Macchina elettrostatica di Wimshurst - macchina elettrostatica - ricerca scientifica
James Wimshurst
Descrizione
la macchina è costituita da due dischi isolanti, di ebanite, disposti verticalmente, coassiali, che vengono posti in rotazione in senso inverso tramite una manovella. Ogni disco presenta radialmente, in prossimità del bordo, una serie di settori radiali di stagno. Parallelamente all'asse di rotazione dei dischi e da ambo i lati rispetto a essi, ci sono due conduttori diametrali isolati, costituiti da due astine di ottone inclinate di 50 gradi e terminanti con spazzole metalliche che strisciano sui settori di stagno. Il sistema pettini-conduttori-poli può essere messo in comunicazione con le armature interne di due bottiglie di Leida (condensatori). Ai conduttori sono collegati i poli della macchina tra i quali scocca la scintilla
Funzione: generatore elettrostatico a induzione per alti voltaggi da laboratorio
Modalità d'uso: i due dischi sono posti in rotazione in senso contrario tramite un sistema di pulegge e di cinghie di trasmissione mosso da una manovella. Per il fenomeno dell'induzione elettrostatica tra i settori di stagno le cariche positive e negative vengono catturate dalle spazzole e accumulate in una coppia di bottiglie di Leida (condensatore) collegate a due elettrodi scorrevoli. In ambiente secco questo generatore può raggiungere differenze di potenziale di alcune centinaia di migliaia di volt
Notizie storiche: questa macchina ad induzione, inventata nel 1880 circa dall'ingegnere inglese James Wimshurst (1832-1903), rappresenta una modifica rispetto alla macchina a induzione di Holtz. Il funzionamento è analogo, ma con il vantaggio di un innesco automatico non appena il sistema viene messo in rotazione. La macchina di Wimshurst storicamente rappresenta il più potente generatore di elettricità statica ideato nel XIX secolo ed era utilizzata come sorgente di alta tensione per i primi tubi a raggi X; viene usata tutt'ora in molti laboratori a scopi didattici
Autore: James Wimshurst (inventore)
Datazione: ca. 1920 - ante
Materia e tecnica: metallo; stagno; legno; ottone; vetro
Categoria: ricerca scientifica
Misure: 37 cm x 67 cm x 80 cm
Collocazione
Provincia di Brescia
Credits
Compilazione: Mor, Daniele (2004)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/4v020-00038/
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