Vacuoscopio C - fisica

manifattura

Vacuoscopio C - fisica

Descrizione

Vacuoscopio in vetro, sostenuto da una struttura in metallo con base a tre gambe. Lo strumento è costituito da un'ampolla cilindrica in vetro, fissata con due sostegni alla struttura in metallo, con cono maschio orizzontale. L'ampolla si divide poi in due tubi in vetro ripiegati per due diversi campi di misura: uno va verso l'alto e presenta una scala graduata non lineare 001, 005, 01, 02, 05, 1, 2, 3, l'altra va verso il basso ed è ripiegata ad U e su ciascuno dei due rami presenta una scala graduata lineare da 0 a 5 con suddivisioni ogni 0,1.

Funzione: Strumento utilizzato per valutare l'ordine di grandezza della pressione residua (assoluta) di aeriformi rimasti in contenitori dopo l'azione di pompe pneumatiche. Si misurano pressioni inferiori alla pressione atmosferica. Con il vacuoscopio nella posizione della foto (ramo ad U in basso) è possibile misurare pressioni da 5 a 0 Torr. Con il vacuoscopio nella posizione opposta (ramo ad U in alto) si misurano pressioni da 3 a 0,01 Torr. Nella prima posizione questo vacuoscopio è utilizzato per seguire la scarica nel gas con tubi a scarica a forma aperta (ovvero per determinare il punto in cui la pressione è sufficientemente bassa per poter osservare i fenomeni luminosi risultanti dalla scarica elettrica in un gas contenuto nel tubo a scarica). Nella seconda posizione funziona come un manometro a compressione di Mc Leod (alto vuoto).

Notizie storiche: Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano. L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente. Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti. Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale. Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica. I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori. Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti. Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china. I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione. Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali. Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione. Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario. Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984.

Ambito culturale: manifattura

Datazione: ca. 1960 - ca. 1970

Tipologia: vacuometro a mercurio

Materia e tecnica: vetro; metallo

Categoria: fisica

Misure: 15 cm x 13.5 cm x 34 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Fisica apparecchi "Fisica : apparecchi di fisica per l'insegnamento : Leybold PH 58 I-2", Milano 1968, p. 55

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2010)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

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