Calorimetro

Calorimetro

Descrizione

L'oggetto completo si compone di: cassetta di legno con coperchio e chiusura a due ganci, con sagome interne per l'alloggiamento delle parti dello strumento; bicchiere cilindrico di vetro graduato da 1000 a 2148 centimetri cubi, con una tacca a 2000; piede di ottone dotato di quattro strisce a molla che entrano nella campana a sfregamento; una serie di 5 cilindri in rame aperti al fondo che fungono da camera di combustione; una campana formata da un cilindro aperto al fondo, con una serie di fori all'orlo inferiore e sormontato da un tubo a rubinetto; custodia metallica cilindrica per la protezione di un termometro (mancante) con scala divisa in decimi di grado; bacchetta in filo d'acciaio per la pulizia del camino; bottiglia in vetro con tappo a smeriglio "Miccia per calorimetro - Lewis-Thompson - Carlo Erba - Milano"; bottiglia di vetro con tappo a smeriglio "Miscela per calorimetro - Lewis-Thompson - Carlo Erba SA - Milano". Etichetta metallica sul coperchio: "Soc. An. Carlo Erba - Milano"

Funzione: Determinazione del potere calorimetrico delle reazioni chimiche

Modalità d'uso: Modalità usuale: due grammi di combustibile, polverizzato in un mortaio fino a passare attraverso un apposito crivello, si mescolano accuratamente con la miscela ossidante di cui si usa una quantità tale da ottenere un miscuglio che deve bruciare con moderata rapidità e regolarmente. La miscela viene introdotta nella capsula di rame senza comprimerla. Si colloca nella miscela un pezzetto di miccia, sporgente di 1 cm, si fissa la campana sul piede, si chiude il rubinetto e si immerge il tutto nell'acqua contenuta nel bicchiere, mantenuta a temperatura di poco inferiore a quella ambientale. Si agita l'acqua e annota la temperatura. Si toglie l'apparecchio, si accende la miccia e si ricolloca rapidamente la campana e lo strumento nell'acqua. Avviene la combustione (che dura 1 o 2 minuti) ed i gas che si liberano escono dai fori. Terminata la combustione si apre il rubinetto, si stura il tubo tramite la bacchetta in filo di ferro, e si agita l'acqua: si osserva la massima temperatura segnata dal termometro. L'aumento di temperatura, accresciuto di 1/10 per compensare le perdite e il calore assorbito dall'apparecchio, si moltiplica per il peso dell'acqua contenuta nel bicchiere. Il prodotto dà il calore svolto dalla combustione della sostanza impiegata e, diviso per il peso della sostanza, dà il potere calorifico cercato. E' opportuno eseguire diverse prove, prendendo il valore più alto ottenuto. Questo particolare calorimetro porta sul bicchiere il valore di 2148: mettendovi questa quantità d'acqua e adoperando 2 grammi di sostanza, l'innalzamnto di temperatura, aumentato di 1/10 e moltiplicato per due, dà direttamente il "potere evaporante" riferito all'acqua già a 100°C. (per dettagli vedi bibliografia)

Datazione: post - ante

Materia e tecnica: legno; rame; ottone; vetro; acciaio (filo)

Misure: 54 cm x 27 cm x 16 cm

Collezione: Macchine e strumenti tessili del Museo Didattico della Seta di Como

Collocazione

Como (CO), Museo Didattico della Seta

Riferimenti bibliografici

Villavecchia V. "Trattato di chimica analitica applicata - Metodi e norme per l'esame chimico ed il controllo dei principali prodotti industriali ed alimentari", Milano , V. primo, pp. 732-735 f. 40

Credits

Compilazione: Bianchi, Carlotta (2002); Masciadri, Diego (2002)

Aggiornamento: Bianchi, Carlotta (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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