Pendolo di Foucault - pendolo - astronomia e astrofisica

Ditta Gadda

Pendolo di Foucault - pendolo - astronomia e astrofisica

Descrizione

Una sfera di piombo ricoperta di ferro è sospesa al soffitto per mezzo di un lungo cavo di acciaio. Il cavo si aggancia alla soletta per mezzo di uno snodo cardanico che ne consente la libera oscillazione in tutte le direzioni (attriti permettendo). Nella parte inferiore della sfera è avvitato un puntale che però è di lunghezza tale da non toccare il pavimento. Sul pavimento, esattamente sotto al pendolo e perfettamente centrato rispetto al punto di sospensione, è posizionato un disco di grande dimensioni realizzato a mosaico con tessere variamente colorate raffiguranti la rosa dei venti. Il pendolo può essere messo in oscillazione (da un operatore autorizzato) per dimostrare il fenomeno della rotazione terrestre.

Funzione: Il pendolo di Foucault permise nel 1870 di dimostrare per la prima volta in modo diretto il fenomeno della rotazione terrestre. Il suo principio di funzionamento si basa su un principio fisico ben noto fin dai tempi di Galileo (quello dell'immutabilità del piano di oscillazione del pendolo) nonché il principio di inerzia formalizzato da Newton. Questo strumento, che dal punto di vista tecnologico è di una semplicità disarmante, occupa un posto di assoluto rilievo nella storia della scienza e della fisica in particolare.

Autore: Ditta Gadda (costruttore) (notizie 1961)

Datazione: 1961

Materia e tecnica: ottone; acciaio; piombo; ferro; pietra

Categoria: astronomia e astrofisica

Misure: 15 m (filo); Ø 20 cm (sfera in ottone); Ø 140 cm (diametro della base)

Peso: 25 kg (sfera in ottone)

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Credits

Compilazione: Reduzzi, Luca (2006)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011); Iannone, Vincenzo (2017)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).