Condensatore a dischi - fisica
Volta Alessandro
Descrizione
Questo strumento è costituito da due dischi di ottone affacciati, detti armature. Su uno di essi (quello superiore) è applicato uno strato di ceralacca isolante. Il disco inferiore poggia su una colonnina di vetro ricoperta di ceralacca, che termina in un basamento di legno dotato di piedini metallici. Il disco superiore è dotato di un manico di vetro, ricoperto anch'esso di ceralacca, che termina con un pomello di legno.
Funzione: Questo strumento è un condensatore piano, che permette di "condensare", cioè di accumulare cariche elettriche.
Modalità d'uso: Volta utilizzava normalmente questo tipo di condensatore abbinandolo al suo elettrometro per rivelare tensioni molto deboli che l'elettrometro da solo non riusciva ad evidenziare. Si metteva in contatto, ad esempio con il disco inferiore, il corpo di cui si voleva misurare la tensione e il disco superiore veniva messo in contatto con la terra. Si otteneva in questo modo un apparato con una grande capacità elettrica, e su di esso passavano molte delle cariche presenti sul corpo. Mettendo in contatto il disco superiore con un elettrometro le pagliuzze divergevano sensibilmente, cosa se non accadeva portando direttamente a contatto il corpo con il cappellotto superiore dell'elettrometro.
Notizie storiche: Questo strumento fu descritto da Volta nel 1782. Apparati di questo tipo erano noti dalla metà del Settecento, oggetto di esperienze e di interpretazioni da parte di vari "Fisici Elettricisti", come Franklin, Aepinus e altri. Volta lo annunciò come uno strumento originale, realizzato modificando il suo elettroforo; gli diede il nome attuale e se ne attribuì l'invenzione, spiegandone il funzionamento in base alla sua teoria delle atmosfere elettriche. Con il condensatore Volta cercò di rivelare elettricità in vari fenomeni che in apparenza non erano accompagnati da alcun segnale elettrico . Tra i vari casi, esplorò fenomeni di evaporazione e le reazioni chimiche, ottenendo in entrambi i casi un responso positivo. Nel 1796 riuscì a rendere sensibile anche l'elettricità di contatto tra due conduttori eterogenei, du cui lui stesso aveva ipotizzato l'esistenza.
Autore: Volta Alessandro (inventore) (1745/ 1827)
Materia e tecnica: vetro; ottone; ceralacca; legno
Categoria: fisica
Misure: 41 cm
Collocazione
Pavia (PV), Museo per la Storia dell'Università
Riferimenti bibliografici
Volta A. "Le opere di Alessandro Volta. Edizione nazionale, 7 voll.", Milano 1918-1929
Volta A. "Epistolario di Alessandro Volta. Edizione nazionale, 5 voll.", Milano 1949-1955
Volta A. "Aggiunte alle Opere e all'Epistolario di Alessandro Volta. Edizione nazionale, 5 voll.", Bologna 1966
Strumenti Alessandro "Gli strumenti di Alessandro Volta : Il gabinetto di fisica dell'Università di Pavia", Milano 2002
Credits
Compilazione: Boffelli, Fabrizio (2008)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00287/
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