Torchio a mano sistema Stanhope - torchio - industria, manifattura, artigianato

Dell'Orto Augusto; Stanhope Charles

Torchio a mano sistema Stanhope - torchio - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Torchio in ghisa dalle forme arrotondate, verniciato di verde con piedi di appoggio a forma di zampe di leone e con decorazioni floreali. Al centro, su una coppia di binari, è posizionato un porta forma rettangolare nel quale si inserivano le matrici con i caratteri da stampa. Sopra al porta forma si ha la platina collegata mediante un sistema di leve multiple alla barra e alla vite. Un a leva permette il movimento della platina e un contrappeso a forma di zucca alza e mantiene alzata la platina. Il porta forma può scorrere lungo i binari, agendo su una manovella collegata ad un cilindro attorno al quale sono avvolte due corde che trascinano la forma.

Funzione: Torchio a mano che esercita una pressione verticale omogena, utilizzato per stampare utilizzando composizioni di caratteri tipografici . Realizza stampe di formato circa 50x70cm.

Modalità d'uso: Mantenendo la platina sollevata, anche grazie al contrappeso, si inserivano i caratteri nel porta forma e si inchiostravano a rullo. Si inseriva il foglio sulla platina. Agendo sulla leva, grazie ad un sistema di leve multiple tra barra e vite, la platina si bassava sulla forma e veniva esercitata una pressione ottenendo così la stampa. Il contrappeso facilitava poi il ritorno di barra.

Notizie storiche: I torchi in legno non subirono nella loro storia molti miglioramenti e il problema della capacità di pressione limitata di una vite in legno che non permetteva di effettuare stampe di grandi dimensioni ma al massimo di mezza forma, venne superato solo agli inizi del XIX secolo grazie ai primi torchi in ghisa. Dopo i primi tentativi del fonditore tipografico Wilhelm Haas di Basilea di costruire un torchio in ghisa con il meccanismo a sfere volanti della pressa mutuato dalle zecche , fu Lord Charles Stanhope insieme al meccanico Robert Walker, a realizzare il primo torchio in ghisa (sistema Stanhope) a Londra, ai primi dell'800. La caratteristica più importante del torchio Stanhope risiede nel sistema di leve multiple tra barra e vite. Questa sistema di leve moltiplicava la pressione esercitata e la trasmetteva ad una platina più grande che consentiva la stampa di una forma intera con un unico tiro di leva. Altra caratteristica interessante la presenza del contrappeso che aiutava ad alzare la platina e a tenerla alzata. Successivamente, dal 1806, l'aspetto di questi torchi mutò verso forme più arrotondate e una struttura rinforzata. Nel 1840 Amos Dell'Orto fu il primo a produrre un torchio Stanhope in Italia, a Monza. Alla morte di Amos Dell'orto nel 1874, il figlio di suo fratello Ferdinando, Augusto Dell'Orto, ritirò tutte le macchine presenti del magazzino dello zio. Quando nel 1878 il francese Azaulet introdusse, alla Mostra Internazionale, la moda di verniciare di verde le macchine, Augusto verniciò quelle trovate nel magazzino dello zio.

Autore: Dell'Orto Augusto (costruttore) (notizie sec. XIX seconda metà); Stanhope Charles (inventore) (1753/ 1816)

Datazione: ca. 1875 - ca. 1880

Materia e tecnica: ghisa; corda

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 115 cm x 188 cm x 179 cm

Peso: 1060 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Museoscienza "Museoscienza", Milano 1978, pp. 71-77

Curti O. "Museoscienza : periodico del museo nazionale della scienza e della tecnica "Leonardo da Vinci"", Milano 1969, n. 1, pp. 27-35

Dalmazzo G. "La tipografia", Torino 1914

Gianni E. "Conoscere la stampa", Milano 1953

Steiberg S.H. "Cinque secoli di stampa", Torino 1982

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2009); Temporelli, Massimo (2009)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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