Pantelegrafo di Giovanni Caselli - replica di pantelegrafo - industria, manifattura, artigianato
Caselli Giovanni; Officine Galileo
Descrizione
Questa replica del pantelegrafo è costituita da due strumenti forniti ciacuno di una parte ricevente ed una trasmittente. Entrambe le parti sono provviste di: tavoletta metallica; due punte metalliche, esploratrice per la parte trasmittente e tracciante per quella ricevente; un meccanismo di traslazione combinato, verticale e orizzontale, delle due parti, esploratrice e tracciante; un commutatore elettromagnetico a pendolo centrale. Il commutatore occupa la maggior parte della struttura di ciascuno strumento e si presenta a forma di "A" maiuscola, alla cui base sono disposte le bobine di induzione, al centro i contatti di commutazione delle linee telegrafiche che comandano i meccanismi di lettura e scrittura (posti su un braccio laterale esterno, al centro della struttura), in alto il perno di sospensione del pendolo centrale. Completano i due strumenti due batterie di pile e due pendoli di sincronizzazione (una batteria da 4 elementi e un pendolo per ciascun strumento). Due ulteriori pile locali, una per ciascun strumento, alimentano gli elettromagneti che scandiscono il movimento dei due pendoli.
Funzione: Trasmissione su linee telegrafiche di segni grafici e caratteri.
Modalità d'uso: Il disegno che si vuole trasmettere viene riprodotto con inchiostro grasso su un foglio di stagno. Quindi si dispone questo foglio su una tavoletta metallica e un movimento alternato di traslazione, combinato con un movimento laterale, fa si che tutti i punti della sua superficie vengano a passare sotto uno stilo di metallo. Nella stazione ricevente una punta di metallo scorre, con un movimento concorde e sincrono al precedente, su un foglio imbevuto di ferrocianuro di potassio disteso su una lastra di metallo. Il foglio di stagno (in trasmissione) è collegato al polo positivo di un generatore di c.c. e la lastra di rame (in ricezione) è collegata elettricamente a terra. Le due punte sono collegate attraverso una linea telegrafica. Nel movimento di scansione, in trasmissione, quando la punta metallica è a contatto con lo stagno, il circuito è chiuso e la punta metallica in ricezione, attraversata da corrente elettrica, lascia sul foglio una traccia azzurra; quando invece la punta metallica in trasmissione passa sull'inchiostro, il circuito elettrico si interrompe e si interrompe anche il tracciamento in ricezione. Al termine il messaggio (disegno, scrittura, ecc.) appare come una traccia bianca su sfondo azzurro.
Notizie storiche: Replica del pantelegrafo inventato dall'abate Giovanni Caselli. Questa copia fu fatta realizzare dal CNR in occasione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1933, "A Century of Progress", che intendeva celebrare il progresso scientifico e tecnologico. Dal 1855 Caselli concentrò i suoi studi sul perfezionamento del telegrafo per poter trasmettere testi, manoscritti e grafica senza l'utilizzo dei segnali convenzionali. Nel 1856 realizzò questo apparecchio, che denominò pantelegrafo o telegrafo universale. La definizione della macchina deriva dall'unione della parola pantografo (mezzo che copia disegni e immagini) con telegrafo (macchina che invia messaggi attraverso una linea). I primi esperimenti furono proposti al governo toscano, ma data la scarsità di fondi Caselli si trasferì nel 1857 a Parigi. L'invenzione, poi brevettata nel 1861, ebbe risonanza anche in Italia dove venne presentato durante la Prima Esposizione Italiana di Arti e Manifatture tenutasi a Firenze nel 1861. Nel 1864 il governo francese decretò l'adozione del pantelegrafo Caselli per le sue linee telegrafiche. Il servizio fu avviato nel 1865 sulla tratta Parigi-Lione, poi esteso anche sulla Lione-Marsiglia. Tale servizio fu interrotto nel 1871 in seguito ai fatti della guerra franco-prussiana e mai più ripristinato. Il pantelegrafo funzionò anche tra Londra e Liverpool, ma il servizio pubblico preventivato non fu realizzato a causa della crisi inglese del 1864. Anche la Russia utilizzò il pantelegrafo per scambi di messaggi tra le due residenze imperiali di San Pietroburgo e Mosca. Persino la Cina nel 1863 si interessò all'apparecchio ma non lo adottò.
Autore: Caselli Giovanni (inventore) (1815/ 1891); Officine Galileo (costruttore) (1864/ 2000)
Datazione: post 1930 - ante 1933
Tipologia: telegrafo universale
Materia e tecnica: legno; ferro; rame; ottone; piombo; zinco; vetro
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 67.5 cm x 107 cm x 223 cm (Misure di un solo strumento, con basamento); 14 cm x 42.5 cm x 133 cm (Misure di un solo pendolo di sincronizzazione); 17 cm x 15 cm x 60.5 cm x 15 cm (Ingombro di una batteria di pile, in due cassette (4 e 1 elementi))
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Museoscienza "Museoscienza", Milano 1978, p. 221 f. p. 222
Credits
Compilazione: Iannone, Vincenzo (2014)
Aggiornamento: Pedrazzin, Erika (2019)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST010-00216/
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