Apparecchio fotografico - industria, manifattura, artigianato
manifattura
Descrizione
Apparecchio fotografico da studio in legno con soffietto a cono in tela, montato su supporto a slitta. Sulla slitta, che può scorrere avanti e indietro su un telaio in legno, è collocato l'apparecchio fotografico. Anteriormente è costituito da un montante in legno nel quale è inserito il porta obiettivo, con regolazione verticale. L'obiettivo è mancante. Anteriormente è inserito un filtro rosso che può essere anteposto all'obiettivo stesso. Sul porta obiettivo è fissata una vite senza fine che, mediante un comando flessibile, permette di far scorrere avanti e indietro il portaobiettivo consentendo la messa fuoco del soggetto inquadrato. Il soffietto, a forma leggeremente conica, unisce il portaobiettivo alla parte posteriore dell'apparecchio fotografico. Questa è costituita da un telaio in legno, inserito nelle guide della slitta, nel quale dovrebbe essere inserito un vetro smerigliato. Nel telaio è presente una fessura verticale nella quale è inserito lo chassis portalastra fotografica. Questo chassis è diviso in due riquadri di diverse dimensioni: 5x8cm e 23x23cm.
Funzione: Apparecchio fotografico da studio, permetteva la realizzazione di formati 5x8cm o 23x23 cm. Utilizzato da fotografi professionisti.
Modalità d'uso: Nel caso di un ritratto: il fotografo fa posizionare il soggetto da fotografare, poi, guardando nel vetro smerigliato l'immagine, regola l'inquadratura e la messa a fuoco, mediante le manovelle che regolano lo scorrimento sulla doppia cremagliera. Nel vetro smerigliato compare l'immagine del soggetto, a testa in giù e con destra e sinistra scambiate. A questo punto, il fotografo inserisce il porta lastra contenente la lastra fotografica e la scopre, permettendo così alla luce di entrare nella camera oscura, attraverso l'obiettivo. La lastra fotografica viene impressionata con l'immagine desiderata. I tempi di posa erano abbastanza lunghi e il soggetto doveva stare fermo il più possibile. Questo apparecchio realizzava negativi in grandi formati che potevano essere direttamente stampati senza necessità di ingrandimenti.
Notizie storiche: Gli apparecchi fotografici da studio sono stati i primi nati tra questa tipologia di dispositivi ma sono rimasti sostanzialmente uguali nel tempo, almeno fino all'avvento del digitale. Erano dispositivi pesanti ed ingombranti, che richiedevano capacità tecniche notevoli sia per la preparazione delle lastre fotografiche che per la preparazione dello scatto (inquadratura, messa a fuoco, scelta dei tempi dell'otturatore e dell'apertura del diaframma quando disponibili) in poco tempo e per questo erano usate soprattutto in studio e da fotografi professionisti. L'introduzione del soffietto in tela o pelle fu comunque già un miglioramento, per quel che riguarda le possibilità di messa fuoco, rispetto ai primi apparecchi costituiti da diverse scatole che si inserivano una nell'altra.
Ambito culturale: manifattura
Datazione: ca. 1900 - ca. 1920
Materia e tecnica: legno; tessuto; metallo
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 37 cm x 170 cm x 71 cm
Peso: 15 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
White R. "Discovering Old Cameras 1839 - 1939", Princes Risborough, UK 2001, pp. 11-18
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2009)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00536/
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