Proiettore cinematografico - industria, manifattura, artigianato
Pathé Frères; Cinemeccanica S.p.a.
Descrizione
Questo apparecchio cinematografico è costituito da una parte di proiezione e un apparato illuminante. La lampada di illuminazione è costituita da una lanterna in lamiera con camino con illuminazione ad arco voltaico. La lampada, ad alimentazione elettrica, è costituita da uno specchio parabolico a carboni e da una lente condensatrice attualmente mancante. Specchio e porta lente condensatrice sono inseriti su guide scorrevoli mediante meccanismo di vite senza fine regolato con manopole situate posteriormente. Nella parte anteriore è inserito in orizzontale un tubo a forma di tronco di cono chiuso da un tappo removibile. Le due parete laterali della lampada sono apribili e forate per permettere l'areazione della lanterna. Davanti al tubo della lanterna è inserito il dispositivo meccanico di proiezione costituito da un telaio in ferro al quale è fissata la bobina porta pellicola da 35mm disposta in verticale, nella parte superiore. La pellicola si inserisce in un telaio guida con un riquadro aperto posto di fronte al punto di uscita del fascio illuminante e fuoriesce dal basso. L'avanzamento alternato della pellicola è effettuato manualmente mediante una manovella posta lateralmente e i relativi ingranaggi quali ruote dentate, volano, catena di trasmissione del moto e mediante cilindri con dentini sporgenti posti sui lati che trascinano la pellicola. Davanti al riquadro dove viene illuminato il fotogramma sono inseriti un obiettivo con messa a fuoco a cremagliera comandata con vite senza fine e un otturatore a pale. Il proiettore è collocato su un grande piedistallo in legno, sotto al quale è appeso un sacco in juta per la raccolta della pellicola proiettata.
Funzione: Proiettore cinematografico professionale per rappresentazioni collettive. Utilizzava pellicole da 35mm. Il proiettore è una macchina che proietta, a intervalli regolari, un fotogramma impresso su una pellicola cinematografica che viene fatta scorrere in maniera continua. Un obiettivo mette a fuoco l'immagine risultante su uno schermo.
Modalità d'uso: Si dispone il proiettore di fronte ad un muro bianco o a un telo, si inserisce la pellicola presente nella bobina nel telaio guida pellicola, si accende la lampada, si mette a fuoco l'immagine agendo sull'obiettivo e si procede con la proiezione facendo ruotare l'apposita manovella. La pellicola visionata viene raccolta nel sacco posto sotto il proiettore. E' meglio proiettare al buio o in condizioni di luce scarsa.
Notizie storiche: Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali. Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale. In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. Queste pellicole si sotituirono ovviamente anche nell'ambito professionale. I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8. La massima diffusione delle ultime cineprese a pellicola si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali. Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili. Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale. Questo proiettore presenta ancora la borsa raccoglitrice della pellicola proiettata. Sebbene già dagli inizi del XIX secolo si diffusero le bobine ricevitrici per la pellicola visionata, molti preferirono, ancora per lungo tempo, utilizzare le borse raccoglitrici perchè era frequente che le pellicole si spezzassero, rigassero, frastagliassero nel riavvolgimento.
Autore: Pathé Frères (progettista/ costruttore) (1896 ca./ 1929 ca.); Cinemeccanica S.p.a. (progettista/ costruttore) (1920/)
Datazione: ca. 1914
Materia e tecnica: ferro; legno; juta
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 56 cm x 123 cm x 170 cm
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Liesegang F. P. "Il cinematografo : Manuale di cinematografia", Torino 1909
Mariani V. "Guida Pratica della Cinematografia", Milano 1923
Re G. "Il Cinematografo", Milano 1907
Futurinsieme Percorso "Futurinsieme : Percorso storico di tecnologie cinematografiche e televisive in vista di un futuro comune", Milano 1986, p. 19
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00566/
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