Proiettore cinematografico - industria, manifattura, artigianato
manifattura
Descrizione
Proiettore cinematografico da tavolo in metallo a sviluppo verticale. E' presente l'apparato di proiezione, manca invece il dispositivo illuminante. L'apparato di proiezione, in metallo, poggia su una base quadrata in metallo ed è incernierato ad uno spigolo ed è libero di ruotare lateralmente. E' costituito da un montante verticale al quale sono fissate tutte le parti del proiettore. Da un lato troviamo l'obiettivo con messa a fuco mediante vite senza fine, dietro all'obiettivo è sistemato un telaio quadrato, nel quale si trova la guida verticale per lo scorrimento della pellicola 35mm. Questo telaio presenta una riquadro rettangolare in corrispondenza del punto in cui si posiziona il fotogramma che viene proiettato. Mediante una levetta era possibile regolare la posizione della finestrella del fotogramma. Dietro alla guida andava posizionato il dispositivo illuminante. Sopra e sotto l'obiettivo si trovano cilindri con e senza dentini sui lati, per lo scorrimento della pellicola, collegati ad una croce di Malta ed alla manovella con manico in legno per l'avanzamento manuale della pellicola. Sull'altro lato del montante si hanno ruote dentate collegate con una catena, un volano, e teste ??????????? per la trasmissione del moto, collegati alla manovella. Su un'asta che termina con un perno a testa ??????? si inserisce l'otturatore rotante posizionato davanti all'obiettivo. Nella parte superiore del montante si inserisce un'asta ad L nella quale si inserisce la bobina contente la pellicola.
Notizie storiche: Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali. Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale. In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. Queste pellicole si sotituirono ovviamente anche nell'ambito professionale. I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8. La massima diffusione delle ultime cineprese a pellicola si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali. Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili . Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale.
Ambito culturale: manifattura
Datazione: ca. 1930 - ca. 1940
Materia e tecnica: metallo; ottone; vetro
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 30 cm x 16 cm x 40 cm
Peso: 3.2 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Cauda E. "La cinematografia per tutti : Guida pratica per cinedilettanti", Roma 1931
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2009)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00625/
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