Conte Biancamano / Hermitage - nave - industria, manifattura, artigianato
Cantieri William Beardmore & Company
Descrizione
Costruzione metallica formata da 5 livelli, partendo dall'alto: Tetto della tuga di pilotaggio, presenta diverse attrezzature tra cui un grande faro di segnalazione, alcune casse con bandere di segnalazione, diverse antenne per radio, radiogoniometro e RADAR. Ponte del sole, oltre alle due ali laterali scoperte, sono conservate la sala di pilotaggio, la sala nautica, sale RT e RTF e giro bussola. Ponte delle lance, sono visibili sui due fianchi le due lance di salvataggio, vengono conservate alcune cabine con arredi destinati a passeggeri di I classe. Ponte della passeggiata, sala da ballo di prima classe con decorazione del Mascherini. Ponte dei saloni, sono presenti le strutture perimetrali.
Notizie storiche: Il Conte Biancamano, considerato la prima vera città galleggiante nazionale, si rivelò l'ultimo transatlantico italiano costruito all'estero. Ammiraglia della flotta, è dotata di ogni comfort e lussuosamente allestita, ed effettua il suo viaggio inaugurale sulla prestigiosa linea Genova-Napoli-New York il 20 novembre 1925. Dopo 10 anni di servizio sulle tratte atlantiche, il Biancamano viene destinato dal governo italiano al trasporto di truppe e civili in Africa Orientale, ma già l'anno successivo torna a far viaggiare passeggeri prima verso il Sud America e poi verso l'estremo Oriente, sulla rotta Genova-Shanghai via Suez. Torna a calcare le rotte atlantiche tra Genova e Valparaiso via Panama, quando nel 1940 è chiamato a sostituire la motonave Orazio, distrutta da un incendio. Allo scoppiare della Seconda Guerra Mondiale è requisito dall'esercito statunitense nelle acque del porto di Cristobal, nei pressi di Panama: ribattezzato "Hermitage", viene adibito al trasporto delle truppe americane su tutti i fronti del Pacifico e dell'Atlantico. Recupera i suoi fasti alla fine del conflitto mondiale, quando lo Stato Italiano ne ritorna in possesso e lo fa riallestire presso i cantieri navali di Monfalcone (Gorizia). Il Biancamano riprende il mare lungo la rotta Genova-New York nel marzo 1950, stavolta con una moderna prua inclinata in avanti, fumaioli aerodinamici e livrea bianca. Proprio su questa stessa rotta, 10 anni dopo effettuerà il suo ultimo viaggio. Tra il 1960 e il 1961 la nave viene demolita, ma il Museo riesce ad acquisire il ponte di comando con le attrezzature, le strumentazioni e gli arredi che vengono trasportati in più blocchi da La Spezia a Milano. Il Padiglione Aeronavale del Museo è stato appositamente progettato e costruito per accogliere il Transatlantico Conte Biancamano e la Nave Scuola Ebe. Oggi, grazie alla musealizzazione, è l'unico transatlantico italiano sopravvissuto. Il Biancamano nasce per ospitare passeggeri abituati a tutti gli agi, dunque lo studio e la progettazione degli interni furono affidati ad uno dei più celebri e apprezzati architetti italiani dell'epoca, Adolfo Coppedè. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, con la trasformazione in nave per trasporto truppe, questi preziosi arredi furono completamente smantellati e distrutti presso i cantieri di Philadelphia. Quando nel 1947 il Biancamano viene riallestito come nave passeggeri nei cantieri di Monfalcone, vengono chiamati a collaborare alcuni dei più noti ed importanti artisti, architetti e decoratori dell'epoca. Le sale principali sono assegnate a dieci progettisti diversi, tra cui i pittori Massimo Campigli e Mario Sironi e lo scultore Marcello Mascherini. Lo stesso Giò Ponti, incaricato degli arredi, scriverà " il Conte Biancamano, attraverso la sfilata delle sue sale è l'espressione di diversi temperamenti: ciò da varietà alla nave " . L'eccezionalità di queste collaborazioni e il loro straordinario risultato contribuisce a rendere il Biancamano unico nel suo genere.
Autore: Cantieri William Beardmore & Company (costruttore) (1887/ 1975)
Datazione: post 1924 - ante 1925
Tipologia: liner
Materia e tecnica: acciaio
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 20 m x 18 m x 14 m
Peso: 1000 t
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Curti O. "Due Navi in Museo", Milano 1964
Credits
Compilazione: Iezzi, Marco (2013)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2014)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST020-00003/
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