Modello Leybold 575 15 B - oscillografo - fisica

E. Leybold's Nachfolger AG

Modello Leybold 575 15 B - oscillografo - fisica

Descrizione

Lo strumento ha custodia in metallo di forma parallelepipeda e poggia su quattro piedini in gomma. Superiormente è presente una maniglia in gomma per il trasporto. Il pannello frontale è occupato dallo schermo che permette la visione dell'immagine prodotta e da diverse manopole di regolazione e boccole. La manopola in alto a sinistra permette l'accensione e lo spegnimento dell'oscillografo e la regolazione della luminosità dell'immagine. La manopola in alto a destra consente la messa a fuoco dell'immagine sullo schermo. I due potenziometri in basso a sinistra permettono lo spostamento orizzontale dell'immagine e la regolazione della sua larghezza, quelli in basso a destra lo spostamento verticale e la regolazione dell'altezza dell'immagine. Tramite i due potenziometri che regolano lo spostamento è possibile centrare perfettamente il punto luminoso sullo schermo all'inizio delle esperienze. Le due manopole in basso, poste in mezzo, permettono di regolare la frequenza del generatore di oscillazione di rilassamento in otto stadi grossolani (quello più a sinistra) e in maniera fine (quello più a destra). Nella parte inferiore del pannello frontale sono inserite sei boccole di collegamento, indicate dalle lettere a,b,c,d,e,f, da sinistra a destra. La boccola "a" è collegata all'ingresso del generatore di oscillazioni di rilassamento, la "b", insieme alla "a", serve all'autosincronizzazione del generatore di oscillazioni di rilassamento. La boccola "c" porta alla placca sinistra per la deflessione orizzontale, la "d" alla placca inferiore per la deflessione verticale. La boccola "e" porta all'entrata dell'amplificatore attraverso il potenziometro per l'altezza dell'immagine, la "f" porta alla placca destra per la deflessione orizzontale e alla placca superiore per la deflessione verticale. La boccola "f" è inoltre collegata alla boccola di messa a terra posta sul retro dell'apparecchio, alla custodia metallica dell'oscillografo e ai cavetti che portano rispettivamente ai catodi del generatore di oscillazioni di rilassamento e dell'amplificatore. Oltre alla boccola di messa a terra, nella parte bassa della faccia posteriore, sono presenti la presa per il collegamento alla rete elettrica di alimentazione (il cavo di collegamento è mancante), un commutatore per la regolazione della tensione di rete (110, 130, 150, 220, 240 V), due coppie di connettori per i collegamenti elettrici di sorgenti esterne. Sulla faccia posteriore è presente un'etichetta riportante il nome della ditta costruttrice ed il numero di modello dello strumento.

Funzione: Questo oscillografo si presta a numerose esperienze di elettrologia, di oscillazioni elettriche e di acustica, in laboratori didattici, in collegamento con altri strumenti. Si possono osservare deviazioni del raggio catodico mediante campo elettrico o magnetico, effettuare esperimenti di postaccelerazione ed esperimenti con generatore di oscillazioni di rilassamento, esperienze d'acustica, effettuare misure di fase e di frequenza, esperienze con cellule fotoelettriche e con lampade a scarica nei gas, osservare gli andamenti della tensione in generatori in corrente continua, alternata e trifase, l'effetto di raddrizzatori, lo sfasamenti nei circuiti a corrente alternata, le figure di Lissajous, effettuare osservazioni di oscillazioni elettriche, esperienze con valvole radio e genartori a valvola, ecc.

Notizie storiche: Questo strumento è destinato espressamente a scopi didattici, ha infatti un grande schermo, luminosità sufficiente anche in locali non oscurati, possibilità di aumentare la luminosità per proiezione mediante postaccelerazione, bottoni di regolazione e boccole di connessione chiaramente ordinate e quindi di facile uso. La custodia maneggevole rende più agile la preparazione delle esperienze. Questo dispositivo faceva parte del materiale fornito dalle case costruttrici per la "Mostra di Materiale Scientifico Didattico per l'Insegnamento della Fisica" e successivamente venne usato nel "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano. L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente. Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti. Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale. Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica. I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori. Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti. Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china. I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione. Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali. Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione. Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984. Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una Mostra Permanente di Materiale Scientifico-Didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario. La Mostra, realizzata nel 1965, raccolse molte apparecchiature presentate dalle case costruttrici di materiale didattico allora presenti sul mercato: Alfa Tecnica, Didattica Amatori, S.A.E.L., Brizio Basi, Esso Standard Italiana, Forniture Scolastiche, Leybold-Chima, Officine Galileo, Phywe Italiana, G.B. Pravia & C., Philips, Polaroid, S.E.C.I.,, S.I.A.S., Silvestar, U.N.A. La partecipazione da parte delle aziende era gratuita ma il Museo si riservava di scegliere fra il materiale presentato quello ritenuto più conveniente ed efficace per la scuola. Il materiale venne presentato allestito su tavoli con esperimenti già pronti e realizzabili dai docenti o dai tecnici del Museo.

Autore: E. Leybold's Nachfolger AG (costruttore) (1870/ 1967)

Datazione: ca. 1955 - ca. 1967

Tipologia: oscilloscopio a raggi catodici per uso didattico

Materia e tecnica: plastica; metallo; vetro

Categoria: fisica

Misure: 57 cm x 27 cm x 32 cm x Ø 16 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Fisica apparecchi "Fisica : apparecchi di fisica per l'insegnamento : Leybold PH 58 I-2", Milano 1968, p. 200

Ernst W. "Esperienze con l'oscillografo a raggi catodici : Proposte per l'impiego di apparecchi LEYBOLD racolte dal Diplom-Physiker W. Ernst", Milano

Mostra permanente "Mostra permanente del materiale scientifico didattico per l'insegnamento della Fisica : catalogo - guida", Milano 1965

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008); Reduzzi, Luca (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

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