Magneti Marelli RV 175 - televisore - industria, manifattura, artigianato
Magneti Marelli; Vecchiacchi Francesco
Descrizione
Questo televisore è contenuto in un mobile in legno e radica con un'apertura quadrata sul lato frontale. Tale apertura, smussata agli angoli e protetta da un vetro, permette la visione dello schermo del tubo catodico (cinescopio). Sotto lo schermo sono presenti 5 comandi a manopola con le seguenti funzioni: sincronia orizzontale/sintonia, luminosità, fuoco, sensibilità, sincronia verticale/contrasto. Nella parte superiore uno sportello incernierato permette di ispezionare l'interno del televisore dove è presente il circuito a valvole (mancanti) costituito da 24 valvole, gli elementi circuitali (condensatori), il tubo catodico posto in orizzontale e un sistema di trasformatori che permetteva l'alimentazione diretta dalla rete elettrica. Il tubo catodico è di forma circolare con angolo di deflessione 70° ed è fissato all'interno del mobile grazie a supporti metallici protetti da materiali morbidi. Sul retro del mobile un pannello forato può essere facilmente asportato per l'ispezione del gruppo di alimentazione che si trova alla base del mobile.
Funzione: Questo apparecchio riceveva solo le immagini trasmesse mediante il sistema della televisione (programmi televisivi), ovvero solo i segnali video. Il segnale audio poteva sentirsi collegando un normale ricevitore radio. Visione in bianco e nero.
Modalità d'uso: Il cinescopio è l'elemento che permette la ricostruzione (o sintesi) delle immagini ricevute grazie a fenomeni elettromagnetici ed elettronici. Il cinescopio del televisore è infatti un tubo a raggi catodici che ha la funzione di trasformare i segnali elettrici provenienti da una sorgente in energia visibile. Il segnale utile che controlla l'intensità del raggio elettronico, viene collegato, tra griglia e catodo, a due dispositivi che permettono di focalizzare il fascio elettronico (il catodo emette elettroni per effetto termoelettrico) e deviarlo in maniera periodica grazie all'azione di campi magnetici (Forza di Lorentz). In questo modo il raggio colpisce un punto sulla superficie interna dello schermo (anodo). Questa superficie è rivestita di materiale fluorescente che eccitato dall'energia degli elettroni emette luce. I dispositivi di deflessione del fascio vengono pilotati dal segnale ricevuto permettendo la ricostruzione dell'immagine ogni 1/25 di secondo dando allo spettatore la percezione del movimento.
Notizie storiche: Il primo a realizzare un sistema di ripresa, trasmissione e ricezione realmente in grado di riprodurre a distanza immagini in movimento, fu lo scozzese John Logie Baird nel 1925 I limiti del televisore di Baird basato sulla scansione meccanica dell'immagine mediante disco di Nipkow erano la bassa definizione, la scarsa luminosità delle immagini e la difficoltà a mantenere il sincronismo dei dischi di Nipkow. Questo sistema meccanico venne superato dal sistema elettronico. Il primo schema teorico basato di televisione elettronica è stato descritto da A. A. Campbell Swinton nel 1908 sulla rivista Nature. Si deve invece all'inventore americano Philo T. Farnsworth lo sviluppo del primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Farnsworth raggiunse questo risultato nel 1927 e ne diede la prima dimostrazione pubblica nel 1928. Farnsworth non riuscì però ad ottenere finanziamenti per i suoi esperimenti e fu invece il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale, presentata nel 1939 dal presidente della RCA David Sarnoff al World's Fair in New York City. Tra il 1930 e il 1939, la RCA spese oltre tredici milioni di dollari per sviluppare la televisione elettronica. In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio). Il modello qui catalogato, l'RV 175, è stato costruito dalla Magneti Marelli nel 1938 su progetto del Prof. Vecchiacchi e in collaborazione con la RCA. A Milano la Magneti Marelli sviluppò per l'Eiar un trasmettitore TV posto sulla torre Littoria del Parco Sempione e una serie di televisori a tubo catodico. Questi vennero distribuiti nei negozi e ricevevano le trasmissioni sperimentali ad orari prefissati. Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività. In questi anni il servizio televisivo dell'EIAR era solo sperimentale e questi televisori erano utilizzati soprattutto per dimostrazioni pubbliche come ad esempio fiere o eventi speciali.
Autore: Magneti Marelli (costruttore) (1919/); Vecchiacchi Francesco (progettista) (1902/ 1955)
Datazione: ca. 1938 - ca. 1940
Materia e tecnica: legno; vetro; metallo; radica
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 45 cm x 55 cm x 60 cm
Peso: 20 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Soresini F. "Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004", Albino (Bergamo) 2004, pp. 125-131 ff. 125-131
Verdegiglio D. "La TV di Mussolini : Sperimentazioni televisive nel Ventennio fascista", Roma 2003, pp. 222-231 p. 225
Grob B. "La televisione", Torino 1955, pp. 46-65 e 190-204
Telecomunicazioni oltre "Telecomunicazioni: oltre la voce : Mostra storica", Milano 1990, p.130
Soresini F. "Le origini della televisione in Italia", Milano 2003, p.43
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2010); Temporelli, Massimo (2010)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST050-00098/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).