Trasmettitore Marconi ad onde persistenti tipo M.C. - trasmettitore - industria, manifattura, artigianato
Officine Marconi
Descrizione
Il manufatto ha forma parallelepipeda con aperture su tutti i lati. La struttura, simile ad uno scaffale, presenta frontalmente tre quadri isolanti in ebanite, dei quali quello al centro è posto più all'interno rispetto agli altri due e ospita tre valvole (due diodi ai lati e un triodo al centro) protette da ante a rete metallica. Sul quadro in alto sono poste, ai lati, due manopole in ebanite e ottone e, al centro, su due file, una sopra e una sotto rispetto alle manopole, rispettivamente, 5 e 7 borchie metalliche. Escono da ulteriori due borchie, in ebanite, rispettivamente a sinistra della fila in alto e a destra di quella in basso, due cavi muniti di jack. Sul quadro in basso, sono fissati tre strumenti di misura, due amperometri identici, tondi da pannello con scala 0-10 A, ai lati, e un milliamperometro, scala 0-300 mA, al centro. Poco sotto, sempre sullo stesso quadro, da sinistra verso destra, sono poste: una manopola in ebanite, due regolatori metallici a vite e una borchia con al centro un tasto in ebanite. Sui due lati del manufatto sono poste reti metalliche a protezione delle parti interne, tranne per la parte superiore che presenta i lati piatti una bobina cilindrica doppia con due traferri e a spire multiple. Il retro dello "scaffale" è aperto e rende possibile la vista dei componenti e dei collegamenti elettrici interni. In particolare, sono visibili: in basso da sinistra, una bobina cilindrica e, subito dietro, un condensatore in scatola lignea, due bobine con traferro stese sul lato lungo, un trasformatore e, centrale in alto, fissata sul retro del pannello frontale, un'ulteriore bobbina cilindrica; al centro il retro del pannello frontale che mostra i collegamenti tra le valvole; in alto la bobina cilindrica doppia con due traferri e a spire multiple di cui sopra.
Funzione: Questo tipo di apparecchio aveva la funzione di tenere in contatto il natante in navigazione che lo ospitava con i porti o con altre imbarcazioni. Difatti era in grado di generare e quindi, collegato ad un'antenna, di trasmettere un segnale ad ampiezza costante e frequenza compresa nell'attuale banda LF -Low Frequency- (o, in italiano, OL - Onde Lunghe). Il segnale generato, se modulato da un segnale Morse o da uno in bassa frequenza (per esempio quello vocale derivante da un microfono), costituiva una trasmissione radiotelegrafica nel primo caso o radiotelfonica nel secondo.
Notizie storiche: Questo trasmettitore, in origine, era composto da tre valvole termoioniche progettate e costruite dalle Compagnia Marconi. Due di queste (delle tre valvole riprodotte e ora visibili nel manufatto, sono quelle esterne) fanno parte della sezione di alimentazione dell'apparecchio; si trattava di valvole a due elettrodi (diodi) del tipo Marconi M.R.1 che prendevano il segnale proveniente dall'alimentatore ed insieme a condensatori e trasformatori, fornivano le correnti e le tensioni adatte all'alimentazione della terza valvola. Questa valvola termoionica, detta "valvola generatrice" nello schematico originale del 1921, posta al centro del pannello frontale, era una valvola a tre elettrodi, o triodo. Commercializzata dalla Marconi con la sigla M.T.4., questa valvola, se collegata a un particolare circuito, detto RLC, era in grado di produrre oscillazioni elettriche in modo persistente (ampiezza costante) e ad una frequenza prestabilita. In funzione, quindi, il trasmettitore Marconi tipo M.C. a tre valvole generava oscillazioni ad ampiezza costante con una frequenza ottenuta fissando opportunamente i parametri degli altri componenti del circuito di oscillazione e che poteva variare tra i 100 e i 300 KHz (corrispondenti ad una lunghezza d'onda compresa tra 3000 e 1000 metri). Questo range di frequenze, appartenente a quella che oggi è chiamata banda Low Frequency (LF) o delle Onde Lunghe (OL), è usato ancora oggi per servizi di comunicazione di tipo analogico, impiegati nella navigazione radio a lunga distanza, nel telegrafo marittimo e per i canali di soccorso (SOS). Inoltre, parte di questa banda è impiegata dai broadcaster pubblici europei (Rai, BBC, etc.) per le trasmissioni radiofoniche a OL in Modulazione d'Ampiezza (AM). In particolare, questo tipo di apparecchio fu utilizzato a bordo di navi mercantili, passeggeri e militari; veniva inserito in una sala radiotelegrafica ( o "sala RT") assieme a tutti gli apparecchi utili alla radiotrasmissione e alla radiotelegrafia.
Autore: Officine Marconi (costruttore/ produttore) (notizie inizio sec. XX)
Datazione: post 1920 - ante 1923
Materia e tecnica: ottone; ferro; rame; ebanite; legno; vetro; mica chiara; fibra; lana di vetro; carta
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 45.5 cm x 31.7 cm x 84.3 cm
Peso: 55 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
"Le vie del Mare e dell'aria / rivista mensile di radiotelegrafia aeronautica e navigazione", Genova 1921, VII, fascicolo 39, pp. 191-203 VII, figg. 1-9
Credits
Compilazione: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST010-00192/
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