Novecento nella zona del teatro romano di Cesarea, in Israele. La collezione di arte del Gandhara, antico nome geografico indicante un'area corrispondente all'attuale Pakistan settentrionale e al nord-est dell'Afghanistan, comprende opere di grande pregio e consente una presentazione articolata e completa di questa produzione artistica grazie alla varietà del materiale e che copre tutto l'arco cronologico della produzione databile ai primi secoli d.C.. La collezione etrusca costituisce un importante patrimonio, utile alla ricostruzione di numerosi aspetti dello sviluppo storico e artistico di uno fra i più ricchi e potenti centri dell'Etruria, l'antica Caere; a questi materiali si sono aggiunti numerosi corredi funeari rinvenuti in occasione degli scavi condotti a Cerveteri. Le testimonianze della cultura materiale, con particolare attenzione al territorio della Lombardia nel VI e VII secolo, costituiscono la sezione altomedievale. Un vasto patrimonio di antichità greche, in particolare di ceramiche, è presente nelle collezioni del Museo; ad esso si è aggiunto il deposito da parte della Regione Lombardia della Collezione Lagioia, ceramica magnogreca proveniente da Ruvo di Puglia, e, da parte dello Soprintendenza Archeologica della Lombardia, di altri reperti. Le collezioni preistoriche e protostoriche comprendono prevalentemente materiali provenienti dall'Italia settentrionale e descrivono, senza soluzione di continuità, la storia del territorio negli ultimi 5000 anni prima di Cristo. La collezione egizia offre significative testimonianze sulle usanze funerarie e sulla vita quotidiana dell'antico Egitto.

Notizie storico critiche

Nel 1814 il primeo nucleo della Collezione Archeologica, costituito da oltre cinquecento reperti, viene acquistato dall'Accademia di Brera. Gli oggetti confluiscono successivamente nel Regio Museo Patrio di Archeologia e poi nelle Raccolte d'Arte, conservate prima al Castello Sforesco, e, dal 1965, nell'attuale sede di corso Mangenta, nell'area dell'antico Monastero Maggiore di S. Maurizio. Le collezioni hanno continuato ad arricchirsi di reperti, provenienti da acquisizioni, depositi e donazioni. I reperti archeologici milanesi sono confluiti continuativamente, a partire dall'Ottocento, nel museo. I resti della domus distrutta da un incendio e caratterizzata da due distinte fasi edilizie di I e III secolo d.C., sono emersi a seguito di scavi archeologici effettuati nel 1961. La sezione di Cesarea Marittima proviene dagli scavi condotti, nei primi anni Sessanta del Novecento, nella zona del teatro romano di Cesarea, e donati dallo Stato di Israele, come premio, alla missione italiana patrocinata dall'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. La collezione di arte del Gandhara è stata acquisita dal Museo a partire dagli anni Settanta del Novecento. La collezione etrusca costituisce un importante patrimonio, utile alla ricostruzione di numerosi aspetti dello sviluppo storico e artistico di uno fra i più ricchi e potenti centri dell'Etruria: l'antica Caere. A questi si è aggiunta, nel 1975, la Collezione Lerici, composta da oltre centocinquanta corredi funerari provenienti dagli scavi condotti dalla Fondazione Lerici a Cerveteri. L'età longobarda è riccamente rappresentata dai rinvenimenti lombardi di Boffalora e Varedo e dai magnifici corredi provenienti dalle cinque tombe di alti dignitari, rinvenute casualmente a Trezzo sull'Adda nella metà degli anni Settanta. La collezione greca è di provenienza assai varia, ha origine perlopiù da raccolte storiche o acquisti e doni. Il primo nucleo della collezione egizia si era formato con una raccolta di oggetti riuniti, agli inizi dell'Ottocento, presso il Gabinetto Numismatico di Brera e con donazioni di benefattori, collezionisti e studiosi, tra i quali il celebre egittologo milanese Luigi Vassalli (1812-1887), che a lungo lavorò in Egitto collaborando soprattutto con il Museo del Cairo, di cui fu nominato direttore ad interim nel 1881. Le raccolte comprendono anche i reperti provenienti dagli scavi dell'Università di Milano, diretti da Achille Vogliano, negli anni 1930-40 nella regione egiziana del Fayum, e altre collezioni acquistate più recentemente dal museo stesso, come la collezione della Custodia di Terra Santa, un tempo ad Alessandria d'Egitto.tti riuniti, agli inizi dell'Ottocento, presso il Gabinetto Numismatico di Brera e con donazioni di benefattori, collezionisti e studiosi, tra i quali il celebre egittologo milanese Luigi Vassalli (1812-1887), che a lungo lavorò in Egitto collaborando soprattutto con il Museo del Cairo, di cui fu nominato direttore ad interim nel 1881. Le raccolte comprendono anche i reperti provenienti dagli scavi dell'Università di Milano, diretti da Achille Vogliano negli anni 1930-40 nella regione egiziana del Fayum, e altre collezioni acquistate più recentemente dal museo stesso, come la collezione della Custodia di Terra Santa, un tempo ad Alessandria d'Egitto.