Doppel Anastigmat Serie III/2 f=180mm - obiettivo fotografico - industria, manifattura, artigianato

manifattura tedesca

Doppel Anastigmat Serie III/2 f=180mm - obiettivo fotografico - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Questo obiettivo è costituito da un cilindro in metallo alle cui estremità sono avvitate due combinazioni di lenti montate su telaietti circolari in metallo. Ciascuna combinazione di lenti è probabilmente costituita da tre lenti a menisco incollate, di cui quella centrale negativa e le altre positive, con indice di rifrazione crescente. Da una parte l'interno del cilindro è filettato per permettere il posizionamento sull'apparecchio fotografico e la lente è in posizione arretrata rispetto al bordo del cilindro per permettere la messa a fuoco. All'interno del cilindro è inserito un diaframma a iride, costituito da lamelle in metallo, rispetto al quale le due combinazioni di lenti risultano in posizione simmetrica. A circa metà del cilindro sono inserite due ghiere concentriche: una per la messa fuoco (distanze da 3m a infinito) e l'altra per la regolazione dell'apertura del diaframma (da f/4,6 a f/384) mediante l'apposita montatura elicoidale guidata attraverso il bottone sporgente.

Funzione: Obiettivo fotografico adatto per istantanee rapide, per ritratti e gruppi, per interni.

Notizie storiche: Sin dalla nascita della fotografia (1839) i produttori di lenti ed obiettivi fotografici si trovarono a dover risolvere, per tentativi, numerosi problemi dovuti agli obiettivi utilizzati. Lo sviluppo degli obiettivi fotografici procedette in maniera lenta rispetto allo sviluppo degli apparecchi fotografici, soprattutto a causa dell'approccio empirico della maggior parte dei costruttori che preferivano procedere per tentativi al posto che progettare sulla base delle leggi dell'ottica delle lenti sviluppate da Gauss, Petzval, von Seidel, ecc. I primi obiettivi erano costituiti da lenti singole posizionate in modo tale da ottenere le migliori immagini possibili in determinate condizioni. Ben presto si pose il problema di rendere gli obiettivi acromatici e furono così introdotti i doppietti (doublet) fissi costituiti da due lenti in sequenza. Il primo obiettivo usato su un apparecchio fotografico, nel 1839, fu l'acromatico per paesaggi (Achromatic Landscape lens) di C. Chevalier, con apertura f/15 (molto lento). Presto furono prodotti obiettivi più veloci ovvero con aperture maggiori. Il passo successivo vide il montaggio di due elementi simmetrici identici collocati in posizioni opposte ad un diaframma fisso, per eliminare le distorsioni (1859) (Doublet lens). Già durante i primi anni dalla nascita della fotografia, molti produttori di obiettivi provarono gli effetti dell'inserimento di un elemento divergente tra una coppia di lenti convergenti. Il primo esempio fu il Triplet prodotto da A. Ross nel 1841 per Fox Talbot. Tra il 1866 e il 1890 venivano prodotti quattro tipi di obiettivi: per paesaggi (Landscape lens), per ritratti (Portrait lens), grandangolo (wide-angle Globe lens), e un obiettivo dalle caratteristiche intermedie denominato Rapid Rectilinear. Fino al 1890 l'astigmatismo rimase un difetto non controllabile. Quando nel 1885 E. Abbe e O. Schott della Zeiss Company introdussero lenti a bassa dispersione e con basso indice di rifrazione dette Barium Crown glasses fu in breve possibile produrre obiettivi anastigmatici (Anastigmat lens). La nascita di queste lenti portò alla crezione dei famosi obiettivi denominati Unar, Tessar, Dagor, ecc. Questo obiettivo Doppel Anastigmat Serie III potrebbe essere della C. P. Goerz ed essere quindi l'antesignano degli obiettivi Dagor. Questi obiettivi vennero progettati da un giovane Emil von Höegh nel 1894. Erano costituiti da due elementi di lenti uguali disposti uno di fronte all'altro intervallati da un diaframma. Ciascun elemento era costituito da tre lenti a menisco incollate, di cui quella centrale negativa e le altre positive, con indice di rifrazione crescente. Le tre lenti lavorando con indici di rifrazione diversi, permettevano di correggere le aberrazioni sferiche e cromatiche, di appiattire il campo evitando l'astigmatismo. L'uso dei due elementi posti simmetricamente eliminavano le aberrazioni trasversali. La Goerz produsse un prototipo di questo obiettivo che risultò eccellente e valse a von Höegh un posto come progettista di lenti presso di loro, in sostituzione di Carl Moser da poco deceduto. L'obiettivo prese il nome di Double Anastigmat Goerz, poi contratto in Dagor nel 1904 e fu un enorme successo. Già nel 1895 ne erano state venduti 30.000 sia tra fotografi professionisti che amatoriali e sia nel modello originale che in quello inverso con elemento centrale positivo ed esterni negativi. Nel 1890 iniziò anche la produzione di teleobiettivi. Negli anni '30 venne dato nuovo impulso alla creazione di nuovi obiettivi soprattutto per proiezione di pellicole 8, 16, 35mm e per apparecchi fotografici per aerofotografia. Dopo la Seconda Guerra Mondiale procedette lo sviluppo degli obiettivi per riprese e proiezioni cinematografiche e per apparecchi fotografici. A partire dagli anni '50 entrarono nel mercato degli obiettivi aziende giapponesi che ben presto presero il posto dei produttori europei grazie ai bassi costi e alta qualità proposti.

Ambito culturale: manifattura tedesca

Datazione: ca. 1894 - ca. 1904

Materia e tecnica: metallo; vetro; ottone

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 5.5 cm x Ø 6 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Kingslake, R. "A History of photographic Lens", San Diego, California, U.S.A. 1989, pp. 90-92

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

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