Carro - industria, manifattura, artigianato
Larini e Nathan
Descrizione
il carro gru si compone di un normale carro pianale a 2 assi ( pianale di lamiera di ferro anzicchè in legno di rovere ) su cui è fissata una gru ad azionamento manuale a mezzo di manovelle che agiscono su una serie di riduzioni ad ingranaggi.In particolare il carro è formato da due longheroni longitudinali con le due traverse di testata su cui sono fissati i respingenti ed il gancio di trazione con tenditore.Sulla traversa è anche fissata una particolare pinza a tenaglia con tenditore che blocca alla rotaia il carro durante la fase di sollevamento da parte della gru.L'appoggio sulle boccole avviene con l'interposizione di una molla a balestra.La boccola è di tipo FNM n°2.Le ruote sono a razze. La gru è composta da un basamento formato da grosse travi metalliche sulla cui parte posteriore poggia un cassone metallico che funge da contrappeso.Il basamento può slittare sul pianale per mezzo di un ingranaggio accoppiato ad una cremagliera.Al centro del basamento si erge un'incastellatura con un cilindro superiore su cui si avvolge la catena di sollevamento la cui estremità passa da una carrucola in testa al braccio della gru e termina con il gancio a cui viene applicato il carico; all'incastellatura sono applicate una serie di ruote dentate azionate da manovella che consentono il movimento del braccio della gru ed l'azionamento della catena di sollevamento.
Funzione: Veniva utilizzata per il carico e lo scarico di merci particolarmente pesanti presso i piani caricatori delle stazioni.Serviva anche di supporto per i lavori in linea per particolari apparecchiature pesanti, in particolar modo agli inizi del 900 quando ancora i mezzi stradali non esistevano o non erano particolarmente usati.Talvolta era anche usato per sollevare mezzi ferroviari in caso di anormalità.
Modalità d'uso: Il trasferimento del carro sul posto di impiego non poteva superare la velocità di 50 Km/h. Il carro aveva la gru abbassata e rivolta verso un carro pianale in maniera che il braccio non sporgesse nel vuoto. Tale carro veniva chiamato " carro scudo " e solo su questo era montato un freno a ceppi a manovra manuale .Una volta sul posto.individuata la più opportuna posizione di lavoro si provvedeva prioramente ad ancorare alla rotaia le pinze a tenaglia di entrambe le testate
Notizie storiche: Nella storia della SIAG,antica Società milanese fondata nel 1838 per l'incoraggiamento alle arti e mestieri,troviamo nel 1891 la " Larini,Nathan e Co di Milano "che ,insieme con altre illuminate aziende del Milanese,aveva capito l'importanza della scuola della Siag per la formazione delle maestranze della nascente industria nazionale aderendo ai programmi ed inviando i propri dipendenti ,soprattutto quadri.La Larini era specializzata nella costruzione di gru industriali e nel 1899 era stata già incaricata dalle Ferrovie Nord per l'installazione di gru in alcuni scali ferroviari.Nel 1907 si aggiudica la fornitura di un carro gru' , l' X0093 esposto al nostro Museo, con alcune controversie sorte per ritardata consegna. La targhetta sul longherone è delle Officine di Costamasnaga che avevano offerto al Museo-Ferrovie Nord un piccolo intervento di messa in ordine e verniciatura prima dell'esposizione,mentre sono scomparse le scritte relative alle Ferrovie Nord
Autore: Larini e Nathan (costruttore) (1891 post)
Datazione: ca. 1907 - ca. 1950
Materia e tecnica: acciaio; ferro
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 2550 cm x 5100 cm x 5400 cm
Peso: 22.3 ton.
Collocazione
Saronno (VA), Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese
Riferimenti bibliografici
Cornolò G. "Ferrovie Nord Milano in tre secoli", Arese (MI) 2006
Cornolò G. "Cento anni di storia...delle Ferrovie Nord Milano", Arese (MI) 1979
Credits
Compilazione: Siena, Arnaldo (2008)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/6t010-00231/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).