Statua di vasi linfatici della cavità toracica e addominale - ceroplasma anatomico femminile - medicina e chirurgia

Susini, Clemente

Statua di vasi linfatici della cavità toracica e addominale - ceroplasma anatomico femminile - medicina e chirurgia

Descrizione

La cera anatomica policroma raffigura una giovane donna a grandezza naturale, resa realisticamente e mollemente adagiata in posizione supina con il capo lievemente piegato all'indietro sopra un cuscino di seta. Gli occhi e la bocca sono socchiusi in un'espressione languida ed estatica. I capelli, raccolti in due trecce, realizzati con capelli veri, le ciglia e i peli pubici in stoppa sono applicati sul modello in cera; inoltre il pube appare coperto da una garza. Si tratta di una statua che esibisce, tramite un'apertura sul ventre della donna, gli organi e il sistema dei vasi linfatici della cavità toracica e addominale, modellati con estrema esattezza anatomica. Le viscere, che fuoriescono dalla conca del bacino sono fermate da un nastrino a nappina blu. Il ceroplasma anatomico è modellato in cera attraverso l'assemblaggio di diversi pezzi, scomponibili, ottenuti con stampi in gesso, poi rifiniti: venivano colorati, aggiunti dettagli e stesa una velatura per conferire lucentezza. Come tutti i modelli anatomici la scultura può essere smontata, spostando la parte degli intestini, mostra l'apparato uro-genitale che racchiude un utero leggermente rigonfio per una gravidanza al quarto mese, mostrando anche la rete dei vasi linfatici uterini, e non, come nella maggior parte delle cere fiorentine, un piccolo feto. Il colore dell'incarnato, a differenza di altri modelli di Susini appare giallognolo e pallido. La statua non prevede all'interno uno scheletro in ferro che serviva per dare stabilità ai ceroplasmi in particolare durante gli spostamenti; altre invece venivano preparati su ossa vere. Il manufatto è conservato in una teca di vetro appoggiata su una sorta di lettino in legno di noce coevo, recante una piccola targa didascalica con inciso il nome di Clemente Susini.

Funzione: Si tratta di un ceroplasma anatomico modellato in cera, raffigurante una donna, formato dall'assemblaggio di diversi pezzi smontabili al fine di mostrare gli apparati e organi interni. Il manufatto ha uno scopo didattico e didascalico dell'anatomia femminile e il modello deve essere stato approntato dall'analisi di diversi cadaveri umani.

Notizie storiche: La statua è modellata dal fiorentino Clemente Susini (1754- 1814) formatosi alla celebre scuola di ceroplastica anatomica della Specola, fondata a Firenze nel 1771 con il sostegno del granduca Pietro Leopoldo d'Asburgo Lorena e diretta da Felice Fontana. Susini, entrato nell'officina fiorentina nel 1773 e divenuto modellatore capo nel 1782, è considerato il migliore per abilità tecnica, esattezza e perfezione nella descrizione dei pezzi anatomici, è richiesto in tutta Italia, in Europa e in Egitto e lodato da personaggi quali Goethe, il medico militare des Genettes e in particolare da Antonio Scarpa che gli commissiona sia la cera femminile che il pendant maschile. A tale proposito il noto anatomista, professore nell'Ateneo pavese scrive "E' assolutamente un capo d'opera nel suo genere la positura data alla statua è la più giudiziosa che ritrovar si possa; le diverse province dei linfatici e le loro direzioni sono espresse con la massima esattezza, non vi è cosa in questa statua che non regga al più scrupoloso esame di abile scultore e di un anatomico". La due cere del Susini (la maschile raffigura un uomo scorticato in cui si evidenziano i vasi linfatici) modellate nella prestigiosa scuola ceroplastica fiorentina vengono commissionate alla fine del Settecento da Antonio Scarpa (ma l'idea dell'acquisto risale al 1787) come si evince da un suo autografo, datato 28 luglio 1792, conservato presso la Reale Biblioteca Nazionale di Firenze, in cui l'anatomico pavese precisa: "sarà opportuno che il R. Prof.e Scarpa solleciti presso il Prof.e Fontana in Firenze la trasmissione dei preparati in cera già ordinati". Un'altra lettera del 9 febbraio 1795, oltre a confermare l'attribuzione al Susini, precisa che l'autore fu pagato per la fattura della statua femminile 80 zecchini. Il ricco carteggio tra Scarpa e varie figure della scuola fiorentina, ci riferiscono non solo del costo della statua femminile, ma anche della durata del lavoro quantificato in circa quattro anni e della provenienza della cera da Trieste e Venezia, direttamente acquistata dall'Ateneo pavese per diminuire i costi. La duttilità della cera e la facilità di colorazione, consentono di rappresentare in modo estremamente realistico i particolari anatomici, al punto che i ceroplasmi diventano, per le infinite potenzialità di riproduzione del reale a fini scientifici, una valida alternativa alla tecnica della dissezione, ai preparati umani essicati (per iniezioni della parti anatomiche). Il ceroplasma anatomico, approntato dall'analisi di diversi cadaveri umani, oltre ad avere un indubbio scopo didattico, divulgativo e scientifico, illustrando con precisione gli organi della cavità toracica e addominale, ha anche un notevole valore artistico, lo stesso Scarpa parlando dei modellatori li definisce "artisti". Tali capolavori in cera venivano, inoltre, esibiti in vere e proprie esposizioni pubbliche per essere godute anche da un pubblico di non addetti ai lavori.

Autore: Susini, Clemente (modellatore) (1754/ 1814)

Ambito culturale: ambito fiorentino

Datazione: ca. 1795

Materia e tecnica: cera (acido cerotinico, acido melissico, alcool miricilico, cerilico); pigmenti; garza; fili; legno di noce; capelli; stoppa

Categoria: medicina e chirurgia

Misure: 70.5 cm x 171.5 cm x 118 cm

Collezione: Collezione della Sezione di Medicina del Museo per la Storia dell'Università

Collocazione

Pavia (PV), Museo per la Storia dell'Università

Riferimenti bibliografici

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Di Vito M. "Breve storia della ceroplastica", Pavia s.d., pagine manoscritte

Credits

Compilazione: Manara, Roberta (2014)

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