Maglio Galperti - maglio - industria, manifattura, artigianato

Fam. Galperti

Maglio Galperti - maglio - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Maglio idraulico. Il maglio è costituito da un grosso martello dotato di testa (maì) in ferro e manico (mànech) in legno, quest'ultimo suddiviso in capo (co) e coda (cua). Sulla testa del maglio è applicato uno dei due elementi battenti (bóche) in ferro; l'altro è applicato alla struttura in ferro parzialmente sotterrata (masèta) che funge da incudine. Sulla coda del manico è applicata la penna (pèna), un cuneo in legno avente lo scopo di agganciare le traversine applicate sull'albero di trasmissione. Il manico del maglio è incernierato ad una incastellatura di pietra e legno, tramite un sostegno in ferro. Tale sostegno ha la forma di un anello (boga) dal quale partono due "corna" (corègn) che si vanno a inserire su due pali (pài) in ferro che corrono paralleli al manico. L'incastellatura è composta da due grosse pietre (sòche) e una serie di assi in legno poste parallelamente al manico, che hanno lo scopo di sostenere i pali, e da quattro grosse travi di legno (tràf) poste perpendicolarmente al manico, due sopra e due interrate sotto lo stesso, che hanno lo scopo di tenere insieme l'incastellatura. Il maglio è azionato meccanicamente grazie ad un albero di trasmissione (èrbor) in legno che lo collega a una ruota idraulica. Sull'albero sono disposti una serie di cerchi in ferro; alcuni hanno lo scopo di impedire i movimenti del legno dell'albero (ghere o anèi), altri (tamburì) stringono all'albero le traversine (treèrse) che, battendo la coda del maglio, ne sollevano la testa. Corredano l'oggetto: - una ruota idraulica - un sistema in grado di governare l'acqua (necessaria per il funzionamento e il mantenimento del maglio, nonche delle lavorazioni di fucinatura). La quantità di acqua che muove la ruota idraulica e, di conseguenza, il maglio può essere essere controllata attraverso un deviatore (acquaröl) comandato da una pertica-leva (stanga) con blocco a fori, posta alla prossimità destra della testa del maglio. Un sistema di canalette (canalète) permette inoltre di mantenere il maglio bagnato e di far arrivare acqua alla vasca di raffreddamento (pilòt) posta vicino a una delle due pietre dell'incastellatura. - alcuni attrezzi (12) da lavoro come pinze e tenaglie, usati per lavorare al maglio o realizzati con lo stesso.

Funzione: Il maglio veniva usato per produrre utensili (agricoli o edili) in ferro.

Modalità d'uso: Il maglio è la macchina atta a svolgere il processo di fucinatura (1). Nella fucina Galperti, il materiale da fucinare veniva prima passato alla forgia per riscaldarlo e renderlo, quindi, malleabile. Successivamente, tramite pinze e tenaglie a manico lungo, veniva portato sulla struttura in ferro che fungeva da incudine (masèta) e battuto tra gli elementi battenti (bóche) perché assumesse la forma desiderata. L'abilità del fabbro, seduto in prossimità della testa del maglio, stava nel muovere il pezzo sotto i colpi del maglio, tramite pinze e tenaglie a manico lungo, e nel far arrivare, tramite il deviatore (acquaröl), la giusta quantità di acqua al maglio affinché esso si muovesse al giusto ritmo. Una volta terminato l'oggetto, sempre tramite pinze e tenaglie a manico lungo, esso veniva immerso nella vasca di raffreddamento (pilòt) per temprarlo. (1) La fucinatura consiste nel deformare il metallo per mezzo di forze di compressione. Il processo può essere eseguito a caldo o a freddo, con alta o bassa velocità di deformazione. L'operazione affina la struttura del materiale, conferendogli buone caratteristiche di resistenza meccanica.

Notizie storiche: Innanzitutto due fatti dai quali si può partire per inquadrare storicamente l'oggetto: il primo vede la Valsassina come luogo principe della siderurgia lombarda sin dal 1000 a.C.; il secondo data al 1566 la presenza di un Paolo Galperti "lavoratore ferraro" a Prato San Pietro, Cortenova (LC). A partire da questi fatti è possibile ipotizzare che il maglio esistesse già nel 1566. Di conseguenza, si ipotizza anche che la data - 1740 - incisa su una delle due pietre dell'incastellatura (sòche) non indichi la data della nascita del maglio, ma il momento in cui una (o entrambe) le pietre vennero cambiate l'ultima volta prima che il maglio giungesse al museo nel 1958. Se dal 1740 al 1958 non è più stato necessario cambiare le pietre, allora si può ipotizzare che queste "durino" almeno 200 anni. Il che permette di ipotizzare che il ricambio precedente a quello del 1740 sia avvenuto intorno al 1550, fatto compatibile con l'ipotesi che il maglio sia nato nel 1566 ca.

Autore: Fam. Galperti (costruttore/ destinatario) (1566/1958)

Ambito culturale: siderurgia

Datazione: post 1550 - ante 1958

Tipologia: maglio a testa d'asino

Materia e tecnica: ghisa / fusione, fucinatura; pietra; legno

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 500 cm x 500 cm x 360 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Conato L.G. "I Ferascin Galperti detti i Carlini : e la saga del ferro in Valsassina", Introbbio - Valsassina 1994

Credits

Compilazione: Olivini, Francesca (2009)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

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