Circuito sintonico - industria, manifattura, artigianato
Officine Galileo
Descrizione
Un telaio verticale in legno reca sul perimetro esterno due avvolgimenti in rame (bobine quadrangolari) coassiali. Il primo avvolgimento è in serie con una bottiglia di Leida (condensatore) e con uno "spark-gap" (spinterogeno), entrambi contenuti all'interno del telaio. Le due sfere in ottone dello spinterogeno venivano collegate ai terminali di un rocchetto di Ruhmkorff, mentre l'altro avvolgimento veniva collegato all'antenna e alla presa di terra.
Funzione: E' la copia del primo circuito d'accordo ("Jigger") per stazioni di trasmissione radiotelegrafiche. Il dispositivo inserito nel circuito di oscillazione ad alta frequenza della stazione trasmittente permetteva di irradiare dall'antenna un segnale accordato su di una sola frequenza. In questo modo un circuito analogo nella stazione ricevente permetteva di sintonizzarsi con una sola stazione. La possibilità di trasmettere e ricevere su di una sola e selezionabile frequenza permetteva alle diverse stazione di non interferire tra loro e garantiva un certo tasso di riservatezza nella comunicazione. Guglielmo Marconi lavorò al problema delle interferenze tra stazioni tra il il 1898 e 1899 e costruì il dispositivo definitivo al Hotel Haven di Poole nel 1899. Il circuito d'accordo venne brevettato nell'aprile del 1900 (UK patent N° 7777).
Autore: Officine Galileo (costruttore) (1864/ 2000)
Datazione: post 1931 - ante 1932
Materia e tecnica: legno; vetro; rame; ottone
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 27 cm x 15 cm x 24 cm
Peso: 1 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Jensen R. P. "In Marconi's footsteps 1894 to 1920 early radio", Kenthurst NSW Australia 1994, pp. 95-98 p. 98
Marconi G. "Scritti di Guglielmo Marconi", Roma 1941, pp. 104-113 e 50-78
Credits
Compilazione: Temporelli, Massimo (2006)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST050-00022/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).