Allocchio Bacchini TV1 - televisore - industria, manifattura, artigianato

Allocchio Bacchini & C. Ing. Costruttori

Allocchio Bacchini TV1 - televisore - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Questo televisore è contenuto in un mobile in legno e radica con un'apertura quadrata sul lato frontale. Tale apertura, protetta da un vetro, permette la visione dello schermo del tubo catodico (cinescopio), leggermente inclinato. Sotto lo schermo sono presenti 4 comandi a manopola più uno mancante, per il controllo del sincronismo di riga, dell'immagine, dei contrasti e dell'intensità del suono. E' inoltre presente un interruttore per l'accensione e lo spegnimento. Più in basso è presente una rete in tessuto a protezione dell'altoparlante. Il retro è chiuso da una lastra in materiale trasparente che permette la visione del circuito a valvole interno, il tubo catodico posto in orizzontale e un sistema di trasformatori che permetteva l'alimentazione diretta dalla rete elettrica. Il tubo catodico è di forma circolare con angolo di deflessione 70° ed è fissato all'interno del mobile grazie a supporti metallici protetti materiali morbidi.

Funzione: Apparecchio che riceve le immagini e i suoni trasmessi mediante il sistema della televisione (programmi televisivi). Visione in bianco e nero.

Modalità d'uso: Il cinescopio è l'elemento che permette la ricostruzione (o sintesi) delle immagini ricevute grazie a fenomeni elettromagnetici ed elettronici. Il cinescopio del televisore è infatti un tubo a raggi catodici che ha la funzione di trasformare i segnali elettrici provenienti da una sorgente in energia visibile. Il segnale utile che controlla l'intensità del raggio elettronico, viene collegato, tra griglia e catodo, a due dispositivi che permettono di focalizzare il fascio elettronico (il catodo emette elettroni per effetto termoelettronico) e deviarlo in maniera periodica grazie all'azione di campi magnetici (Forza di Lorentz). In questo modo il raggio colpisce un punto sulla superficie interna dello schermo (anodo). Questa superficie è rivestita di materiale fluorescente che eccitato dall'energia degli elettroni emette luce. I dispositivi di deflessione del fascio vengono pilotati dal segnale ricevuto permettendo la ricostruzione dell'immagine ogni 1/25 di secondo dando allo spettatore la percezione del movimento.

Notizie storiche: Il primo a realizzare un sistema di ripresa, trasmissione e ricezione realmente in grado di riprodurre a distanza immagini in movimento, fu lo scozzese John Logie Baird nel 1925 I limiti del televisore di Baird basato sulla scansione meccanica dell'immagine mediante disco di Nipkow erano la bassa definizione, la scarsa luminosità delle immagini e la difficoltà a mantenere il sincronismo dei dischi di Nipkow. Questo sistema meccanico venne superato dal sistema elettronico. Il primo schema teorico basato di televisione elettronica è stato descritto dal A. A. Campbell Swinton nel 1908 sulla rivista Nature. Si deve invece all'inventore americano Philo T. Farnsworth lo sviluppo del primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Farnsworth raggiunse questo risultato nel 1927 e ne diede la prima dimostrazione pubblica nel 1928. Farnsworth non riuscì però ad ottenere finanziamenti per i suoi esperimenti e fu invece il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale, presentata nel 1939 dal presidente della RCA David Sarnoff al World's Fair in New York City. Tra il 1930 e il 1939, la RCA spese oltre tredici milione di dollari per sviluppare la televisione elettronica. In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio). Il modello qui catalogato, il TV1, è stato costruito dalla Allocchio Bacchini tra il 1938 e il 1939 grazie ai progettisti Eugenio Gnesutta e Arturo Recla, utilizzando il sistema tedesco della Telefunken. Questo apparecchio poteva ricevere segnali video e audio delle trasmisssioni sperimentali prodotte dall'EIAR nel 1939 e 1940. Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività. In questi anni il servizio televisivo dell'EIAR era solo sperimentale e questi televisori erano utilizzati soprattutto per dimostrazioni pubbliche come ad esempio fiere o eventi speciali.

Autore: Allocchio Bacchini & C. Ing. Costruttori (costruttore) (1920/ 1970 ca.)

Datazione: ca. 1938 - ca. 1940

Materia e tecnica: legno; vetro; metallo; radica

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 75 cm x 55 cm x 130 cm

Peso: 50 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Soresini F. "Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004", Albino (Bergamo) 2004, pp. 125-131 ff. 125-131

Verdegiglio D. "La TV di Mussolini : Sperimentazioni televisive nel Ventennio fascista", Roma 2003, pp. 222-231 p. 223 e p. 125

Grob B. "La televisione", Torino 1955, pp. 46-65 e 190-204

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2009); Temporelli, Massimo (2009)

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