Isotta Fraschini D 80 CO Terza Serie - autocarro - industria, manifattura, artigianato
Isotta Fraschini S.p.A. Milano
Descrizione
Autocarro pesante con motore a gasolio a quattro tempi ad iniezione, con 6 cilindri in linea (cilindrata totale 7300cc). Posto di guida a destra. Attualmente è presente solo l'autotelaio con il motore nella parte anteriore, mentre la cabina, di tipo arretrato, e il cassone sono in attesa di restauro. Nella parte anteriore è inserito il motore. Nella cabina di guida (mancante della cabina vera e propria) si hanno il volante e i relativi dispositivi di trasmisione dle moto sotto alla cabina e al cassone) il cruscotto con indicatore di velocità e contachilometri, dell'olio, dell'acqua, ecc. Sotto al telaio dove si posizionano i sedili (mancanti) è inserito il serbatoio del gasolio. Segue il telaio con sotto gli organi di trasmissione. Anteriormente si hanno due ruote, posteriormente due per parte (gomme non originali). Caratteristiche tecniche: Passo 4,10 m Carreggiata anteriore, m 1,78 Carreggiata posteriore, m 1,77 Raggio di volta, m 7,00 Rapporto di compressione 1:16 Potenza massima CV 95 Regime di giri massimi al minuto 1850 Portata massima, kg 6500 Pendenza massima superabile 28 % Velocità massima km/h 45 Autonomia km 370 (125 litri di portata del serbatoio)
Funzione: Trasferimento su strada di merci. Probabilmente fu anche usato per il trasferimento di merci e truppe durante la battaglia di El Alamein del 1942.
Notizie storiche: Nel 1911 inizia la storia degli autocarri Isotta Fraschini con le commesse per la Campagna di Libia, da parte del Re d'Italia. Dopo una pausa, nel 1934 riprende la produzione di autocarri sia per il trasporto di merci che per richiesta governativa per la guerra in Africa. Nel 1934 la Isotta-Fraschini realizzò infatti l'autocarro pesante modello D80 (dotato di motore ad iniezione costruito su licenza della MAN tedesca), di cui venne sviluppata una versione militare (detta D80 NM cioè Nafta Militare) equipaggiata sia con semipneumatici Celerflex che con pneumatici veri e propri. Tale versione, che si può definire "prima serie", prese parte alla Guerra Civile Spagnola nelle fila del C.T.V. (Corpo Truppe Volontarie) di Mussolini. Dopo il decreto sulla unificazione del 1937 il mezzo venne riprogettato sia in versione civile che militare (D80 COM), quest'ultima con cabina di guida di tipo commerciale ma con avviamento a manovella. Più tardi, di questa che si può definire "seconda serie", il Regio Esercito acquisì anche la variante ad avviamento elettrico con batteria. Il D80 della seconda serie era un veicolo a ridotto consumo di carburante e dotato di servofreno ad aria compressa. Finita la guerra la produzione del D80 proseguì con la cosiddetta "terza serie" ad uso civile a paraurti modificati e fari incassati. L'esemplare esposto al Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese venne recuperato a Mondovì, in Piemonte, in una fornace disattivata. Il Gruppo Anziani dell'Isotta Fraschini (G.A.I.F.) ha provveduto al restauro di parte del mezzo. Per mancanza di fondi, il restauro del mezzo è stato sospeso, manca ad esempio il cassone. Dal numero di matricola è lecito supporre che si tratti di uno degli autocarri mandati in Africa durante la Seconda Guerra Mondiale in dotazione al CSIR e al 120° Reggimento Artiglieria Motorizzato, e che sia uno di quelli utilizzati nella battaglia di El Alamein, in Egitto, nel 1942.
Autore: Isotta Fraschini S.p.A. Milano (progettista/ costruttore) (1904-1955)
Datazione: ca. 1939 - ca. 1945
Materia e tecnica: ferro; metallo; gomma
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 2.35 cm x 7.24 cm x 3 cm
Peso: 3900 kg
Collocazione
Saronno (VA), Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese
Riferimenti bibliografici
Pignato N./ Cappellano F. "Gli autoveicoli tattici e logistici del Regio Esercito italiano fino al 1943", Roma 2005
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2008)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/6t020-00117/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).