Cinemeccanica Impianto EOS 5046 su cavalletto - proiettore cinematografico - industria, manifattura, artigianato
Cinemeccanica S.p.a.
Descrizione
Questo apparecchio cinematografico è costituito da un apparato di proiezione e un piccolo apparato illuminante. Questi dispositivi sono collocati su un cavalletto in legno a tre gambe con due ripiani orizzontali. La lampada di illuminazione è costituita da una piccola lanterna in lamiera con coperchio apribile. All'interno sono inseriti, nell'ordine, uno specchio parabolico, una lampada ad incandescenza da 300W (900 candele) ed una lente condensatrice. Il porta lampada della lampadina è collegata ad uno dei due reostati di regolazione a manovella, posti sotto al piano in legno sul quale è montato il proiettore. L'altro reostato è collegato al primo e ad un motore elettrico posto al centro. Il motore è collegato anche ad un trasformatore collocato sotto al ripiano basso del cavalletto. Tra reostato e motore è inserito un voltmetro di controllo che permette letture da 0 a 35V. Su questo ripiano del cavalletto si trova anche l'interruttore di accensione. Sul ripiano inferiore del cavalletto sono inserite le boccole per il collegamento alla rete elettrica di alimentazione. Davanti alla lente condensatrice è collocato il dispositivo meccanico di proiezione. Questo è costituito da una parte ottica e una parte elettrica. La parte ottica è rappresentata da un telaio in metallo che contiene la guida in cui scorre la pellicola da 35mm, collocata davanti alla lente condensatrice e protetta da un coperchio apribile, e l'obiettivo con messa a fuoco a cremagliera mediante vite senza fine. Il telaio della maschera è fisso mentre lanterna e obiettivo possono muoversi verticalmente in maniera solidale ruotando un'apposita rotella. Davanti all'obiettivo è presente un otturatore a pale. Sopra e sotto alla parte ottica sono fissate due bobine porta pellicole da 450m alloggiate in scatole parafuoco, una per la pellicola ancora da proiettare e l'altra per avvolgere quella già proiettata. Il dispositivo di avanzamento alternato della pellicola , l'otturatore e il dispositivo di rotazione della seconda bobina sono collegati con il motore elettrico che ne permette il funzionamento. Anche il dispositivo di avanzamento della pellicola costituito da un cilindro con dentini sporgenti posti sui lati che permettono il trascinamento della pellicola, è collegato al motore elettrico. E' anche disponibile una manovella per il funzionamento manuale della parte di proiezione. Sulla scatola esterna che racchiude gli ingranaggi di funzionamento sono presenti tre fori chiusi da piccoli sportelli per permettere l'oliatura degli ingranaggi stessi.
Funzione: Proiettore cinematografico professionale per rappresentazioni collettive in piccole sale cinematografiche. Utilizzava pellicole da 35mm in bobine fino a 450m. Strutturato per funzionare elettricamente, l'avanzamento della pellicola era possibile anche mediante manovella manuale. Il proiettore è una macchina che proietta, a intervalli regolari, un fotogramma impresso su una pellicola cinematografica che viene fatta scorrere in maniera continua. Un obiettivo mette a fuoco l'immagine risultante su uno schermo.
Modalità d'uso: Si dispone il proiettore di fronte ad un muro bianco o a un telo, si inserisce la pellicola presente nella bobina debitrice (superiore) nel telaio guida pellicola, si accende la lampada, si mette a fuoco l'immagine agendo sull'obiettivo e si procede con la proiezione azionanando il motorino elettrico. La pellicola visionata viene raccolta nella bobina ricevitrice. E' meglio proiettare al buio o in condizioni di luce scarsa.
Notizie storiche: Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali. Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale. In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. Queste pellicole si sotituirono ovviamente anche nell'ambito professionale. I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8. La massima diffusione delle ultime cineprese a pellicola si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali. Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili . Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale. Costo di questo proiettore (catalogo 1929): Lire 3240
Autore: Cinemeccanica S.p.a. (progettista/ costruttore) (1920/)
Datazione: ca. 1929
Materia e tecnica: ferro; legno; vetro
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 72 cm x 83 cm x 183 cm
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00567/
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