Bussole galvanoscopiche - fisica

Dell'Acqua Carlo

Bussole galvanoscopiche - fisica

Descrizione

Si tratta di tre bussole galvanoscopiche, due delle quali costituite da una bobina piatta diposta orizzontalmente, all'interno della quale è mobile uno dei due aghi magnetici di un sistema astatico. Il secondo ago si muove all'esterno della bobina, fungendo da lancetta indicatrice su una scala circolare, divisa in quattro settori di 90°, con divisioni ogni 2° e con gli zeri disposti parallelamente alle spire. Il terzo strumento è dotato di un solo ago magnetico e, invece che di una bobina, di un semplice tratto rettilineo di filo. Tutti gli apparati hanno una base e il sistema di contenimento della bussola in legno. Su ogni scatola sono fissati due serrafili a cui sono collegati i capi della bobina o il tratto rettilineo di filo.

Funzione: Gli strumenti erano usati per verificare il passaggio di corrente elettrica nelle linee telegrafiche.

Modalità d'uso: Prima della misura ogni strumento deve essere orientato inmodo che l'indice sia orientato con gli zeri della scala.

Autore: Dell'Acqua Carlo (costruttore) (1806/ post 1870)

Materia e tecnica: ottone; legno; vetro

Categoria: fisica

Misure: 9 cm x 13 cm x 3 cm ; 8 cm x 14 cm x 2.5 cm

Collocazione

Pavia (PV), Museo per la Storia dell'Università

Riferimenti bibliografici

Brenni P. "Gli strumenti di fisica dell'Istituto Tecnico Toscano - Elettricità e magnetismo",

"La strumentazione elettrica dell'Ottocento - Mostra di strumenti e libri dalla Pila di Volta all'era dell'elettricità", Pavia 1999

Turner Gerard L' E. "Scientific Instruments - Nineteenth Century", Stati Uniti e Canada 1983

Bellodi G./ Brenni P./ De Luca M.T. "Strumenti di misura elettrici del Museo per la Storia dell'Università di Pavia",

Credits

Compilazione: Boffelli, Fabrizio (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).