Reostato - industria, manifattura, artigianato

manifattura

Reostato - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Questo reostato è formato da un telaio in ferro sul quale è avvolta, su una barra in metallo a sezione rettangolare, una bobina quadrangolare. Sopra la bobina vi è un'asta sulla quale scorre un cursore con manico in ebanite e contatti in metallo. Il reostato è poi fissato su una tavoletta di legno rettangolare sulla quale sono presenti due prese elettriche in ceramica. Le prese sono collegate a due serrafili posti agli estremi dello strumento. E' inoltre presente un cavo elettrico, con ai capi due spine elettriche. Sul cursore sono indicate l'intensità di corrente massima ammissibile nelle normali condizioni d'uso ( 5 Ampere) e l'intensità massima del reostato (50 Ohm).

Funzione: Regolazione dell' intensità di corrente circolante in un circuito elettrico, probabilmente in un laboratorio didattico

Modalità d'uso: Il reostato è una resistenza variabile che viene modificata ruotando il cursore, così da inserire o disinserire le varie spirali della bobina percorsa da corrente. Inserito in un circuito elettrico veniva collegato tramite le due prese di corrente all'alimentatore e ad un dispositivo, ad esempio una lampadina, che mostrasse la variazione dell'intensità di corrente circolante.

Ambito culturale: manifattura

Datazione: post 1900 - ante 1924

Materia e tecnica: metallo; ceramica; bachelite; legno

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 12 cm x 47 cm x 14 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Brenni P. "Gli strumenti di fisica dell'Istituto Tecnico Toscano : Elettricià e Magnetismo", Firenze 2000

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008); Reduzzi, Luca (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).