Apparecchio fotografico - industria, manifattura, artigianato
L'Universel
Descrizione
Questo apparecchio fotografico, costruito in legno e ricoperto in pelle, ha forma parallelepipeda e maniglia in cuoio per il trasporto. Sono presenti due mirini a riflessione per pose in verticale e in orizzontale. Vicino ai mirini, due livelle a bolla permettono il posizionamento corretto dell'apparecchio. L'obiettivo, a fuoco fisso, è inserito nella parete frontale. La messa fuoco avviene attraverso una rotella posizionata sotto all'obiettivo che permette di spostare avanti e indietro l'obiettivo stesso (le posizioni indicate variano da 2 a 10). All'interno dell'obiettivo è inserito un diaframma a iride. L'apertura del diaframma veniva regolata ruotando una ghiera posta sull'obiettivo in corrispondenza del diaframma stesso (indicazioni numeriche da 6 a 64). Sotto alla rotella di messa a fuoco ne troviamo altre due: una per la chiusura dell'otturatore (tempi da 1/120 sec a 1 sec più la posa B) costituito da una semplice lastrina in metallo, posizionato dietro all'obiettivo, che può scorrere orizzontalmente, l'altra per il comando del meccanismo di cambio lastre a caduta. Frontalmente, vicino all'obiettivo, troviamo un pulsante di scatto dell'otturatore e un foro per il collegamento di un comando pneumatico di scatto a distanza. La parete posteriore è apribile per permettere l'inserimento dei 12 portalastra caricati con lastre in vetro di formato 9x12cm e per effettuare la manutenzione. L'immagazzinaggio delle lastre avviene direttamente all'interno della cassetta. Sotto e su un lato sono presenti dei fori filettati per il posizionamento su cavalletto.
Funzione: Questo tipo di apparecchio fotografico era molto adatto per fotografi non professionisti, data la semplicità d'uso. Si potevano realizzare lastre negative di formato 9x12cm.
Modalità d'uso: Dopo aver caricato l'apparecchio fotografico con le lastre fotografiche in vetro e scelto il soggetto da fotografare, il fotografo posiziona l'apparecchio in quella direzione e guarda in uno dei mirini per scegliere l'inquadratura preferita e mettere a fuoco ruotando l'apposita rotella. Seleziona il diaframma desiderato e agisce sul dispositivo di scatto dell'otturatore. La luce entra nella camera oscura ed impressiona la lastra fotografica con l'immagine scelta. Agendo poi sul meccanismo di cambio lastra, posiziona una nuova lastra davanti all'obiettivo.
Notizie storiche: Gli apparecchi fotografici a cassetta (in inglese "box camera") furono introdotti sul mercato dalla Kodak nel 1888 con il modello Kodak N°1. Lo slogan pubblicitario diceva: "You push the button - we do the rest.", ovvero tu premi il pulsante e noi facciamo il resto, ad indicare la semplicità d'uso di questo apparecchio fotografico. Dopo i primi modelli a fuoco fisso e senza possibilità di messa a fuoco o regolazione del diaframma e dei tempi di posa, si ebbero apparecchi, come questo, anche con alcune di queste funzioni ma comunque ridotte a poche possibilità. Naturalmente con questi strumenti non era possibile ottenere immagini di grande qualità ma chiunque era in grado di non fare errrori ed imparare a comporre un'immagine, far scattare un otturatore e maneggiare un apparecchio fotografico. Quasi tutti i costruttori di apparecchi fotografici di quel tempo produssero modelli più o meno accessoriati di queste box camera.
Autore: L'Universel (costruttore) (notizie fine sec. XIX)
Datazione: ca. 1900 - ca. 1910
Materia e tecnica: legno; metallo; vetro; pelle
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 24.5 cm x 12 cm x 20 cm
Peso: 1.98 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Williamson D. "Comprehensive Guide for Camera Collectors", Atglen, USA 2004, pp. 51-67
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00415/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).