Cullmann C28 - flash - industria, manifattura, artigianato
Cullmann
Descrizione
Flash fotografico di forma parallelepipeda, in materiale plastico nero. La parte superiore è costituita da un altro parallelepipedo disposto trasversalmente in cui è alloggiata la lampada, rivolta frontalmente. Sotto alla lampada è presente una fotocellula. Sulla parete posteriore si trovano alcuni comandi d'uso: l'interruttore di accensione con la spia di pronto lampo (che indica quando il flash è pronto da usare ovvero quando il condensatore si è caricato), un selettore per la modalità d'uso (automatico, manuale), due tabelle che indicano, al variare della sensibilità della pellicola impiegata ( da 50 a 1600 ISO), le aperture del diaframma consigliate (da f/2,8 a f/22) a seconda della distanza di ripresa (da 1,2 a 40m, oppure da 4 a 130ft). Lateralmente è presente il vano porta batterie, coperto da uno sportello in plastica. Sotto è presente lo zoccolo per l'innesto a slitta sull'apparecchio fotografico con rotella per il fissaggio. Caratteristiche tecniche: numero guida: 28 a 100 ISO tempo di ricarica: 8sec con batterie alcalino manganese numero di lampi: circa 220 con batterie alcalino manganese distanza d'illuminazione a 100ISO con obiettivo di focale 35mm: gamma 0,8-7m, con apertura f/4; gamma 0,6-3,5m, con apertura f/8 durata del lampo: 1/1000-1/30.000 sec
Funzione: Inserito su un apparecchio fotografico, emette lampi di luce per un breve intervallo di tempo, in sincronia con il periodo di apertura dell'otturatore. Utilizzato in condizioni di luce insufficienti, per abbreviare tempi di esposizione eccessivamente lunghi con conseguente rischio di mosso, per fotografie in controluce.
Modalità d'uso: Inserito il flash nell'apposito hot shoe dell'apparecchio fotografico, si accende premendo l'apposito pulsante. Quando il flash è pronto per lo scatto, ovvero quando il condensatore che genera l'accensione, si accende l'apposita spia luminosa. Si imposta la velocità di scatto dell'otturatore e la sensibilità della pellicola. In modalità automatica, il circuito elettronico assicura automaticamente la corretta esposizione con due tipi di diaframma (f/4 ed f/8). La fotocellula misura durante il lampo, la luce riflessa dal soggetto e determina l'intensità luminosa del lampo stesso e segnala i diaframmi di uso. In modalità manuale l'apertura del diaframma dipende dalla distanza di ripresa del soggetto e, per il calcolo, si utilizza l'apposita tabella sul retro del flash. Quando si scatta l'otturatore dell'apparecchio fotografico, il flash fornisce una luce intensa di breve durata. L'intensità è costante e, in base alla distanza di ripresa, si deve regolare l'apertura del diaframma o viceversa. Questo flash ha numero guida 28 (con pellicole da ISO 100). Il numero guida indica l'intensità della luce flash e permette di determinare l'apertura corretta per l'uso con il fash, facendo il rapporto tra numero guida e distanza soggetto-flash.
Notizie storiche: Prima della nascita delle lampadine flash, i flash per la fotografia erano realizzati con polvere di magnesio che bruciava, grazie all'innesco di una scintilla, generando un lampo di luce molto intenso. Nel 1925 Vierkötter inventò la prima lampadina flash usando polvere incendiaria inserita in un bulbo in vetro in cui era fatto il vuoto, accesa da un filamento di lampadina (lampadine flash a combustione). In questo modo si risolveva il fastidio del fumo e della polvere di ossido di magnesio causati dalla fiamma in atmosfera libera. Inizialmente le lampadine flash erano singole e usa e getta, realizzate con bulbi di lampadine vere e proprie, con diversi tipi di innesco (a vite, a baionetta, ecc) e spesso potevano essere pericolosi da usare. La diffusione delle pile a secco aprì la strada ai primi flash ad accensione elettrica. Il flash deve essere sincronizzato con l'apertura dell'otturatore. Nei primi flash la sincronia veniva realizzata manualmente facendo scattare il flash e contemporaneamente l'otturatore. Grazie all'invenzione dei contatti hot shoe inseriti sugli apparecchi fotografici è diventata possibile la sincronizzazione del flash con lo scatto dell'otturatore.
Autore: Cullmann (costruttore) (1968/)
Datazione: ca. 1980 - ca. 1990
Materia e tecnica: plastica; metallo
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 7 cm x 6.5 cm x 11.5 cm
Peso: 160 g
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Hedgecoe J. "Fotografare : tecnica e arte", Milano 1976, pp. 232-233
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2009)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00540/
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