Eumig C2 - cinepresa - industria, manifattura, artigianato
Eumig
Descrizione
Cinepresa in bachelite di piccole dimensioni e di forma parallelepipeda con bordi arrotondati e maniglia in pelle per il trasporto. All'interno dell'apparecchio si ha un motore con carica a molla per l'avanzamento della pellicola. Nella parte alta è inserito un mirino a traguardo che attraversa longitudinalmente tutto l'apparecchio. Sulla parete laterale destra sono inserite una grossa farfalla per la carica della molla del motore con relativo contametro e una rotella per l'avvio in modalità continua, intermittente o per fotogrammi singoli, una levetta di blocco/sblocco dell'avanzamento che permette l'avvio della ripresa. Sulla parete verticale posteriore è inserito il pulsante per l'avviamento del motore. L'altra parete laterale è chiusa da una coperchio apribile per consentire l'accesso al vano porta caricatore, che si inserisce ad incastro nell'apposito fuso rotante in metallo. I caricatori sono costituiti da scatolette in bachelite e metallo di forma all'incirca ad 8 con un foro per l'inserimento nel fuso rotante della cinepresa. All'interno sono avvolte due bobine di pellicola da 9,5mm per un totale di 10m.In corrispondenza del punto dove scorre la pellicola, è inserita una guida che permette di far scorrere la pellicola dietro all'obiettivo Meyer Goerlitz Trioplan 1:2,8 f=2cm inserito nella parete frontale. L'obiettivo è a fuoco fisso ed è semi accoppiato con il telemetro inserito accanto con diaframma a iride regolabile mediante una levetta posta lateralmente e coperto da un tappo in metallo. Ruotando la levetta di regolazione del diaframma ruota anche l'obiettivo. Nella parte inferiore è inserita una maniglia in pelle. La cinepresa e i caricatori sono conservati in una custodia in cuoio, rivestita internamente di tessuto, con scomparti. Il coperchio apribile è tenuto chiuso da una serratura in metallo ed è presente una tracolla per il trasporto.
Funzione: Cinepresa portatile per usi amatoriali. Molto semplice da usare utilizzava pellicole formato 9,5mm racchiuse in caricatori contenenti 10m di pellicola, corrispondente a circa 25 m di pellicola standard (35mm) e quindi che permetteva riprese della durata di 83 secondi. La cinepresa è una macchina che impressiona una sequenza di immagini fotografiche su una pellicola continua.
Notizie storiche: Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali. Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale. In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8. Il formato 9.5mm della Pathé, introdotto nel 1922, aveva perforazione al centro del fotogramma e questo massimizzava l'area disponibile della pellicola. Però queste pellicole perforate al centro si danneggiavano e rompevano più facilmente di quelle alle estremi. Furono le prime pellicole economiche e di ampia diffusione. Furono anche le prime pellicole invertibili ovvero che in fase di sviluppo divenivano direttamente positive sulla stessa pellicola ed erano quindi proiettabili. La prima cinepresa 9.5mm della Eumig è del 1931: leggera, silenziosa, impermeabile e molto economica. La Eumig produsse anche in proprio i caricatori per le pellicole, senza rivolgersi alla Kodak come facevano molte altre aziende costruttrici. Negli stessi anni, la Kodak introdusse sul mercato il formato 16mm (in bianco e nero nel 1923 e a colori nel 1935 con le pellicole Kokachrome) di solito venduto in bobine da 30m. Fu un formato, nato per gli amatori ma un po' caro ed infine utilizzato soprattutto per documentari, per l'industria, per la TV. Inizialmente le pellicole 16mm erano forate su entrambi i lati, successivamente una riga di perforazioni venne tolta per inserire il sonoro (anni '60). Già nel 1929 si ebbero comunque i primi film con il sonoro. Il formato 16mm era troppo caro per l'amatore così venne ideato l'8mm (Regular 8) nel 1932: una pellicola 16mm venne tagliata a metà e il numero di perforazioni raddoppiato. Negli anni '30 nacquero anche le pellicole Single 8 (prodotte dalla Fuji), con perforazioni più piccole e quindi area disponibile più ampia, e Double 8 in cui la pellicola da 16mm veniva utilizzata prima in un senso e poi nell'altro e poi tagliata a metà longitudinalmente. Il successo delle pellicole 8mm fu dovuto al prezzo contenuto e all'ampia diffusione che permettevano di acquistarle e svilupparle facilmente. Si diffusero anche numerosi film (ad esempio di Chaplin), cartoni animati, ecc. Nel 1935 venne anche introdotto un nuovo sistema di caricamento delle cineprese, quello a cartuccia. Intorno al 1965 nasce la pellicola Super 8, con perforazioni ancora più piccole e 15m di pellicola racchiusa in caricatori in plastica di facile uso. I formati 8mm potevano essere arricchiti da bande magnetiche contenenti il sonoro applicate sulle pellicole sviluppate. Nel 1973 nasce invece il Super8 Sonoro con banda magnetica per la registrazione simultanea. Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili (alcuni proiettori potevano leggere tutti i formati 8mm). Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale. La massima diffusione delle ultime cineprese Super 8 si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali. La cinepresa Eumig C2 fu la prima al mondo, nel 1935, ad introdurre il telemetro accoppiato con il diaframma per la regolazione automatica dell'esposizione.
Autore: Eumig (progettista/ costruttore) (1919/ 1981)
Datazione: ca. 1935 - ca. 1938
Materia e tecnica: bachelite; metallo; vetro; cuoio
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 7 cm x 14 cm x 12 cm
Peso: 1.7 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00601/
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