Sixtomat - esposimetro fotografico - industria, manifattura, artigianato
Gossen
Descrizione
Questo dispositivo è costituito da un parallelelpipedo con gli angoli smussatiin materiale plastico e metallo. Su due lati del parallelelpipedo sono inserite due guide nelle quali può scorrere una tendina in plastica scorrevole aprendo la quale si scopre la cellula fotoelettrica posta superiormente e il visore per la lettura dei tempi di scatto dell'otturatore (da 1/30 a 1/1000 di secondo) e delle velocità di scorrimento di pellicole cinematografiche (da 8 a 32 fotogrammi al secondo) da selezionare. Lateralmente è inserita una rotella che permette di variare la sensibilità della pellicola da 6 a 400 ASA o da 9 a 27 DIN.
Funzione: Strumento per il calcolo del tempo di esposizione da impostare durante una ripresa fotografica o della velocità di riproduzione durante riprese cinematografiche.
Modalità d'uso: Innanzitutto si seleziona la sensibilità della pellicola con l'apposita rotella e si regola il "punto zero". Poi si può procedere in due modi. A luce riflessa o a luce incidente. A riflessione si usa con la tendina aperta: stando vicino all'apparecchio fotografico, si apre la tendina scorrevole che scopre la cellula fotoelettrica e la si orienta in direzione del soggetto da fotografare. La luce riflessa dal soggetto da fotografare attraversa la fotocellula e viene trasformato in impulsi elettrici. La quantità di corrente prodotta corrisponde alla luminosità del soggetto. Sulla scala graduata posizionata sulla faccia anteriore dell'esposimetro si leggono il tempo di esposizione e l'apertura del diaframma consigliati. A luce incidente si usa portando la tendina sulla cellula fotoelettrica fino alla riga rossa: ci si posiziona dove si trova il soggetto da fotografare e si punta l'esposimetro verso l'apparecchio fotografico, tenendolo in posizione orizzontale. Sulla scala graduata posizionata sulla faccia anteriore dell'esposimetro si leggono il tempo di esposizione e l'apertura del diaframma consigliati.
Notizie storiche: Prima dell'avvento degli esposimetri elettrici, agli inizi degli anni '30, venivano usati due strumenti di misura dell'intensità luminosa: gli actinometri e i fotometri ad estinzione. Gli actinometri utilizzavano carta fotografica che veniva esposta alla luce in prossimità del soggetto da fotografare: cronometrando i tempi impiegati dalla carta per annerirsi a vari livelli, si ricavavano i tempi di esposizione. I fotometri ad estinzione erano costruiti in modo da poter variare la quantità di luce che li attraversava. L'esposizione veniva considerata corretta nel momento in cui la luce diveniva visibile attraverso il fotometro. I fotometri ad estinzione rimase a lungo popolari anche dopo l'introduzione degli esposimetri elettrici, almeno fino a quando questi non divennero competitivi nel prezzo. I primi esposimetri inseriti negli apparecchi fotografici utilizzavano cellule al Selenio alimentate a batterie. Velocità dell'otturatore e apertura del diaframma andavano selezionati manualmente dopo aver effettuato la misura con l'esposimetro. Negli anni '60 nacquero nuove tipologie di esposimetri quali fotoresistori, fotodiodi, ecc. alimentati a batterie e collegati mediante circuiti elettronici ad otturatori e diaframma realizzando così il controllo automatico dell'esposizione. Gli esposimetri inseriti negli apparecchi fotografici davano comunque spesso errori di esposizione e foto troppo scure (ad esempio con sfondi troppo luminosi o riflessi e riverberi). Venivano così spesso utilizzati esposimetri esterni che misuravano direttamente la luce incidente sul soggetto da fotografare, fornendo misure più accurate.
Autore: Gossen (progettista/ costruttore) (1944 ca./)
Datazione: ca. 1952 - ca. 1958
Materia e tecnica: materiale plastico; ottone; vetro
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 6 cm x 3 cm x 8 cm
Peso: 184 g
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Price Guide "Price Guide to Antique & Classic Cameras 1995 - 1996", Grantsburg, USA 1994, p. 504
Hedgecoe J. "Fotografare : tecnica e arte", Milano 1976, pp. 46-47
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00621/
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