Lampada - industria, manifattura, artigianato
Vigreux - Brillié
Descrizione
La lampada ad arco voltaico utilizzata dall'ingeger Magni è del tipo con regolazione automatica del gap di scarica, secondo il brevetto e le invenzioni dell'ingegnere americano Charles Brush (brevetto N° 203.411, Stati Uniti, 7 maggio 1878). Questa lampada, utilizzata in posizione verticale, veniva appesa mediante un gancio al soffitto del laboratorio. Nella parte alta, la lampada presenta i meccanismi elettromeccanici (bobine e ingranaggi) atti alla regolazione automatica del gap di scarica (distanza tra gli elettrodi a carbone), mentre nella parte bassa vi sono i due elettrodi in carbone tra cui viene prodotta la scarica elettrica che genera oscillazioni ad alta frequenza. Riportiamo la descrizione di questo elemento nella pubblicazione del Magni 1912. "All'arco del noto circuito Duddell io applicai un regolatore automatico differenziale, ottenendo di avere costante la resistenza apparente dell'arco (cioè il rapporto V/I), fatto essenziale per poter ritenere costante il periodo di vibrazione del circuito Duddell. La lampada scelta fu una tipo Vigreux Brillié, di quelle usate pere serie di tre fra i 120 Volta con 6 Amp. Questo tipo ha il pregio di regolare la distanza dei carboni man mano si consumano, in modo continuo, senza scatto, mantenendo pressoché costante la posizione del nucleo all'interno dei rocchetti succhianti ed agendo indipendentemente dal peso dei carboni e degli attriti.
Funzione: Questa lampada ad arco voltaico con elettrodi in carbone faceva parte del banco sperimentale dell'ingegnere e radioamatore Franco Magni. In particolare questo strumento era usato come generatore di oscillazioni ad alta frequenza nella parte trasmittente dell'esperimento. Questo generatore di scarica, se inserito in un circuito contenente una bobina e un condensatore secondo le indicazioni dello scienziato inglese William Duddell (1900), genera un oscillazione ad alta frequenza con frequenza e ampiezza costante. L'intero complesso trasmittente era composto da un doppio circuito di oscillazione che veniva governato da un commutatore messo in rotazione da un motore elettrico. La rotazione del commutatore "accendeva" alternativamente i due circuiti oscillanti, denominati dall'inventore A1 e B1. Il generatore delle oscillazioni ad alta frequenza era comune ai due circuiti A1 e B1 ed era rappresentato da una lampada ad arco voltaico tra elettrodi in carbone del tipo Vigreux e Brillié con sistema di regolazione automatica della distanza tra i carboni. Quando il commutatore veniva messo in rotazione chiudeva alternativamente il contatto tra l'oscillatore ad arco e i circuiti A1 e B1. Entrambi questi due circuiti era formati da un condensatore (C) e da un'induttore variabile o selfinduzione (L) così che, sollecitati alternativamente dalle oscillazioni a largo spettro delle scariche della lampada, questi si mettevano in oscillazione secondo il loro periodo naturale (proporzionale alla radice del prodotto di L e C). Queste oscillazioni di frequenza definita venivano poi trasferite attraverso connessioni elettriche o induttive all'antenna a telaio corrispettiva (A1 e B1). In questo modo dal circuito trasmittente venivano irradiati due segnali a frequenze diverse (10.600 Hz e 10.000 Hz) che nel ricevitore venivano eterodinati (principio dei battimenti) per ottenere un segnale udibile.
Autore: Vigreux - Brillié (costruttore) (notizie inizio sec. XX)
Datazione: post 1900 - ante 1912
Materia e tecnica: ottone; grafite; ferro; rame
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 65 cm x Ø 14 cm
Peso: 5.9 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Magni F. "Radiotelegrafia a stazioni sintonizzate : basato sul principio dei suoni di combinazione per differenza", Torino 1912
Bramanti c. "L'ing. Franco Magni", Albino (Bergamo) 2005, pp. 23-33 ff. 20-30
Credits
Compilazione: Temporelli, Massimo (2006)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST050-00077/
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