Minolta Vectis SF-1 - flash - industria, manifattura, artigianato
Minolta Co. Ltd
Descrizione
Flash fotografico di forma parallelepipeda, in materiale plastico grigio. Sulla parete anteriore si trovano la lampada e il sensore TTL (un fotodiodo) protetto da un coperchio in materiale plastico trasparente rosso. Sulla parete posteriore si trovano il vano porta batterie coperto con uno sportello in plastica, il tasto di accensione, la spia di accensione e quella che indica quando il flash è pronto da usare (ovvero quando il condensatore si è ricaricato). Sotto è presente lo zoccolo per l'innesto a slitta sull'apparecchio fotografico. Sulla lampada si può inserire un diffusore di luce per fotografie macro, costituito da una sbarra in plastica trasparente con superficie zigrinata.
Funzione: Inserito su un apparecchio fotografico, emette lampi di luce per un breve intervallo di tempo, in sincronia con il periodo di apertura dell'otturatore. Utilizzato in condizioni di luce insufficienti, per abbreviare tempi di esposizione eccessivamente lunghi con conseguente rischio di mosso, per fotografie in controluce o come luce di supporto in modalità autofocus. Questo flash era utilizzato su macchine fotogrfiche Minolta Vectis S1.
Modalità d'uso: Inserito il flash nell'apposita slitta dell'apparecchio fotografico, si accende premendo l'apposito pulsante. Quando il flash è pronto per lo scatto si accende l'apposita spia luminosa. Il sensore TTL determina l'intensità del flash. Quando si scatta l'otturatore dell'apparecchio fotografico, il flash fornisce una luce intensa di breve durata. Questo flash ha numero guida 14 (con pellicole da ISO 100). Il numero guida indica l'intensità della luce flash e permette di determinare l'apertura corretta per l'uso con il fash, facendo il rapporto tra numero guida e distanza soggetto-flash.
Notizie storiche: Prima della nascita delle lampadine flash, i flash per la fotografia erano realizzati con polvere di magnesio che bruciava, grazie all'innesco di una scintilla, generando un lampo di luce molto intenso. Nel 1925 Vierkötter inventò la prima lampadina flash usando polvere incendiaria inserita in un bulbo in vetro in cui era fatto il vuoto, accesa da un filamento di lampadina (lampadine flash a combustione). In questo modo si risolveva il fastidio del fumo e della polvere di ossido di magnesio causati dalla fiamma in atmosfera libera. Inizialmente le lampadine flash erano singole e usa e getta, realizzate con bulbi di lampadine vere e proprie, con diversi tipi di innesco (a vite, a baionetta, ecc) e spesso potevano essere pericolosi da usare. La diffusione delle pile a secco aprì la strada ai primi flash ad accensione elettrica. Il flash deve essere sincronizzato con l'apertura dell'otturatore. Nei primi flash la sincronia veniva realizzata manualmente facendo scattare il flash e contemporaneamente l'otturatore. Grazie all'invenzione dei contatti hot shoe inseriti sugli apparecchi fotografici è diventata possibile la sincronizzazione del flash con lo scatto dell'otturatore. Questo flash fa parte degli accessori che la Minolta ha prodotto per le sue macchine fotografiche reflex SLR a sistema APS. La Minolta è stata l'unica azienda a produrre una nuova linea di obiettivi ed accessori per gli apparecchi SLR a sistema APS. Questo flash è stato donato al Museo in occasione della XIII edizione del Salone Permanente delle Innovazioni. I Saloni dell'Innovazione si sono svolti presso il Museo delle Scienza e della Tecnica negli anni '90 e consistevano in esposizioni temporanee in cui le aziende italiane mostravano i loro prodotti innovativi.
Autore: Minolta Co. Ltd (costruttore) (1928/ 2003)
Datazione: ca. 1996
Materia e tecnica: plastica; metallo
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 6 cm x 4 cm x 9 cm
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Hedgecoe J. "Fotografare : tecnica e arte", Milano 1976, pp. 232-233
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2009)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00545/
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