Vaso da farmacia - farmacia

Manardi a Bassano

Vaso da farmacia - farmacia

Descrizione

Vaso a corpo globulare su alto piede piano ed espanso, comunemente denominato orciolo. Collo cilindrico da cui si diparte, appena sotto l'orlo, una larga ansa nastriforme che scende fino a sotto la spalla. Larga apertura con orlo estroflesso. Dalla spalla si diparte un beccuccio a cannello cilindrico.

Soggetto: Decoro a monocromia turchina anche nel cartiglio centrale a larga fascia orlata da sottile filettatura blu in cui si legge: "Ol. Lilior. Alb.". L'elemento decorativo, dipinto a bacellature verticali che vogliono imitare le forme degli argenti dell'epoca, si sviluppa in due fasce parallele che delimitano lo spazio centrale dedicato ad indicare il medicamento. Anche l'ansa presenta un analogo decoro che vuole richiamare ornati a sbalzo.

Funzione: Vaso usato in farmacia per contenere un principio attivo, un essenza o altro. La dicitura sul corpo del vaso indica il nome del contenuto:"Ol. Lilior. Alb.".

Notizie storiche: Il decoro è presente in numerose manifatture settecentesche in modo particolare nella zona veneta dove l'ornato è generalmente reso con grande accuratezza. Su un cartiglio applicato sul collo doveva essere indicato il nome di un preparato per cui si deduce che il vaso fu usato in un secondo tempo per prodotti differenti da quello originario. Il cartiglio reca stampato il nome dell'istituto farmaceutico torinese Schiapparelli, attivo a Settimo torinese fin dal 1924. Si pensa ad una provenienza da tale farmacia. A livello di ipotesi non si escluderebbe una produzione di fabbriche minori piemontesi o lombarde attorno alla prima metà del XVIII secolo. L'uso di un tono di blu così intenso non esclude l'ipotesi. Purtroppo la "sporcizia" dei vasi dovuta alla presenza di sostanze un tempo contenute negli orcioli, impedisce di poter distinguere pienamente la qualità della pasta che ad una prima analisi sembrerebbe chiara. Il Pedrazzini indicando corredi farmaceutci con decori analoghi non esclude l'attribuzione a fabbriche liguri savonesi e piemontesi. Si veda in proposito quanto affermato per la Farmacia di Alessandria (Pedrazzini 1934 figure a pp.93-96). Tuttavia le indagini più recenti e i numerosi riscontri in ambito veneto ci rassicurano nell'attribuire l'orciolo a la Manifattura Manardi a Bassano in un periodo compreso tra la fine del XVII e la metà del XVIII secolo. Si veda N. Stringa, Veneto, in Museo d'Arte Applicata, le Ceramiche Tomo II, Milano 2001, nn. 461-469 pp.507-511.

Autore: Manardi a Bassano (produttore) (notizie 1669/ 1744)

Datazione: post 1700 - ante 1720

Tipologia: orciolo

Materia e tecnica: maiolica / decorazione

Categoria: farmacia

Misure: 21 cm x Ø 19 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Pedrazzini C. "La Farmacia storica ed artistica italiana", Milano 1934 figg. pp. 93-96

Stringa N. "Museo d'Arte Applicata, le Ceramiche", Milano 2001, II, nn. 461-469 pp. 507-511

Credits

Compilazione: Iannone, Vincenzo (2011)

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