Kodak Gold - pellicola in rullino 35mm - industria, manifattura, artigianato
Kodak Ltd
Descrizione
Tre rullini di pellicola fotografica 35mm per stampe a colori. Ciascun rullino è contenuto in un cilindro in plastica con tappo a sua volta inserito in una scatoletta in cartoncino riportante i dati tecnici della pellicola e il marchio del produttore. Ogni rullino è in metallo e contiene al suo interno la pellicola da impressionare arrotolata attorno ad un fuso centrale che può ruotare. Una linguetta di pellicola fuoriesce dal rullino. Si hanno due pellicole Kodak Gold da 12 esposizioni e sensibilità 100ASA, una pellicola Kodak Gold da 24+3 esposizioni e sensibilità 200ASA.
Funzione: La pellicola fotografica è utilizzata come supporto per acquisire e conservare le immagini scattate con una macchina fotografica analogica. Queste pellicole sono per stampe a colori. La sensibilità relativamente bassa di queste pellicole le rende utilizzabili soprattutto per riprese all'aperto, in buone condizioni di luce, con soggetti fermi.
Notizie storiche: La sensibilità dei sali d'argento alla luce è stata determinata per la prima volta da J. H. Schulze nel 1727. Solo nel 1816 si hanno i primi tentativi di "disegnare immagini con la luce" utilizzando una camera oscura, da parte di Joseph Nicephore Niepce che diverrà poi uno dei primi fotografi francesi. Niepce inizia i suoi studi utilizzando carta sensibilizzata con cloruro d'argento ma non riesce a rendere stabili le immagini. Saranno Humphrey Davy e John F. Herschel nel 1819 a scoprire che utilizzando l'iposolfito di sodio è possibile fissare i sali d'argento alla carta. Nel 1849 Talbot scopre il procedimento negativo-positivo che riduce il tempo di esposizione e permette di ottenere più copie positive da un negativo. Nel 1851 Frederick Scott Archer inventa il procedimento al collodio umido per la preparazione di lastre fotografiche in vetro. Nel 1879 Eastman brevetta una macchina per emulsionare le lastre. Tra il 1880 e il 1884 viene inventata la pellicola in rotoli: nel 1884 George Eastman brevetta l' "American Film", una striscia di carta sensibilizzata da utilizzare al posto delle lastre. Nel 1889 sempre Eastman inizia a produrre una pellicola trasparente di nitrocellulosa. Nel 1903 inizia a produrre pellicole in bobina con uno strato di gelatina sul dorso per compensare la loro tendenza ad arrotolarsi. Nel 1939 vengono introdotti i primi standard per definire la sensibilità (rapidità) delle pellicole a cura della Associazione di Standardizzazione Americana. Nel 1942 venne lanciata sul mercato la pellicola Kodacolor, il primo negativo per stampe a colori. Nel 1946 è la volta della pellicola invertibile a colori Ektachrome con processo di sviluppo semplificato e che può quindi essere sviluppata in proprio anche dal dilettante. Nel 1947 la Ektacolor prevede anche un sistema automatico di correzione del colore. Alla fine degli anni '40 le pellicole in nitrato di cellulosa (celluloide), estremamente infiammabili e pericolose, vengono sostituite con pellicole in triacetato di cellulosa (acetato). Successivamente verranno sostituite con pellicole in materiali plastici quali il poliestere. Nel 1981 vienne immessa sul mercato da parte della Sony la prima fotocamera digitale, con supporto magnetico al posto della pellicola. L'ampia e veloce diffusione delle macchine digitali ha lentamente relegato la fotografia analogica in una nicchia di mercato. Oggi molte pellicole fotografiche stanno scomparendo dal mercato.
Autore: Kodak Ltd (costruttore) (1891/)
Datazione: ca. 1997 - ca. 2001
Materia e tecnica: plastica; cartoncino
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 4 cm x 4 cm x 6 cm
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2009)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00792/
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