Matrice - industria, manifattura, artigianato

manifattura di Fabriano

Matrice - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Matrice in cera per la creazione di punzone e contropunzone per la filigranatura in chiaroscuro della tela metallica della forma. Con cornice in legno e supporto della cera in vetro.

Soggetto: PERSONAGGI: Cristoforo Colombo

Funzione: Matrice in cera per la realizzazione del calco da usare per la fuzione di punzone e contropunzone per modellare la retina della forma per carta filigranata.

Modalità d'uso: L'incisore incide contro luce l'immagine sulla lastra di cera. Poi asporta la cera con appositi bulini, crea piani e tratti più o meno elevati determinando così tutte le minime sfumature che compongono l'immagine. Una volta completata la fase dell'incisione, viene eseguito un calco in gesso della matrice in cera. Con questo si prepara la forma di fusione ottenendo così il primo punzone in bronzo. Eseguendo su questo un secondo calco in gesso ed usando lo stesso procedimento si ottiene il contropunzone. Quindi la tela viene compressa tra il punzone e il contropunzone con un'apposita pressa in modo che l'immagine venga trasferita sulla tela stessa.

Notizie storiche: Questa matrice è stata donata al Museo dalla Cartiere Miliani di Fabriano per la Mostra Storica della Carta e della Stampa che venne realizzata in occasione della "Esposizione Internazionale di Grafica Editoriale Cartaria" tenutasi dal 3 all'11 Ottobre 1959 presso la Fiera di Milano. Questa Esposizione Internazionale ha visto riuniti costruttori di macchine, apparecchi ed attrezzi, produttori di carta e affini, produttori di inchiostri e caratteri, stampatori ed editori, interessati di arti grafiche e pubblicità. Molte macchine e materiali esposti per la "Mostra Storico-Tecnica della Carta e dell'Arte della Stampa" sono stati successivamente donati o dati in deposito permanente all'allora "Museo della Scienza e della Tecnica" di Milano. La Mostra della carta prevedeva esempi di papiro, pergamena, filigrane e la ricostruzione di una gualchiera medievale che rappresentasse le fasi di lavorazione per la produzione di carta a partire dagli stracci. La fabbricazione della carta derivata prima dalla corteccia di gelso e poi dagli stracci, nasce in Cina intorno al 105 a.C a cura di Ts'ai Luin. A partire dall'VII secolo si diffonde in Corea e Giappone. A metà dell'VIII secolo gli Arabi impararono dai Cinesi l'arte della fabbricazione della carta, la migliorarono sia nei materiali utilizzati sia nei processi di fabbricazione e la introdussero in Europa nel XII secolo. In Italia, Fabriano fu il centro più importante di produzione della carta. Nella seconda metà del XII secolo nasce la prima cartiera a Fabriano che ben presto impiegò solo maestranze locali. Dall'Italia la produzione si diffuse in tutta Europa. Le innovazioni maggiori che apportarono i cartai Fabrianesi furono l'introduzione della pila idraulica a magli per la sfibratura, la sostituzione dell'amido vegetale con la gelatina animale per la collatura, il perfezionamento delle forme e l'introduzione della filigrana. Già dalla fine del XIII secolo gli artigiani cartai usavano i marchi in filigrana per contraddistinguere la propria produzione. Le prime forme filigranate erano realizzate "ricamando" con fili di metallo disegni geometrici, floreali, scritte su tele realizzate da fili in leghe metalliche sottili e ravvicinate. La filigrana con effetti chiaro-scuro era realizzata mediante un punzone che trasferiva l'immagine a sbalzo sulla tela filigranatrice. I primi punzoni (metà del XIX secolo) consistevano in tavolette in legno duro sulle quali veniva scolpita l'immagine in positivo. Sulla tavoletta veniva posta la tela filigranatrice, di solito in bronzo, e veniva eseguita la battitura tra i due elementi così da riprodurre l'immagine sulla tela. Nella seconda metà dell'800 il punzone inizia ad essere realizzato con la tecnica a cera persa. Su una lastra di cera veniva incisa controluce l'immagine desiderata e successivamente ricoperta con materiale refrattario che costituiva la tonaca della matrice. Scaldando la cera questa liquefa e fuoriesce dalla tonaca. A questo punto si versava del bronzo fuso che, una volta raffreddato fungeva da punzone dell'immagine. E' dello stesso periodo la tecnica del punzone-contropunzone. Sulla cera incisa veniva fatto un calco in gesso con il quale si realizzava la forma di fusione del punzone in bronzo. Sul punzone si effettuava poi un altro calco in gesso con il quale si realizzava, nello stesso modo, il contropunzone. La tela filigranatrice veniva compressa tra punzone e contropunzone utilizzando una pressa. Il XX secolo vide una nuova tecnica per realizzare dall'originale in cera il punzone e il contropunzone in rame, il processo elettrochimico di galvanoplastica. L'aggiornamento delle tecniche di produzione della carta a cura di Francesi, Inglesi e Olandesi, segna il declino dell'artigianato Fabrianese. La ripresa si avrà alla fine del XVIII secolo con Pietro Miliani che fonda , nel 1782 insieme ad Antonio Vallemani, la cartiera Miliani. In breve tempo Miliani raggiunge un alto grado di efficienza degli impianti e sviluppa l'aspetto commerciale della produzione. Nel corso del XIX secolo la cartiera Miliani assorbe le attività di molti altri opifici della zona. Dopo un periodo difficile durante la Seconda Guerra Mondiale, lo sforzo della maestranze permette la ripresa della produzione nonostante la distruzione di parte degli impianti. Oggi le Cartiere Miliani Fabriano sono parte del Gruppo Fedrigoni.

Ambito culturale: manifattura di Fabriano

Datazione: ca. 1506

Materia e tecnica: cera; legno; vetro

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 13.5 cm x 6.7 cm x 17.8 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

De Biasi, P.M. "La carta : avventura quotidiana", Milano 1999

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2006); Ugo, Gabriella (2006)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).