Centrifuga - industria, manifattura, artigianato

manifattura

Centrifuga - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Piccolo tavolo in legno rettangolare, con il piano ricoperto in metallo. Ad un'estremità del piano è fissato un sostegno sul quale è disposto un disco rotante in metallo. Sul disco poggia una pietra litografica rettangolare tenuta in posizione da fermi in metallo. Sotto al piano è presente una sbarra in ferro che può ruotare azionata da una manovella posta su un lato e che, all'altro capo, termina con una ruota dentata. La ruota dentata trasferisce il moto rotatorio, mediante un ingranaggio a tronco di cono, ad un'asta verticale contenuta nel sostegno verticale del disco.

Funzione: Utilizzata per stendere, in uno strato sottile ed omogeneo, la preparazione per il trattamento acido-gommosso cui è sottoposta la pietra litografica dopo il disegno del soggetto che si vuole rappresentare.

Modalità d'uso: Azionando la manovella, si pone in rotazione il disco su cui poggia la pietra litografica. Versando la preparazione, il moto rotatorio, grazie alla forza centrifuga, permette di distribuire uniformemente la soluzione.

Notizie storiche: La litografia è un procedimento di stampa con matrice in piano e venne elaborata da Alois Senefelder nel 1796. La tecnica, affinata in diversi anni di prove, consiste nel prendere una pietra calcarea (quindi porosa) compatta e omogenea, di spessore sufficiente affinché non si rompa durante l'uso del torchio per la stampa. Si leviga la superficie e si disegna, al contrario, l'immagine che si vuole stampare utilizzando una matita litografica composta da sostanze grasse o più in generale un inchiostro litografico con le stesse caratteristiche. Il carbonato di calcio che costituisce la pietra trattiene i grassi. Finito il disegno si sottopone la pietra ad un trattamento acido-gommoso (con un liquido detto "preparazione" costituito da acido nitrico, gomma arabica acidificata e acqua) che trasforma le parti della pietra non protette dall'inchiostro gommoso in nitrato di calcio, sostanza idrofila (che respinge l'acqua). Circa 24 ore dopo, con la trementina si toglie l'inchiostro litografico e con esso il disegno. La superficie della pietra non presenta né abrasioni né incisioni (matrice in piano) perchè si è agito sulla struttura chimica della superficie. La matrice è pronta per la stampa. Si posiziona la matrice nel torchio litografico, si bagna, si inchiostra con un rullo di caucciù: l'inchiostro aderisce dove è rimasto il carbonato di calcio ovvero dove c'era il disegno e non dove c'è la sola pietra bagnata (nitrato di calcio). Si posiziona il foglio da stampare, si sovrappongono altri fogli ed un cartone e si comprime. Al termine si toglie il foglio e si mette ad asciugare. Il disegno prende la grana della pietra litografica che è più fine della grana del foglio di carta che si avrebbe se si disegnasse direttamente a mano. Successivamente Senefelder inventò anche il metodo autografico che permetteva di disegnare dritto e non alla rovescia. La tecnica litografica permise di allargare il numero di artisti che potessero creare le matrici da stampa (con la tecnica incisoria molti meno erano in grado di realizzarle) e rese possibile la stampa a colori (cromolitografia) inventata da Godefroy Engelmann nel 1837 e utilizzata fino agli anni '40 del XX secolo. Inoltre con matrici litografiche era possibile stampare un numero di copie molto più alto che con matrici, ad esempio, ad acquaforte. Tecnica molto utilizzata per libri illustrati e per riproduzione di opere d'arte. In Italia la tecnica litografica viene introdotta attorno al 1805, a Roma, da G. Dall'Armi. Intorno al 1840 la lastra di pietra viene sostituita da una lastra di zinco o alluminio, materiali porosi, che permette l'uso di macchine pianocilindriche per la stampa. Un ulteriore sviluppo sarà poi la fotolitografia in cui si stampa un'immagine fotografica su una lastra di zinco sensibilizzata e poi si procede al trattamento chimico e quindi alla stampa. Oggi la litografia è utilizzata in forme gestite da sistemi elettronici nella fabbricazione di circuiti integrati e di altri dispositivi a semiconduttori (litografia ottica, litografia a raggi X e a fascio elettronico). Questa tournette, pezzo molto raro ed interessante, è entrata a far parte dei beni di questo Museo in occasione della Mostra Storica della Carta e della Stampa del 1959. Questa Mostra è stata realizzata in occasione dell'"Esposizione Internazionale di Grafica Editoriale Cartaria" che si è tenuta dal 3 all'11 Ottobre 1959 presso la Fiera di Milano. Questa Esposizione Internazionale ha visto riuniti costruttori di macchine, apparecchi ed attrezzi, produttori di carta e affini, produttori di inchiostri e caratteri, stampatori ed editori, interessati di arti grafiche e pubblicità. Molte macchine e materiali esposti per la "Mostra Storico-Tecnica della Carta e dell'Arte della Stampa" sono stati successivamente donati o dati in deposito permanente all'allora "Museo della Scienza e della Tecnica" di Milano.

Ambito culturale: manifattura

Datazione: ca. 1800 - ca. 1809

Tipologia: tournette manuale

Materia e tecnica: legno; ferro; pietra

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 88.5 cm x 52 cm x 122 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Istruzioni uso "Istruzioni per l'uso dell'apparecchio da ingrandimento Leitz "FOCOMAT" con messa a fuoco automatica", Wetzlar 1934, n. 1, pp. 27-35

Ciné Paillard "Ciné Paillard", S.te Croix 1953?

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2009); Temporelli, Massimo (2009)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

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