Filandina Battaglia - filandina
G.B. Possenti - (Castello sopra Lecco); Ditta Battaglia - (Luino - VA)
Descrizione
La macchina è costituita da due corpi collegati: un "banco" di scopinatura e trattura in ghisa e un "cassone" con due aspe, una per bacinella. Si tratta di una macchina sperimentale realizzata modificando una bacinella manuale con la sostituzione degli attaccabave manuali di una bacinella con attaccabave meccanici del tipo Weber-Battaglia. Infatti la macchina possiede una sola sbattrice per due bacinelle, struttura in uso fino all'introduzione degli attaccabave meccanici: con l'uso di questi ricerca del capo-bava e trattura possono essere eseguiti nella medesima bacinella.
Funzione: Eseguire la scopinatura e successivamente la trattura del filo dal bozzolo: in particolare questa macchina era utilizzata sperimentalmente per effettuare confronti fra le rese della trattura manuale e di quella meccanica.
Modalità d'uso: Scopinatura: riscaldata l'acqua a 90-95°C, si versano nella bacinella i bozzoli che formano la "scopinata" frammisti nuovi e frusti. Si abbassa lo spazzolone (realizzato in materiale vegetale, la trebbia, e con superficie perfettamente piana) il quale gira automaticamente con movimento semicircolare alternato. Il numero di movimenti è scelto dal direttore di filanda e al termine automaticamente la spazzola si arresta. La "scoparina" passa alla "filera" i capibava rimasti impigliati nella spazzola, sollevando i bozzoli con la padellina forata, e questi vengono temporaneamente fermati all'apposito gancio, tenendo i bozzoli immersi nella bacinella di trattura (con acqua a 55-60°C). Trattura, lancio della bava all'attaccabave meccanico: l'operaia prende dal mazzo pulito una bavella, trattenendola fra il pollice e l'indice della mano destra e appoggiandola sul medio; avvicina la bavella al disco girante, questo la afferra e spezza la bavellina che cade sulle altre in corso di dipanamento; il pezzetto di bava rimasto nella mano destra va ad attorcigliarsi a spirale sulla bussola che sta sopra il disco. La bavella cade lungo le altre ben tesa per azione dello strappo e vi si unisce nel senso della lunghezza. L'attacco di una nuova bava si chiama "ponura". Il filo appena formato si deve preasciugare e questo avviene tramite la "tòrta", tipicamente quella "a tavella" o "all'italiana". Il filo in uscita dall'attaccabave sale davanti fino alla rotellina in alto, scende dietro fino alla rotellina posta appena sopra l'attaccabave, risale davanti fino al passafilo più alto, che si protende verso il cassone, attorcigliandosi intorno al tratto di bava che ha seguito il medesimo percorso. La filatura deve avvenire scegliendo unìopportuna combinazione di bozzoli a diverso gradi di svolgimento, secondo precise "regole di filatura".
Autore: G.B. Possenti - (Castello sopra Lecco) (Costruttore macchina); Ditta Battaglia - (Luino - VA) (Costruttore attaccabave)
Datazione: ca. 1890 - ca. 1910
Collezione: Macchine e strumenti tessili del Museo Didattico della Seta di Como
Collocazione
Como (CO), Museo Didattico della Seta
Riferimenti bibliografici
Colombo G. "Sunto delle lezioni di merceologia e tecnologia dei bozzoli e della seta", Milano 1917, Dispensa 42, p. 2
Provasi, A. "Filatura e torcitura della seta e dei suoi cascami", Milano 1923, pp. 204-206, 220-239 ff. 64, 68, 78-79, 80, 81, 82, 83
Provasi, A. "Filatura e torcitura della seta e dei suoi cascami", Milano 1923, pp. 234-237 ff. 81, 82, 83
Credits
Compilazione: Bianchi, Carlotta (2002); Masciadri, Diego (2002)
Aggiornamento: Bianchi, Carlotta (2007)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/6m020-00297/
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