Prisma ad angoli variabili per liquidi - fisica
Descrizione
Due piastre parallele di ottone sono riunite da un fondo dello stesso metallo. Due lastre di vetro riquadrate in ottone possono scorrere a frizione fra le due piastre grazie a delle cerniere. Delle molle comprimono le piastre alle lastre di vetro. Gli angoli tra le lastre di vetro del prisma sono leggibili su di un arco grazie al quale, con delle viti, è possibile fissare la posizione delle lastre stesse. La scala è incisa su ottone e porta, dal centro alla periferia, due scale simmetriche con marche ogni grado da 0° a 50°. Gli angoli sono marcati ogni 10°.
Funzione: Con il prisma ad angoli variabili per liquidi si mostra con estrema facilità che la dispersione della luce bianca diminuisce con il descrescere dell'angolo di rifrazione. Tenendo invece fisso tale angolo e variando il liquido contenuto nello strumento si dimostra che la dispersione varia a seconda della sostanza impiegata.
Modalità d'uso: L'apparato veniva riempito d'acqua e permetteva di mostrare, facendo variare l'angolo tra le due superfici di vetro, che lo spettro ottenuto da un fascetto di luce bianca nell'attraversare il prisma aumenta la propria lunghezza con l'aumentare dell'angolo di apertura del prisma. Tenendo invece fisso tale angolo e variando il liquido contenuto nello strumento era possibile determinarne l'indice di rifrazione.
Materia e tecnica: vetro; ottone; metallo; legno
Categoria: fisica
Misure: 31 cm x 32 cm
Collocazione
Pavia (PV), Museo per la Storia dell'Università
Riferimenti bibliografici
Strumenti Alessandro "Gli strumenti di Alessandro Volta : Il gabinetto di fisica dell'Università di Pavia", Milano 2002
Credits
Compilazione: Boffelli, Fabrizio (2008)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00071/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).