Magneti Marelli RV 300 - televisore - industria, manifattura, artigianato

Magneti Marelli; Vecchiacchi Francesco

Magneti Marelli RV 300 - televisore - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Questo televisore è contenuto in un mobile in legno e radica con coperchio incernierato sul retro. Il cinescopio circolare è posto in verticale al centro del mobile ed è protetto da un vetro. In corrispondenza dello schermo, sul coperchio, è presente uno specchio per la riflessione delle immagini. Sul piano orizzontale, a sinistra dello schermo, sono inserite 5 manopole in bachelite per la regolazione di: sincronia orizzontale/sintonia, luminosità, sincornizzazione/fuoco, sensibilità, sincronia verticale/contrasto. A destra dello schermo si hanno la scala di sintonia per onde lunghe, medie e corte (le frequenze sono illeggibili) con selettore per le gamme di frequenza (T, CC, C, M, L, A), una manopola per la ricerca della sintonia, sei tasti per le corrispondenti stazioni preselezionate (Radio Lyon, Milano II, Paris P.P., Milano I, Roma I, Stuttgart), una manopola per la regolazione del segnale (debole/forte). Sulla parete frontale sono presenti una rete in tessuto e delle liste in legno a protezione dell'altoparlante. Il retro è forato per l'aerazione e all'interno sono presenti il circuito a valvole e l'altoparlante. Il circuito comprende: 24 valvole elettroniche più il tubo catodico (cinescopio) con angolo di deflessione 70° e un sistema di trasformatori che permetteva l'alimentazione diretta dalla rete elettrica.

Funzione: Apparecchio che riceve le immagini e i suoni trasmessi mediante il sistema della televisione (programmi televisivi). Visione in bianco e nero. Preselezione di 6 canali.

Modalità d'uso: La visione è indiretta infatti il tubo catodico è posto in verticale e le immagini vengono riflesse da uno specchio. Il cinescopio è l'elemento che permette la ricostruzione (o sintesi) delle immagini ricevute grazie a fenomeni elettromagnetici ed elettronici. Il cinescopio del televisore è infatti un tubo a raggi catodici che ha la funzione di trasformare i segnali elettrici provenienti da una sorgente in energia visibile. Il segnale utile che controlla l'intensità del raggio elettronico, viene collegato, tra griglia e catodo, a due dispositivi che permettono di focalizzare il fascio elettronico (il catodo emette elettroni per effetto termoelettronico) e deviarlo in maniera periodica grazie all'azione di campi magnetici (Forza di Lorentz). In questo modo il raggio colpisce un punto sulla superficie interna dello schermo (anodo). Questa superficie è rivestita di materiale fluorescente che eccitato dall'energia degli elettroni emette luce. I dispositivi di deflessione del fascio vengono pilotati dal segnale ricevuto permettendo la ricostruzione dell'immagine ogni 1/25 di secondo dando allo spettatore la percezione del movimento.

Notizie storiche: Il primo a realizzare un sistema di ripresa, trasmissione e ricezione realmente in grado di riprodurre a distanza immagini in movimento, fu lo scozzese John Logie Baird nel 1925 I limiti del televisore di Baird basato sulla scansione meccanica dell'immagine mediante disco di Nipkow erano la bassa definizione, la scarsa luminosità delle immagini e la difficoltà a mantenere il sincronismo dei dischi di Nipkow. Questo sistema meccanico venne superato dal sistema elettronico. Il primo schema teorico basato di televisione elettronica è stato descritto dal A. A. Campbell Swinton nel 1908 sulla rivista Nature. Si deve invece all'inventore americano Philo T. Farnsworth lo sviluppo del primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Farnsworth raggiunse questo risultato nel 1927 e ne diede la prima dimostrazione pubblica nel 1928. Farnsworth non riuscì però ad ottenere finanziamenti per i suoi esperimenti e fu invece il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale, presentata nel 1939 dal presidente della RCA David Sarnoff al World's Fair in New York City. Tra il 1930 e il 1939, la RCA spese oltre tredici milione di dollari per sviluppare la televisione elettronica. In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio). Il modello qui catalogato, l'RV 300, è stato costruito dalla Magneti Marelli nel 1938 su progetto del Prof. Vecchiacchi e in collaborazione con la RCA. A Milano la Magneti Marelli sviluppò per l'Eiar un trasmettitore TV posto sulla torre Littoria del Parco Sempione e una serie di televisori a tubo catodico. Questi vennero distribuiti nei negozi e ricevevano le trasmissioni sperimentali ad orari prefissati. Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività. I tubi catodici di apparecchi come questo avevano un angolo di deflessione molto stretto (70°) e questo li rendeva molto lunghi per poter avere schermi grossi. Ecco perché il tubo catodico veniva posizionato in verticale e la visione era realizzata per riflessione. In questi anni il servizio televisivo dell'EIAR era solo sperimentale e questi televisori erano utilizzati soprattutto per dimostrazioni pubbliche come ad esempio fiere o eventi speciali. Anche il costo di questi beni era proibitivo per l'epoca: il modello RV 300 costava Lire 16.900 (uno stipendio annuale di un dirigente d'azienda).

Autore: Magneti Marelli (costruttore) (1919/); Vecchiacchi Francesco (progettista) (1902/ 1955)

Datazione: ca. 1938 - ca. 1939

Materia e tecnica: legno / impiallacciatura; vetro; metallo; radica

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 80 cm x 60 cm x 90 cm

Peso: 60 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Soresini F. "Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004", Albino (Bergamo) 2004, pp. 125-131 ff. 125-131

Verdegiglio D. "La TV di Mussolini : Sperimentazioni televisive nel Ventennio fascista", Roma 2003, pp. 222-231 p. 225

Grob B. "La televisione", Torino 1955, pp. 46-65 e 190-204

Soresini F./ Chiantera A. "Radio d'epoca", Milano 2001, p. 206

Catalogo Antique "Catalogo Antique Radio", 2006, p. 875

Soresini F. "Le origini della televisione in Italia", Milano 2003, p.43

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2010); Temporelli, Massimo (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).